nuovi farmaci e vaccini

A marzo il vaccino contro Omicron. Ema valuta la seconda pillola orale

Pfizer sta già producendo il vaccino specifico contro la variante in circolazione, mentre la pillola anti-Covid potrebbe arrivare tra poche settimane

A marzo il vaccino contro Omicron. Ema valuta la seconda pillola orale

Era stato annunciato, ora il conto alla rovescia è entrato nel vivo: a marzo arriverà il vaccino specifico contro la variante Omicron del virus Sars-Cov2, che sta diventando prevalente rispetto alla Delta. Prodotto da Pfizer, sarà disponibile tra un paio di mesi, come annunciato dalla stessa azienda farmaceutica.

Intanto l’ente europeo regolatore del farmaco, Ema, sta valutando la seconda pillola contro il Covid, dopo quella di Merk.

 

Nuove cure contro la malattia Covid

Si tratta del farmaco antivirale Paxlovid, messo a punto da Pfizer. Si assume per via orale in caso di trattamento di Covid-19 da lieve a moderato in pazienti adulti e adolescenti ad alto rischio di progressione verso una forma grave della malattia. Lo ha annunciato la stessa Ema in una nota. Una decisione in merito è attesa nelle prossime settimane.

L'Agenzia europea per i medicinali, "valuterà i benefici e i rischi di Paxlovid in tempi ridotti e potrebbe emettere un parere entro poche settimane, a seconda se i dati presentati siano sufficientemente solidi o se siano necessarie ulteriori informazioni". Il farmaco orale si aggiungerebbe a quello di Merk.

 

Nuovo vaccino specifico contro Omicron

Intanto stringe il tempo in vista della richiesta di autorizzazione anche per il vaccino specifico, sempre di Pfizer, contro la variante Omicron, che sarà pronta entro marzo. Lo ha annunciato Albert Bourla, Ceo del colosso farmaceutico Usa, in un'intervista alla Cnbc, in cui ha spiegato che il vaccino sarà efficace anche contro le altre varianti del coronavirus Sars-CoV-2 in circolazione.

"La speranza è riuscire a ottenere un prodotto che avrà una protezione migliore in particolare contro l'infezione, perché la protezione contro i ricoveri e la malattia grave è ragionevole in questo momento, con i vaccini attualmente a disposizione, finché si ha la terza dose", ha chiarito Bourla, annunciando che l'azienda farmaceutica ha già iniziato a produrre le dosi del vaccino contro la variante Omicron.

 

L’allarme dei chirurghi

Intanto preoccupano le parole giunte dal presidente della Società italiana di Chirurgia. Come spiegato dalla Sic, infatti, il nuovo picco pandemico ha costretto le Aziende sanitarie "a destinare ampi spazi di ricovero ai pazienti Covid e le terapie intensive sono in gran parte occupate da pazienti principalmente no vax".

Si assiste, inoltre, "all'aggravamento delle patologie tumorali che spesso arrivano tardi in ospedale ormai inoperabili".

"Posti letto di chirurgia dimezzati, blocco dei ricoveri in elezione, terapie intensive riconvertite per i pazienti Covid, infermieri e anestesisti delle sale operatorie trasferiti ai reparti Covid. In questo modo l'attività chirurgica in tutta Italia è stata ridotta nella media del 50% con punte dell'80%, riservando ai soli pazienti oncologici e di urgenza gli interventi", ha spiegato il presidente della Società italiana di chirurgia, Francesco Basile.

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