Il ’certificato verde’ potenziato

Green Pass obbligatorio per aerei, treni, stadio, palestre. Le ipotesi

Il certificato verde potenziato divide la maggioranza c’è chi vuole il modello francese, chi dice no a ristoranti e bar e chi è totalmente contrario

Green Pass obbligatorio per aerei, treni, stadio, palestre. Le ipotesi

Il governo e i tecnici stanno lavorando sulle varie ipotesi di estensione dell’obbligo del green pass che saranno discusse durante la cabina di regia che potrebbe essere convocata dal premier Draghi dopo il tavolo tecnico di lunedì o martedì prossimi. Secondo le ultime notizie, fonti di Governo parlano di estendere la carta verde all'accesso ai mezzi di trasporto a lunga percorrenza, come aerei o treni, con l'obbligo di vaccinazione per i viaggi a grande distanza, ma per il resto il 'green pass Italia' non dovrebbe essere applicato sul modello francese di Macron.

 

A confermare che il Governo è a lavoro sul certificato verde potenziato è stata Maria Stella Gelmini che ieri da Bruxelles ha parlato di "via italiana all'uso allargato del green pass". "È normale avere sensibilità differenti, - ha spiegato la ministra degli Affari regionali - ma sono fiduciosa che anche su questo tema, come ha detto il presidente Fedriga, si troverà una soluzione unitaria". E "se non vogliamo tornare a dover chiudere il paese non possiamo perdere tempo e non possiamo accontentarci dei risultati buoni che abbiamo raggiunto. Dobbiamo fare uno scatto in avanti". 

 

Green pass obbligatorio, le ipotesi

Tra le misure che il governo sta valutando su suggerimento dei tecnici, oltre a quella di estendere l’obbligo green pass ai viaggi di lunga percorrenza con treni e aerei, c'è quella di utilizzarlo - per alcune attività - solo dopo aver fatto la seconda dose, in linea con l'Unione europea. Come spiega l'Ansa, un maggior utilizzo del pass eviterebbe il ricorso a misure più restrittive.

 

Probabile quindi una stretta sugli stadi - "rendiamo efficace il green pass per riaprire gli impianti", ha detto il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina. L'idea del governo è dunque di prevedere l'obbligo del green pass per cinema, spettacoli, concerti, ma anche per palestre e piscine e in generale per tutti gli eventi e luoghi in cui ci sono maggiori concentrazioni di persone al chiuso e all'aperto. Le discoteche, che ancora attendono una data dal governo per la riapertura, potrebbero introdurre un Qr code

 

Ricordiamo che attualmente il 'certificato verde italiano' viene richiesto per accedere a stadi, concerti e Rsa e si ottiene anche dopo la sola prima dose di vaccino.

 

Il 'certificato verde' potenziato divide la maggioranza

Il 'certificato verde' potenziato divide però la maggioranza, il Pd e parte di Italia Viva sono favorevoli all'estensione dell'obbligo sul modello francese mentre il M5S è contrario all'applicazione del green pass in bar e ristoranti: "Ci sono luoghi con grandi afflussi di persone dagli stadi ai concerti fino alle discoteche, che devono aprire e per queste attività riteniamo certamente utile l'introduzione di un Green Pass ma è "diverso il discorso per attività come bar o ristoranti: in questo momento introdurre il Green Pass per accedervi significherebbe solamente limitare una ripresa così faticosa, dopo mesi di sacrifici", si legge in un post dei pentastellati.

 

Del tutto contraria è la Lega con Matteo Salvini che dice: "Ne parleremo se e quando ce ne sarà la necessità. Adesso chiediamo attenzione e rispetto delle regole, però non possiamo terrorizzare la gente prima del tempo".

Contrario all'obbligo del green pass per la socialità anche Fratelli d'Italia, mentre Forza Italia rimane con una posizione intermedia.

 

Per quanto riguarda i presidenti di Regione, contrario Attilio Fontana che dice che in Lombardia "i numeri non sono tali da giustificare" l'obbligo esteso del green pass, mentre per Nicola Zingaretti nel Lazio "è utile per gli eventi di massa".

 

Sarà ora un tavolo tecnico previsto per lunedì o martedì a dover valutare i dati del contagio e fornire le basi per la successiva cabina di regia con il premier Mario Draghi. 

 

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