la crisi ucraina

Ucraina, è l’ora del faccia a faccia tra Usa e Russia. Il summit

Dopo mesi e settimane di tensioni e dialogo a distanza, è stato fissato un incontro a Ginevra, in Svizzera, tra diplomatici di Washington e di Mosca

Ucraina, è l’ora del faccia a faccia tra Usa e Russia. Il summit

Prima le azioni provocatorie da parte del Cremlino, che ha dispiegato da settimane migliaia di uomini e mezzi militari al confine con l’Ucraina; poi il dialogo a distanza – non senza tensioni – tra i rispettivi presidenti di Stati Uniti e Russia, Joe Biden e Vladimir Putin.

Ora a cercare di trovare una soluzione diplomatica che porti a un abbassamento della tensione e, possibilmente, a una soluzione alla “questione Ucraina” ci provano le delegazioni di diplomatici americani e russi, che si incontrano in Svizzera.

 

Il negoziato a Ginevra

L’obiettivo da raggiungere non è semplice ed è stato affidato a due delegazioni, rispettivamente di Washington e Mosca, che si incontrano di persona nel Paese neutrale per antonomasia: la Svizzera. Gli esperti di relazioni pubbliche, diplomatiche e internazionali si vedono a Ginevra, per discutere di posizionamento di missili e di esercitazioni militari.  

La conferma è arrivata in queste ore dalla Casa Bianca.

 

La crisi Ucraina al bivio: Mosca “delusa” da Washington

L’incontro arriva nel pieno di un clima da guerra fredda, dopo le accuse reciproche tra le parti e la preoccupazione per un’escalation, manifestata anche dall’Unione europea. Mosca nelle ultime ore ha espresso "delusione" per i "segnali" fatti pervenire dagli Stati Uniti e anche dall'Ue sull'Ucraina. "Noi non accetteremo alcuna concessione. È fuori discussione", ha dichiarato alle agenzie di stampa russe il viceministro degli Esteri, Serghei Riabkov, che prenderà parte ai negoziati a Ginevra. "Siamo delusi dai segnali venuti in questi ultimi giorni da Washington, ma anche da Bruxelles", ha aggiunto in modo esplicito.

 

Usa: “Impegni reciproci”

Dal canto suo dagli Usa è arrivato un chiarimento: "La Russia ha detto di sentirsi minacciata dalla prospettiva di posizionamento dei sistemi missilistici offensivi in Ucraina. Gli Stati uniti non hanno alcuna intenzione di fare una cosa simile. Ed ecco un settore dove possiamo trovare un accordo se la Russia accetta di prendere impegni reciproci", ha spiegato una fonte americana, parlando in anonimato e aggiungendo: "Ci apprestiamo a questi colloqui con realismo e ottimismo".

 

La minaccia delle sanzioni

Sullo sfondo della crisi, però, rimane la minaccia di sanzioni contro il Cremlino. L'amministrazione Biden e i suoi alleati, come trapelato alla vigilia del summit diplomatico in Svizzera, stanno comunque lavorando per mettere a punto una serie di durissime sanzioni finanziarie, tecnologiche e militari contro la Russia. Si tratterebbe della risposta in caso di un'eventuale invasione dell'Ucraina.

A riferirlo è stato il New York Times, secondo cui le misure mirerebbero a tagliare fuori da tutte le transazioni globali le principali istituzioni finanziarie russe, a imporre un embargo sulla tecnologia 'made in Usa' nei settori della difesa, dell'aerospazio e dell'industria dei consumi, e ad armare i gruppi di insorti ucraini pronti a contrastare l'eventuale occupazione militare da parte di Mosca. Tra le azioni sul fronte finanziario ci potrebbe essere l'esclusione della Russia dal sistema Swift che regola le transazioni finanziarie tra oltre 1.100 banche di 200 Paesi, così come avvenuto con l'Iran.

"Si tratta di un piano ad impatto elevato quella risposta rapida che non ci fu nel 2014" (anno dell'occupazione russa della penisola della Crimea, NdR), secondo una fonte Usa al NYT. 

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