il farmaco “pan-coronavirus”

Come saranno e quando arriveranno i nuovi vaccini contro il Covid

Si lavora a sieri che possano coprire rispetto a tutte le nuove varianti, ma anche a tutti i ceppi del coronavirus. A che punto sono le sperimentazioni

Come saranno e quando arriveranno i nuovi vaccini contro il Covid

Se ne è parlato molto negli ultimi giorni: fare o no la quarta dose. Dall’agenzia europea del farmaco, però, è arrivata una prima indicazione, che esclude una somministrazione generalizzata a tutta la popolazione della seconda dose booster. Intanto proseguono gli studi su nuovi vaccini capaci di proteggere anche nei confronti delle ultime varianti e, possibilmente, polivalenti.

Dalla Francia arriva anche la notizia di un vaccino “pan-coronavirus” contro tutti i ceppi di questo tipo di virus.

Il punto.

 

La quarta dose solo agli over 80

Di fronte ai dubbi iniziali avanzati anche dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che aveva sollecitato indicazioni comuni a livello europeo, è arrivata la dichiarazione del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e della task force Covid-19 dell'Ema, l’Agenzia europea del farmaco, che hanno concluso che "è troppo presto per prendere in considerazione l'utilizzo di una quarta dose di vaccini Covid-19 mRNA (Comirnaty di Pfizer e Spikevax di Moderna) da somministrare a tutta la popolazione".

Entrambi gli Enti hanno concordato che una quarta dose (o un secondo richiamo booster) "può essere somministrata agli adulti di età pari o superiore a 80 anni dopo aver esaminato i dati sul rischio più elevato di contagio e di aggravamento, nonché sulla protezione fornita da una quarta dose".

L'Ema ha inoltre osservato che attualmente "non ci sono prove chiare nell'Ue che la protezione del vaccino contro la malattia grave stia diminuendo in un'età compresa tra 60 e 79 anni e quindi nessuna chiara evidenza a sostegno dell'uso immediato di una quarta dose".

 

Verso nuovi vaccini

Intanto si lavora a nuovi vaccini contro le varianti scoperte di recente, come Omicron e Omicron 2, o la sottovariante Xe.

In una intervista a Sky TG24, l’ex coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, ha dichiarato che “ragionevolmente, entro ottobre, potremmo avere dei vaccini adattati alle varianti o universali, cioè in grado di dare protezione contro diversi ceppi”. Vanno in questa direzione alcuni studi al momento condotti in Israele, ma anche in Francia.

 

Il vaccino “pan-coronavirus”

La francese LinKinVax sta mettendo a punto un vaccino di seconda generazione, in collaborazione con GTP Bioways, che possa essere efficace contro tutti i coronavirus e che per questo viene definito “pan-coronavirus”. La tecnologia si basa, secondo quanto dichiarato dall’azienda stessa, su un anticorpo monoclonale che prende di mira le cellule denditriche. La sua caratteristica sarà proprio la possibilità auspicata di poter agire su tutte le sequenze del SARS-CoV-2 e le sue varianti, ma anche sulle sequenze comuni presenti in altri virus della stessa famiglia. Come riferito da Les Echos, l’obiettivo è poter disporre di un farmaco che agisca sul lungo termine e non abbia bisogno di richiami nell’arco di mesi ravvicinati, come invece accaduto finora. I trial clinici dovrebbero iniziare tra un anno, a metà 2023, dopo una prima fase di sperimentazione in laboratorio.

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