diplomazia al lavoro

Ucraina, Kiev non crede a un attacco russo. Oggi Macron da Putin

Ieri telefonata tra il presidente francese e quello americano, Biden. A Mosca atteso anche il cancelliere tedesco Scholz che volerà anche negli Stati Uniti

Ucraina, Kiev non crede a un attacco russo. Oggi Macron da Putin

Mentre riprendono i fitti negoziati per arrivare a una soluzione nella crisi ucraina, a gettare acqua sul fuoco ci pensa direttamente Kiev: “Non bisogna credere alle previsioni apocalittiche" riguardo a un'invasione russa dell’Ucraina. Ad affermarlo, infatti, è stato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, dopo che l'amministrazione americana domenica era tornata a lanciare un allarme per un possibile piano di attacco russo.

Un programma secondo il quale l’obiettivo sarebbe la caduta di Kiev e la conquista del territorio da parte delle truppe di Mosca, con uno scontro armato che potrebbe causare fino a 50mila morti tra i civili. Ma il responsabile della politica estera ucraina non crede che sia possibile, pur avvertendo che il Paese è pronto a qualsiasi scenario: "Capitali diverse hanno scenari diversi, ma l'Ucraina è pronta a qualsiasi sviluppo. Abbiamo un forte esercito, un sostegno internazionale senza precedenti e la fiducia degli ucraini nel loro Paese", sottolinea Kuleba.

 

Telefonata Macron-Biden

Alla vigilia della visita a Mosca da parte del presidente francese, lo stesso Emmanuel Macron ha avuto un colloquio telefonico con il presidente statunitense, Joe Biden. I due si sono confrontati sugli “attuali sforzi diplomatici e di deterrenza in risposta al continuo rafforzamento russo ai confini con l'Ucraina". Come spiegato in una nota ufficiale della Casa Bianca, i leader "hanno ribadito il loro sostegno alla sovranità e alla integrità territoriale ucraina" e hanno "concordato che i loro team resteranno in contatto e in continua consultazione con i loro alleati e partner, inclusa l'Ucraina”.

 

Girandola di colloqui

Quello tra Macron e Biden non è stato l’unico colloquio diplomatico sulla crisi ucraina, ma è stato preceduto da quello tra il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, con l'omologo francese, Jean-Yves Le Drian, che hanno parlato degli sforzi Nato, Ue e dei membri del G7 per "affrontare il continuo potenziamento militare della Russia ai confini dell'Ucraina e l'importanza di continuare a sostenere la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina".

 

Anche la Germania in campo

Tra i temi anche la situazione nella regione africana del Sahel. Dopo la visita a Mosca, Macron si recherà a Kiev con lo stesso obiettivi di avviare una de-escalation, esattamente come farà il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, anch’egli atteso sia al Cremlino, sia negli Usa. "Siamo preparati a fare tutto il necessario per rafforzare" la presenza tedesca nelle operazioni Nato nella regione baltica, come fatto sapere dalla Cancelleria. La Germania al momento ha la guida della missione dell'Alleanza atlantica in Lituania e conta su circa 500 militari nel Paese. "In linea di principio, truppe sono disponibili per un rinforzo e siamo in trattative con la Lituania su cosa esattamente sarebbe utile", aveva già sottolineato il ministro della Difesa, Christine Lambrecht.

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