L’allarme

Afghanistan, tutti i divieti dei talebani alle donne (e non solo)

Si moltiplicano i provvedimenti restrittivi nei confronti della popolazione femminile: dallo sport alla politica alla musica. “Dovete solo fare figli”

Afghanistan, tutti i divieti dei talebani alle donne (e non solo)

Nel giro di pochi giorni la vita del popolo afghano è stata stravolta, in particolare quella delle donne.

Dalla salita al potere dei talebani, con la conquista del Paese, non solo è diminuita la presenza femminile lungo le strade di Kabul e degli altri centri abitati, ma le donne sono tornate a indossare il velo.

Ciò che preoccupa, però, sono i recentissimi divieti imposti dal nuovo Governo dell’emirato islamico: il divieto di praticare sport, di potersi dedicare alla politica e, in generale anche per gli uomini, di poter ascoltare la musica.

Ecco cosa non si può più fare in Afghanistan.

 

Niente politica, solo figli

L’ultimo divieto in ordine di tempo riguarda la sfera politica. Come previsto nel nuovo Governo non c’è spazio per le donne.

"Una donna non può fare il ministro. Sarebbe come se le mettessi sul collo un peso che non può sostenere. Non è necessario che le donne siano nel governo, loro devono fare figli".

Con questa spiegazione il portavoce talebano, Sayed Zekrullah Hashim, ha commentato l’esclusione della presenza femminile nel nuovo esecutivo di Kabul. Hashim ha proseguito: "Le quattro donne che protestano nelle strade non rappresentano le donne dell'Afghanistan. Le donne dell'Afghanistan sono quelle che danno figli al popolo dell'Afghanistan, che li educano secondo i valori islamici".

 

Sport vietato: si scoprirebbero corpo e viso

L’altro divieto che ha indignato l’Occidente riguarda lo sport. In un'intervista, il vicecapo della Commissione cultura dei talebani, Ahmadullah Wasiq, ha infatti dichiarato: "Non credo che alle donne sarà consentito di giocare. Potrebbero dover affrontare situazioni in cui il loro viso o il loro corpo non siano coperti. L'Islam non permette che siano viste così".

 

Università separate

Un altro passo indietro è rappresentato dalla possibilità di frequentare le università, dove le donne per ora possono ancora acceder, ma una tenda le divide dagli studenti uomini.

Come annunciato dal ministro dell'Istruzione talebano, Abdul Baqi Haqqani, “continueranno a studiare in classi separate, come vuole la sharia”. Circolano diverse foto diffuse su Facebook da un dipartimento di economia e management dell’Università di Kabul, nelle quali si vedono le aule divise da una tenda: da una parte siedono gli uomini e dall’altra le donne, velate.

 

Niente musica e niente lavoro in radio

Un altro divieto, scattato nei giorni scorsi, riguarda la possibilità di ascoltare musica. Si tratta di una restrizione che era già stata imposta in passato, esattamente tra il 1996 e il 2001, quando i talebani erano alla guida del Paese. La musica è considerata “impura”, dunque bandita.

Ora, però, si è andati oltre, impedendo di trasmettere musica e voci femminili nelle radio e tv della provincia di Kandahar. A Kabul, invece, i talebani hanno distrutto gli strumenti della prima e unica orchestra femminile del Paese.

 

Tutto ciò stride con le dichiarazioni di intenti di Enamullah Samangani, rappresentante della “commissione cultura” dei talebani e parole pronunciate il 17 agosto, dopo la presa di Kabul: “L’Emirato islamico non vuole che le donne siano vittime”.

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