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In vista della Riforma delle Pensioni da approvare entro la scadenza naturale di Quota 100, vale a dire entro il 31 dicembre 2021, il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ha dichiarato che bisogna avviare riforme di lungo periodo. Basta provvedimenti temporanei per garantire flessibilità in uscita dal mondo del lavoro.
La riforma delle Pensioni suggerita da Tridico prevede due quote per l’assegno pensionistico, una retributiva e una contributiva, con misure particolari per donne con figli, lavoratori usuranti o gravosi, e giovani fino al riscatto gratuito della laurea.
Pensioni, presidente Inps Tridico chiede riforma di lungo periodo
Bisogna avviare riforme di lungo periodo sulle Pensioni, afferma il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, nel corso dell’evento “Pensioni: 30 anni di riforme”.
Tridico ha osservato che nel tempo abbiamo assistito non solo ad una riduzione dell’assegno pensionistico ma anche ad un allungamento dei tempi per uscire dal mondo del lavoro, con una serie di provvedimenti temporanei studiati ad hoc per garantire flessibilità.
Tra le principali misure ricordiamo Quota 100, Opzione Donna e Ape Social, ma cosa accadrà con la loro scadenza? A cosa andranno in contro i futuri pensionati? L’importante, osserva il numero uno dell’Istituto nazionale di previdenza sociale è concentrarsi sui lavoratori fragili, sui giovani con carriere discontinue, sui lavoratori gravosi e sui disoccupati anziani.
Riforma Pensioni, proposta Tridico: assegno pensione diviso in due quote
Con la scadenza naturale di Quota 100 (62 anni età + 38 anni contributi) a fine 2021, senza alcuna ipotesi di rinnovo, verrà a crearsi uno scalone di 5 anni che porterà a 67 anni l’età minima per l’accesso alla pensione di vecchiaia.
Secondo Tridico la Riforma delle Pensioni dovrebbe prima di tutto “tenere conto dell’aspettativa di vita diversa per i diversi lavori”, pensando di “abbassare a 2,5 il coefficiente (oggi a 2,8) rispetto alla pensione minima con 64 anni di età”.
Previste due quote: una retributiva e una contributiva. Per l’anticipo pensionistico la sola parte contributiva a 62/63 anni e 20 anni di contributi mentre la quota retributiva si aggiungerebbe a 67 anni.
Bonus contributivi per madri lavoratrici, un anno a figlio, e per i lavoratori usuranti e gravosi, un anno in meno ogni 10.
Parlando dei giovani il presidente Inps ha sottolineato l’importanza di metterli al riparo dalla precarietà, con una pensione di garanzia e incentivi per la formazione che arrivano fino al riscatto pieno e gratuito della laurea.
Tra le varie proposte anche quella di un’estensione del contratto di espansione alle imprese al di sotto delle 250 unità per garantire l’uscita anticipata dei dipendenti più anziani e l’assunzione di giovani, quella che si chiama staffetta generazionale.