G7 in Cornovaglia

G7, Draghi: “Ora la crescita”. Oggi si parla di Russia e Cina

Previsto il bilaterale Biden-Draghi. La via della seta preoccupa i big. Intanto Putin in una intervista avverte: “Rapporti con gli Usa ai minimi storici”

G7, Draghi: “Ora la crescita”. Oggi si parla di Russia e Cina

Dopo i bilaterali col padrone di casa, Boris Johnson, che ha elogiato Mario Draghi per la gestione dell’emergenza sanitaria, e con il presidente francese, Emmanuel Macron, il premier ha in programma oggi un incontro con l’inquilino della Casa Bianca, Joe Biden. Avverrà anch’esso a Carbis Bay, in Cornovaglia, dove ieri si è chiusa la prima giornata del G7.

 

Al centro delle due sessioni c’è stato il tema della ripresa economica, con Mario Draghi che ha trovato il sostegno degli altri leader nell’esigenza di mettere in atto "politiche di bilancio espansive per rafforzare la crescita".

 

Oggi sul tavolo ci sono invece le relazioni geopolitiche globali, con particolare attenzione ai rapporti con Cina e Russia.

 

Draghi ottimista

"Questo è un buon periodo per l'economia mondiale – ha detto Draghi al G7 iniziato ieri - La ripresa ha avuto un forte picco e le politiche attuate durante la fase più acuta della pandemia si sono mostrate corrette. Ci siamo concentrati su misure di sostegno rivolto alle imprese e alle persone. Ora ci stiamo orientando sempre di più sulla spesa per gli investimenti e meno su forme di sussidio".

 

Le parole del premier hanno trovato il plauso anche della cancelliera tedesca, Angela Merkel, in passato strenua sostenitrice del rigore e che ora riconosce un "completo cambiamento culturale" avvenuto in Germania.

 

Per Joe Biden "più riusciamo a fare insieme, meglio è. Cogliamo l'attimo" ha detto, invitando gli altri leader a sostenere insieme l'economia e la ripresa.

 

Il nodo Cina

Oggi attenzioni puntante sul fascicolo Cina, che tra l’altro arriva sul tavolo dopo che in Italia Beppe Grillo ha incontrato l’ambasciatore cinese a Roma, sollevando polemiche. Il nodo resta la via della seta cinese, che in passato ha preoccupato gli Stati Uniti di Trump. Pechino resta un partner globale, ma anche un concorrente economico potente e un rivale geostrategico.

 

In questo caso Biden sembra voler seguire la strada del predecessore, come dimostrato dai messaggi già lanciati alla Cina dal suo insediamento.

 

L’Italia al momento è l’unico Stato membro Ue ad aver sottoscritto gli accordi della Belt Road, sotto il Governo Conte, quindi ci si attende una presa di posizione, per una conferma o una presa di distanza.

 

Russia-Usa, Putin: “Rapporti ai minimi”

Intanto, a pochi giorni dal faccia a faccia Biden-Putin, in programma il 16 giugno a Ginevra, arrivano le dichiarazioni del capo del Cremlino. I rapporti con gli Stati Uniti sono "al punto più basso degli ultimi anni" ha dichiarato Putin in un'intervista all'Nbc, la prima a un'emittente americana dal 2018, ma la Russia può lavorare con Joe Biden.

 

Al momento l’incontro è confermato, anche se non è prevista la conferenza stampa finale congiunta. Molte le divergenze e i temi caldi: gli attacchi informatici, il caso Navalny, l'Ucraina, la Bielorussia, i negoziati sul nucleare iraniano e gli accordi sulle armi. Per ora Putin parla di Donald Trump e di Joe Biden, dicendo: "Trump è un individuo straordinario, un uomo di talento", "un individuo pittoresco, che può piacerti o meno, ma non è arrivato dall'establishment, non aveva mai fatto parte della politica di alto livello prima d'allora". Quanto all’attuale inquilino della Casa Bianca è invece "radicalmente diverso", che ha speso la vita in politica e che il capo del Cremlino spera che non prenda decisioni "ispirate dall'impulso".

 

Resta da attendere come andrà il vertice, che arriva dopo che Biden non ha esitato a definire Putin un “killer” e un "un uomo senz'anima": definizioni alle quali Putin al giornalista della Nbc ha risposto bollandole come "espressione della cultura americana". "Durante il mio mandato, mi sono abituato ad attacchi da tutti i tipi di angolazione e da tutti i tipi di aree, con ogni tipo di pretesto e ragioni; attacchi di diverso calibro e ferocia e niente di tutto ciò mi sorprende. Penso - ha però sottolineato - che siano parole espressioni della cultura americana dove questo è considerato normale. A proposito, non qui. Qui non è considerato normale".

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