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Ucraina, telefonata Draghi-Putin. Si intensificano i colloqui

Il premier ha affrontato anche il nodo delle forniture di gas. Intanto Johnson a Kiev, Orban a Mosca. Ai cittadini ucraini le istruzioni in caso di guerra

Ucraina, telefonata Draghi-Putin. Si intensificano i colloqui

Dopo giorni di vertici e colloqui incrociati, è arrivata anche la telefonata tra il premier, Mario Draghi, e il presidente russo, Vladimir Putin. All’ordine del giorno, oltre alle relazioni bilaterali, la crisi ucraina, ma anche la preoccupazione per le forniture di gas. "Il Presidente Draghi ha sottolineato l'importanza di adoperarsi per una de-escalation delle tensioni, alla luce delle gravi conseguenze che avrebbe un inasprimento della crisi" fa sapere Palazzo Chigi, rassicurando anche sulla "intenzione di Mosca di continuare a sostenere stabili forniture di gas all'Italia", come chiarito dal Cremlino, secondo l’agenzia di stampa russa Tass.

 

Putin insiste: “Rispettare l’indivisibilità”

Secondo quanto emerso, il capo del Cremlino è fermo sulle proprie posizioni nel chiedere che sia posto un limite all’allargamento a est della Nato, su cui chiede “garanzie vincolanti”. Le stesse che anche l’Alleanza atlantica si aspetta da Mosca, in particolare scongiurando un’invasione russa in Ucraina, al cui confine si trovano 130mila soldati russi. Il premier Draghi, nella telefonata con il presidente Putin, ha sottolineato "la necessità che Kiev adotti misure concrete in attuazione degli accordi di Minsk", ma il capo del Cremlino ha chiarito che l’Ucraina “elude l'adempimento degli impegni presi".

 

Agli ucraini il manuale di guerra

In questo clima i report a Kiev riferiscono che ai cittadini ucraini è stato recapitato via mail un “manuale di guerra”, con le istruzioni su come comportarsi in caso di conflitto, mentre in alcune scuole anche alunni e studenti hanno ricevuto indicazioni su come riconoscere mine e armi. Intanto il presidente, Volodymyr Zelensky, ha dato mandato al Governo di rafforzare la difesa del Paese tramite apposite leggi, che potrebbero portare a introdurre un addestramento militare intensivo dei cittadini, in alternativa al servizio militare, senza escludere la leva obbligatoria a partire dal primo gennaio 2024.

 

Aiuti (economici e in armi) a Kiev

Nel frattempo sono giunte a Kiev 84 tonnellate di munizioni inviate dagli Usa, mentre nella capitale si è recato anche il premier britannico, Boris Johnson, che ha avvertito: il Regno Unito è pronto a imporre sanzioni "nel momento in cui il primo centimetro russo" entrerà in Ucraina. Il governo di Londra ha anche offerto aiuti per 88 milioni di sterline - 105 milioni di euro - per promuovere "la stabilità nel Paese e ridurre la dipendenza dall'energia russa". Sul fronte opposto, intanto, visita a Mosca per il presidente ungherese, Viktor Orban, che ha incontrato Putin.

 

Nuovo colloquio telefonico Blinken-Lavrov

Ma non si fermano neppure i tentativi di trovare un’intesa tra i due colossi, Usa e Russia, con un nuovo colloquio telefonico tra il segretario di Stato americano, Blinken, e il ministro degli esteri russo, Lavrov. Avvertendo sulle “conseguenze gravi e immediate nel caso di una invasione dell'Ucraina" Blinken ha chiesto "una immediata de-escalation russa, ed il ritiro delle truppe e dell'equipaggiamento militare dai confini ucraini". Secondo fonti della Casa Bianca, Lavrov non avrebbe fornito indicazioni su “piani imminenti per una de-escalation in Ucraina". Ora si attende una risposta russa al documento scritto fatto recapitare alcune giorni fa al Cremlino, con una proposta per una via di uscita dalla crisi.

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