Pagelle serie A

Le pagelle della 17^ giornata serie A: settimana delle toscane

In questo diciassettesimo turno tutte le big hanno affrontato le piccole del campionato: Juventus e Milan fermate da Venezia e Udinese. Bene il Sassuolo

Le pagelle della 17^ giornata serie A: settimana delle toscane

La diciassettesima giornata regala delle sorprese assolutamente inaspettate, con risultati che nessuno avrebbe mai pronosticato. Inizia la Juventus che pareggia sul campo del Venezia, continuando la sua crisi nera. Si ferma il Napoli contro la magia dell’Empoli: il Maradona espugnato due volte in due settimane. Il Milan non va oltre uno pari ad Udine, mentre la Lazio si fa rimontare dal Sassuolo grazie ad un super Berardi. Solo l’Inter tra le big si conferma, con un poker al Cagliari. Male il Genoa che perde il derby. Vlahovic macchina da guerra con la Salernitana.

Le pagelle della 17^ giornata di Serie A:

Le bocciate:

Napoli voto 4: Questa volta l'insufficienza è d'obbligo, la squadra di Spalletti ha buttato al vento la possibilità di confermarsi una big con la testa sulle spalle. È vero che l'Empoli sta giocando un campionato superlativo, ma come si fa a non buttare giù la porta dopo 17 occasioni nitide. Bisogna saper essere concreti, senza farsi prendere dalla paura di non vincere, perché poi alla fine si va a perdere. Indubbiamente uno scivolone che fa molto male. 

 

Lazio voto 4,5: I bianco celesti sono un gruppo che tecnicamente è superiore al Sassuolo, sotto tutti i punti di vista. Eppure in fondo sapevamo tutti che sarebbe andata così. Anche dopo il primo goal di Zaccagni in questa stagione. Manca la mentalità per fare il salto di qualità in più. Quello che metterebbe l’intero team al livello delle rose al vertice. Un solo tiro, per una squadra da “Champions”, è un risultato che non può più andare bene alla tifoseria. Muriqi “da ban”. 

 

Genoa voto 4,5: Era qui che si sarebbe vista la differenza. Quella che avrete dato di nuovo un filo di speranza. Invece ad oggi sono persi nel vuoto, senza un vero riferimento su cui aggrapparsi. Sheva non ha trasmesso quella cattiveria agonistica  che tutti noi ci saremo aspettati. Il cambio tecnico si sta rivelando un danno, visto che con Ballardini perlomeno erano l'ottavo attacco migliore del campionato. La fretta di chi è inesperto, come la nuova società, potrebbe essere un elemento fatale.

 

Salernitana voto 4,5: È vero, le pretese non possono essere altissime, ma non lo potevano essere nemmeno questa estate. Però provarci, rispettando il campionato, è segno di forza d’animo. Invece i ragazzi di Colantuono non stanno dando segno di reazione o speranza. SI stanno facendo trascinare al loro destino triste, con l'idea che tutto sia già perfetto. Eppure li davanti vi è l’Empoli che è una neopromossa, senza sceicchi, sta illuminando la Serie A, grazie alla coesione di gruppo. Ormai i sogni si stanno annebbiando. 

 

Cagliari voto 4,5: Una serata no per i ragazzi di Mazzarri, che venivano da un filotto di pareggi positivi ai fini della classifica. Prendono una bastonata che ci può stare, anche se non è giustificato il primo tempo senza attitudine: troppo distratti nel marcare e chiudere, facendosi surclassare in ogni zona del campo. Le due punte davanti avranno toccato massimo tre palloni a testa, aggiungendosi in pratica alla linea dei mediani in fase difensiva. Bisogna rialzarsi subito, la sconfitta è giustificata in qualche modo. 

 

Spezia voto 5,5: Questa volta ci hanno pensato i calci piazzati a condannare all’ennesima sconfitta stagionale. Si impongono bene all'Olimpico, creando a tratti maggiore gioco rispetto alla corazzata di Mourinho. Gyasi è indemoniato, anche se spreca tanto. Male Maggiore in mezzo. Soffrono continuamente le palle alte, dove continuano a subire goal. La prestazione fa sorridere, la classifica invece è la rappresentazione di un incubo.

 

Bologna voto 5: L'altalena continua, ma sta cominciando ad essere fastidiosa. Da possibile sorpresa del torneo, grazie al miglior inizio di sempre, a deludenti prestazioni come quella di ieri, in cui hanno dimostrato di avere dei limiti non solo in zona goal, ma anche quando si tratta di mantenere fuori l'uomo dalla propria area. Se non fosse stata per l’imprecisione dei granata, poteva terminare in goleada. Segno di fragilità e di alcune lacune, velocemente da colmare. 

 

Hellas Verona voto 5,5: Tra le varie sconfitte della giornata è sicuramente quella che si è mossa meglio, a livello di prestazione. Mettere alle strette l'Atalanta, sfiorando più volte il raddoppio, per poi perdere a causa di una deviazione, è comunque segno di grande stabilità del gruppo. Il gioco è ben manovrato e le occasioni non mancano mai. Se vinceranno con qualche piccola, grazie anche ad un super Simeone, allora si leveranno qualche sassolino dalla scarpa. 

 

Le sufficienti: 

Juventus voto 6-: Meriterebbe un’insufficienza piena per la prestazione vista sabato sul campo di Venezia, ma almeno un punto è stato portato a casa. A tratti è quasi ridicolo fare i complimenti per un pareggio, che qualche stagione fa sarebbe stata vista come una sconfitta. Ma visto il livello del gioco (forse peggiore dei tempi di Delneri) ogni risultato non può essere una sorpresa. Esce Dybala, si spegne l'interruttore: cosa sta accadendo nello spogliatoio di Vinovo?

 

Venezia voto 6: Se avessero portato a casa il risultato pieno non avrebbero rubato nulla, anzi, ma il pareggio è già un risultato da grandi applausi. Fermare una squadra con un nome così importante nel panorama europeo, è una pagina di storia che si scrive. Una storia affascinante, specie quando la scrive un ragazzo come Aramu, che ha il cuore granata. Zanetti non è ancora condannato al suo destino e vuole lottare sino all'ultima giornata. 

 

Milan voto 6: Diavolo, stai perdendo i poteri magici? Anche se al tecnico di colpe se ne possono dare poche, questa squadra manca di fiducia e alcuni giocatori non rendono come dovrebbero. Solo Ibrahimovic cerca di portare una luce in mezzo alle onde spente, visto che i suoi compagni, di reparto in modo particolare, non hanno più la stessa lucidità rispetto a qualche tempo fa. La delusione per la Champions non è un alibi per fermarsi, visto che già lo scorso anno, in questo periodo, si sono fatti sfuggire un treno pieno d'oro. 

 

Udinese voto 6,5: Una prestazione top, che sto una giocata di Ibrahimovic poteva rovinare. Si portano in vantaggio grazie al solito Beto, poi tengono i rossoneri lontani dall'area per quasi tutta la gara. SI lasciano un po’ andare sulle ripartenze, muovendosi in massa e facendo tremare Maignan più di una volta. Se migliorano sulle palle alte, hanno i presupposti per rinascere. Occhio però che una prestazione positiva non basta per salvarsi, la strada è ancora in salita.

 

Le promosse:

Roma voto 8: La vittoria arriva della retroguardia, anche se dietro gli attacchi a Rui Patricio non sono mancati: ci pensano i due centrali, Ibanez e Smalling, a regalare i tre punti, vitali, a Mourinho. La piazza necessitava di una vittoria e grazie ai calci piazzati, ben sfruttati, sono giunti due goal che in tempi come questi, sono aria. Il cinismo degli attaccanti è da rivedere, soprattutto quando la gara rimane aperta sino alla fine. Certi errori non si possono più perdonare.

 

Sassuolo voto 8,5: Hanno iniziato questa stagione a rilento, ma con il passare del tempo si stanno ricucendo una fama di “ammazza big” non da poco. Se avessero lo stesso atteggiamento con rose inferiori tecnicamente alla loro, se la giocherebbero tranquillamente per un posto in Europa. Dominano in lungo e in largo la Lazio, concedendo appena due occasioni agli avversari in tutta la gara. Berardi continua a battezzare i capitolini come vittima preferita in zona goal. Un gioco interessante e un progetto sui giovani da non perdere di vista. 

 

Torino voto 8,5: Dopo alcuni risultati mediocri, Juric ha finalmente iniziato a trovare una quadra al livello di gioco, proponendo una squadra che si muove in verticale e attacca in massa l'area avversaria. Subiscono un rigore inesistente che rischia di compromettere una gara dominata per 90 minuti, ma alla fine tengono testa anche alle loro paure di farsi rimontare. Vi è da dire che le occasioni sprecate sono state troppo e quello deve essere un limite velocemente corretto, per ottenere maggiori risultati positivi con costanza.

 

Inter voto 8,5: Ormai non ci possiamo più stupire delle goleade messe a segno dai nerazzurri, che si stanno confermando appieno come la squadra da battere in questa stagione. Velocità di gioco, pochi tocchi e tanta concretezza, così Inzaghi ha messo su un gruppo di campioni, feriti dagli addii estivi. Non subiscono quasi nulla, sprecando però grosse occasioni. Strepitoso Calhanoglu, ormai imprescindibile, così come Lautaro, che però fallisce l'ennesimo rigore. In luce anche Sanchez, che è sempre un cosiddetto “usato sicuro”.

 

Atalanta voto 8,5: Anche quando sono feriti, buttati giù da una battaglia ricca di sogni, come quelli della Champions League, i ragazzi di Gasperini non mollano mai l'osso. Giocano probabilmente una delle gare più difficili della stagione, soffrendo molto gli attacchi avversari. Ci pensano due nuove scoperte del nostro campionato, come Mirancuk e Koopmeiners, che si inventano la ribalta al Verona. Ora si trovano lì a pochi punti dalla vetta, con l’ambizione di ottenere almeno un trofeo in questa stagione piena di sorprese. 

 

Empoli voto 9: Una favola che pian piano sta diventando realtà. Senza esaltare troppo i risultati ovviamente, visto che anche il Benevento lo scorso anno si trovava al decimo posto nel girone di andata, per poi ala fine retrocedere retrocedere, però bisogna ammettere che i ragazzi di Andreazzoli oltre al grande cuore, hanno un carattere di gioco notevole. Sanno essere pazienti per poi punire, senza mai rinunciare alla manovra nonostante la differenza tecnica con l’avversario. Ancora protagonista Cutrone che sta finalmente trovando fiducia. Sopra le romane e a due punti dalla Juventus, è un bottino non da tutti. 

 

Fiorentina voto 9: Che l'avversario non fosse dei più ostici già lo sapevamo, ma dominare ininterrottamente per tutta la partita è segno di svolta, per una squadra che sino allo scorso anno lottava per non retrocedere. Grande merito va alla punta, il perno, il diamante di Firenze: Vlahovic si sta rivelando uno dei migliori d'Europa nel suo ruolo, con una costanza nel segnare che va gola a tantissimi big club. Italiano sta formando un gruppo “fresco”, pieno di idee e giovani pronti a spiccare il volo. È chissà sino a dove può giungere questa nuova Viola.

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