L’Europa in rosa

Metsola, von der Leyen e Lagarde: le tre “donne forti” d’Europa

Con l’elezione della maltese a neo presidente del Parlamento UE cresce la presenza femminile nei posti che contano. Ma in Italia? Il Colle è lontano

Metsola, von der Leyen e Lagarde: le tre “donne forti” d’Europa

L’elezione del successore di David Sassoli, scomparso pochi giorni fa, alla guida del Parlamento europeo è avvenuta al primo turno. Ma sarebbe più corretto utilizzare un termine femminile, se fosse disponibile. È un fatto che alla guida dell’Assemblea di Strasburgo ora ci sia una donna: Roberta Metsola, eurodeputata maltese e membro del Ppe, che ha ottenuto 458 voti a favori sui 690 totali (74 le schede bianche o nulle).

Con lei si rafforza la presenza femminile nei ruoli chiave in Europa, perché si aggiunge a Ursula von der Leyen, che già preside la Commissione Ue, e a Christine Lagarde, alla guida della Banca centrale europea. Ma se nel Vecchio Continente le donne forti aumentano, così non sembra accadere in Italia, dove i tempi pare non siano ancora maturi, ad esempio, per avere una presidente della Repubblica.

 

Chi è Metsora

Roberta Metsola è stata appena eletta presidente del Parlamento europeo: è la prima esponente della cosiddetta “generazione Erasmus” a occupare questa carica. Ha appena compiuto 43 anni ed è il più giovane presidente del Parlamento Ue. O “la” più giovane. “Sono una donna di una piccola isola in mezzo al mare del sud dell’Europa. So cosa significa essere la sfavorita. So cosa significa essere etichettati. So cosa significa questo per ogni ragazza che guarda oggi. So cosa significa per tutti coloro che osano e che hanno osato sognare”: così si è definita la neo presidente dell’Assemblea degli europarlamentari. Dopo i ringraziamenti, Metsora ha ricordato il suo predecessore: “Lavorerò e farò del mio meglio, come presidente del Parlamento, per raccogliere l’eredità di David Sassoli, che è stato un combattente per l’Europa e per questo Parlamento”.

 

Metsora e il suo cognome (e non quello del marito)

Con la sua elezione ci sono tre donne al vertice delle istituzioni europee: Roberta Metsola al Parlamento, Ursula von der Leyen alla Commissione Ue (entrambe del Ppe) e Christine Lagarde alla Banca centrale europea. Una sua caratteristica, però, è il fatto di aver scelto, a differenza di von der Lyen e Lagarde, a prendere l’incarico con il suo cognome e non con quello del marito. Questo la rende ancora più “progressista”, anche se qualcuno fa notare come il partito da cui proviene Matsola sia su posizioni antiabortiste talmente estreme da aver creato non pochi mal di pancia tra altri europarlamentari.

 

Le altre donne protagoniste in Europa

Se di recente ha lasciato le scene una protagonista indiscussa degli ultimi lustri come Angela Merkel, in Europa rimangono figure di primo piano la presidente della Commissione, von der Leyen, e la governatrice della Bce, Christine Lagarde. Ma non sono le uniche figure femminili che ricoprono ruoli di primo piano, pur rimanendo in minoranza. Tra i 27 Paesi membri dell’Ue, infatti, ci sono solamente 4 donne e sono tutte del Nord Europa. Si tratta delle premier di Danimarca, Finlandia, Estonia e Svezia.

 

E in Italia?

La svolta, rappresentata dall’elezione della Metsora nel consesso europeo, riporta l’attenzione a quanto sta accadendo in Italia, alle prese con il dibattitto e le “trame” per la nomina del successore di Sergio Mattarella al Quirinale. I nomi che circolano maggiormente, infatti, sono maschili. E vero che non mancano “candidature femminili” (del tutto non ufficiali, che non derivano dalle dirette interessate), ma la sensazione è che i tempi non siano ancora maturi per avere una donna al Colle.

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