La notizia che fa infuriare

Tari in bolletta elettrica. La proposta shock di Italia Viva

Come il Canone Rai anche la Tari potrebbe finire nella bolletta elettrica: Italia viva lancia proposta shock sulla tassa sui rifiuti. Consumatori infuriati

Tari in bolletta elettrica. La proposta shock di Italia Viva

Inserire le tasse nella bolletta elettrica potrebbe diventare una consuetudine: dopo il Canone Rai potrebbe trovare spazio nel bollettino per il pagamento della luce anche la Tari, ossia la tassa sui rifiuti.

 

La notizia fa infuriare gli italiani, con le associazioni dei consumatori alla guida della protesta segnalando che se questa proposta dovesse diventare realtà si tratterebbe di un “sopruso bello e buono”.

 

Tari, la tassa sui rifiuti potrebbe finire nella bolletta elettrica

Italia Viva rimette in discussione una vecchia proposta shock: inserire nella bolletta elettrica la Tari, ossia la tassa sui rifiuti. L’idea lanciata dalla Lega con un emendamento alla Legge di Bilancio del 2018 torna in pista creando non poco scalpore e indignazione, soprattutto tra i consumatori che non amano affatto questi escamotage che creano solamente confusione su cosa si sta pagando, quanto e perché.

 

A fare da apripista a questa procedura il Canone Rai, inserito dalla legge di Stabilità del 2016, con il pagamento inserito direttamente nella bolletta della luce attraverso 10 rate mensili, per un totale di 90 euro l’anno.

 

In tal modo sottrarsi al pagamento del Canone di abbonamento alla Radiotelevisione Italiana diventa più difficile: per esimersi bisogna presentare una domanda di disdetta nella quale si autocertifica di non possedere alcun apparecchio televisivo.

 

Tari nella bolletta elettrica, consumatori: proposta dannosa e ingiusta

Inserire la Tari nella bolletta elettrica costringerebbe di fatto i contribuenti ad onorare la tassa sui rifiuti, il cui mancato pagamento non fa altro che pesare sui bilanci dei Comuni.

 

Il presidente della Commissione Finanze della Camera, Luigi Marattin e i deputati Gennaro Migliore e Ciro Buonajuto difendono la bontà dell’idea dichiarando di avere “una proposta concreta” sulla Tari. "Paghi lo Stato ma in cambio della risoluzione una volta e per tutte del problema della riscossione: inseriamo la tassa rifiuti nella bolletta elettrica (come fu fatto per il canone Rai) e rendiamo obbligatorio l'invio del bollettino Imu precompilato a domicilio. Sono scelte forti e non senza controindicazioni: ma sono l'unico modo per risolvere alla radice il problema".

 

"Compito della politica non è continuare a mettere la polvere sotto il tappeto, ma avere il coraggio di pulirla ed evitare che si continui ad accumulare - hanno spiegato gli esponenti di Italia Viva -. Sui comuni a rischio dissesto, la politica ci pensi bene prima di violare per la terza volta una sentenza della Corte Costituzionale, che impone di non spalmare i disavanzi in 30 anni, condizionando così le future amministrazioni e spostando il problema sempre un po’ più in avanti senza mai risolverlo", avvertono i renziani ignorando le associazioni dei consumatori che già in passato avevano giudicato la misura "dannosa e ingiusta".

 

Circa tre anni fa Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, aveva tuonato: “La bolletta elettrica è già un mistero irrisolto di questo Paese, ci manca solo che ci aggiungano la Tari! Diventerebbe quasi impossibile riuscire a far valere i propri diritti, in caso di importi della tassa sui rifiuti sbagliati, per non parlare dell'impresa titanica che dovrebbero compiere i consumatori per pagare la luce, scorporando la Tari”.

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