La sentenza

Caso Gregoretti: Salvini assolto perché “Il fatto non sussiste”

Mentre proseguono gli sbarchi, il giudice Sarpietro ha emesso la sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Matteo Salvini. Gregoretti caso chiuso

 Caso Gregoretti: Salvini assolto perché “Il fatto non sussiste”

Sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Matteo Salvini, imputato con l'accusa di sequestro di persona nel caso Gregoretti.

 

"Il fatto non sussiste". E' la motivazione con cui il del Gup di Catania, Nunzio Sarpietro ha emesso la sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Matteo Salvini a conclusione dell'udienza preliminare sul caso Gregoretti. Le motivazioni complete saranno pubblicate entro i prossimi 30 giorni.

 

Salvini soddisfatto - "ASSOLTO! No al processo perché il fatto non sussiste!!! Grazie Amici per avermi sostenuto, vi voglio bene". Ha detto sui social il leader della Lega, Matteo Salvini. Alla vigilia aveva dichiarato: "Non me la prendo con i miei giudici, ma con i politici e con Pd e 5 Stelle che se perdono le elezioni, provano a vincere in tribunale: sconfitti nelle urne, provano a prendersi la rivincita così".

 

Procura, difesa e parti civili

La Procura di Catania, diversamente dal caso di Palermo (Open Arms) nell’ultima udienza aveva chiesto il non luogo a procedere. Il sostituto procuratore, Andrea Bonomo, aveva ribadito che nello sbarco dei migranti da nave Gregoretti l'allora ministro dell'Interno "non ha violato alcuna convenzione nazionale e internazionale. Le sue scelte sono state condivise dal governo e la sua posizione non integra gli estremi del reato di sequestro di persona perché il fatto non sussiste". 

 

La tesi difensiva di Salvini è stata affidata, invece, all’avvocato Giulia Bongiorno, secondo cui “l’azione penale contro Salvini non doveva neppure iniziare, perché il suo è stato un atto politico insindacabile", in base al "principio della separazione dei poteri e le decisioni adottate nell'interesse nazionale sono impenetrabili e non possono essere contestate in sede giudiziaria".

A chiedere il processo, invece, sono state le parti civili AccoglieRete, Legambiente, Arci e una famiglia di migranti a bordo della Gregoretti, secondo cui Salvini aveva “trattenuto illegalmente a bordo 13 persone".

 

Il precedente di Open Arms

Meno di un mese fa Matteo Salvini era stato in aula per un caso analogo, a Palermo, che riguarda invece la nave della Ong Open Arms, per fatti avvenuti sempre nella veste di ex responsabile del Viminale. Il 17 aprile il gup di Palermo, Lorenzo Jannelli, aveva infatti rinviato a giudizio Salvini per il ritardo nello sbarco di migranti dalla nave Open Arms, fissando la prima udienza per il prossimo 15 settembre davanti la seconda sezione penale del tribunale di Palermo.

A Palermo, però, il procuratore capo, Francesco Lo Voi, l'aggiunto, Marzia Sabella, e il sostituto, Gery Ferrara, avevano chiesto all’unanimità il rinvio a giudizio.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA