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Con la scadenza naturale di Quota 100 a fine 2021 si ragiona su nuove soluzioni per garantire la flessibilità in uscita dal mondo del lavoro, per evitare lo scalone di 5 anni che riporterebbe l’età pensionistica a 67 anni da 62 anni.
Si ragiona su Quota 102: 64 anni di età anagrafica con 38 anni di contributi versati. Previsti dei bonus contributivi per caregivers, madri lavoratrici e precoci.
Riforma delle Pensioni: si ragiona su Quota 102 con bonus contributivo
Tra i moltissimi temi importanti che il governo si trova ad affrontare a causa della crisi sanitaria ed economica Covid non si può perdere di vista la Riforma delle Pensioni, da attuare prima della scadenza naturale di Quota 100, fissata al 31 dicembre 2021.
La misura sperimentale andrà rimpiazzata per garantire una certa flessibilità in uscita dal mondo del lavoro ed evitare uno scalone di 5 anni, che catapulta l’età pensionistica a 67 anni da 62 anni.
Si stanno svolgendo i colloqui preliminari tra governo e parti sociali, con l’ipotesi Quota 102 che prende sempre più piede, nonostante il confronto sia solo all’inizio.
Quota 102 è una misura di prepensionamento studiata per agevolare l’uscita dal mondo del lavoro dei lavoratori stanchi. Prevede la possibilità di andare in pensione a 64 anni di età con 38 anni di contributi versati, a fronte di una penalizzazione dell’assegno ancora non definita. Tra i 38 anni di contributi versati, quelli figurativi non possono superare i due anni.
Previste delle agevolazioni per alcune categorie di lavoratori, sotto forma di bonus contributivo. Cos’è e a chi spetta?
Pensioni: bonus contributivo per alcune categorie Quota 102. A chi spetta
All’interno di Quota 102 alcune categorie di lavoratori potrebbero usufruire di particolari agevolazioni, alla luce di una situazione di svantaggio sociale.
Allo studio un bonus contributivo per:
caregivers, con una riduzione contributiva di un anno per coloro che assistono un familiare con handicap grave da almeno 5 anni;
madri lavoratrici, con otto mesi di sconto per ogni figlio fino ad un massimo di 24 mesi;
precoci, con una maggiorazione del 25% sugli anni di lavoro prestati tra i 17 e i 19 anni di età per coloro che hanno maturato almeno 12 mesi di contributi prima dei 19 anni.
Le trattative sono solo in una fase inziale, per avere maggiori indicazioni si dovrà attendere la fine dell’anno, quando assieme al 2021 saluteremo anche Quota 100.