NextGenerationEU in scadenza

Recovery Fund: ricevuti piani di Francia e Slovacchia, domani l’ora X

In Finlandia, il piano Ue per la ripresa è ancora nel limbo. Si avvicina la scadenza per l’invio dei Recovery Plan a Bruxelles, ma ne mancano ancora 22.

Recovery Fund: ricevuti piani di Francia e Slovacchia, domani l’ora X

La Commissione ha confermato la ricezione dei piani di ripresa e resilienza inviati dalla Francia e dalla Slovacchia.

 

Anche Parigi e Bratislava hanno illustrato nel documento le riforme e i progetti di investimento pubblico da attuare attraverso il sostegno del maxi-fondo per la ripresa (NextGenerationEU). La procedura standardizzata stabilisce che la Commissione europea valuti i piani entro i prossimi due mesi sulla base degli 11 criteri stabiliti nel Regolamento per tradurne il contenuto in atti giuridicamente vincolanti. Come loro anche Portogallo e Germania e Grecia.

 

40,9 mld di sovvenzioni per France Relance e 6,6 mld alla Slovacchia

La nostra intervista con l’eurodeputato Sandro Gozi ha anticipato alcune linee programmatiche di France Relance che chiede un totale di 40,9 miliardi di euro sotto forma di sovvenzioni. Per la Slovacchia, l’importo delle sovvenzioni in ballo copre un totale di 6,6 miliardi di euro distribuiti attorno a 5 priorità politiche in tutte e 7 le aree faro Ue. Si tratta di economia verde, istruzione, ricerca e sviluppo e innovazione, salute e pubblica amministrazione / digitalizzazione. Comprende misure a sostegno degli investimenti ecosostenibili, in particolare nelle energie rinnovabili, nei trasporti e negli edifici e fino al 2026.

Anche Parigi ha strutturato il piano sui pilastri della resilienza, del verde e della trasformazione digitale. Ma con maggiore accento sulla lotta al cambiamento climatico e la green economy, attraverso investimenti in efficienza energetica, trasporti sostenibili, tecnologie verdi. La durata del programma è la stessa (fino al 2026), ma i progetti sono concentrati nei primi tre anni.

Sono stati recapitati a Bruxelles un totale di 5 piani su 27 (Germania, Grecia, Francia, Portogallo e Slovacchia).

 

 

Finlandia nel limbo

Alla vigilia del Recovery Day (scadenza invio a Bruxelles, 30 aprile), l’ipotesi che la il Parlamento di Helsinki respinga il proprio Recovery Plan non sta generando stress a Bruxelles. Eppure, si temeva che la partita dei 750 miliardi destinati alla ripresa di tutti i 27 dipendesse ancora da questa situazione di “limbo” in Finlandia. La Commissione parlamentare per la legge costituzionale si è pronunciata con 9 voti favorevoli e 8 contrari sulla decisione sulle risorse proprie, stabilendo che deve essere sostenuta da una maggioranza di 2/3 e non più da quella semplice.

 

 

Decisione “sine-qua-non” sulle risorse proprie ancora nel limbo dei Parlamenti nazionali

19 Paesi hanno ratificato la decisione sulle nuove risorse proprie. A Vienna, l’approvazione finale del Parlamento austriaco è prevista solo a fine giugno. L’Olanda ha ancora tutta la partita in ballo ed il voto in Senato è stato calendarizzato solo per il 25 maggio. Mancano all’appello anche Romania e Ungheria, mentre l’Estonia sta affrontando forte resistenza del testo normativo in seconda lettura per mano dei conservatori dell’estrema Destra. Anche la Polonia metterà il turbo un po’ all’ultimo momento, dato che solo qualche giorno fa ha aggiornato Bruxelles sui tempi di adozione del progetto di legge per la ratifica che dovrebbe arrivare i primi di maggio. Si aggiungono poi le tensioni legate alle questioni di sovranità che rallentano il Parlamento irlandese nei ripetuti  sforzi di dare luce verde alla decisione sulle risorse proprie.

 

18 giugno: data fissata per approvazione all’ECOFIN

Anche se il Recovery Plan per alcuni Governi sembra ancora un rebus, la presidenza portoghese di turno all’Ue intanto guarda avanti fissando la data target per l’approvazione dei Piani nazionali: il 18 giugno nel corso della riunione dell’ECOFIN (Consiglio Ue degli Affari economici e finanziari). “Se fosse necessario, siamo anche pronti a convocare un ECOFIN straordinario l'ultima settimana di giugno per approvare la seconda ondata di piani. Non possiamo perdere altro tempo, dobbiamo rilanciare la ripresa”, ha dichiarato Costa, il Primo Ministro portoghese

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