Il campionato di serie A

Il Derby della Lanterna vale una stagione non solo per le genovesi

Il risultato della sfida di oggi pomeriggio tra la Sampdoria ferita di Giampaolo e il Genoa di Blessin riguarda tutte le squadre in lotta per la salvezza

Il Derby della Lanterna vale una stagione non solo per le genovesi

Una settimana quasi decisiva per la corsa salvezza, che in questa stagione di Serie A 2021/2022 è più aperta del solito: non si può pronosticare con certezza nessuna retrocessa, vista l’intensità con cui stanno combattendo tutte per portare a casa la partecipazione al massimo campionato nazionale, anche il prossimo anno. Sono state buttate al vento tante occasioni per poter prendere il largo, basti pensare allo Spezia, che a differenza delle altre ha saputo fare tutti i punti possibili nei campi alla portata. Stesso discorso per l’Udinese, che fino a dicembre rientrava in quel gruppo di disperazione, uscendone poi grazie alla gestione strabiliante di Cioffi come allenatore in prima linea.

 

Insomma, essersi svegliati così tardi è quasi un azzardo per alcune squadre, che hanno iniziato a tirare fuori adesso le qualità necessarie per portare a casa i tre punti il fine settimana. Quella messa meglio sotto questo punto di vista è indubbiamente la Salernitana, che arriva da tre vittorie consecutive e che pian piano, considerando anche la gara in meno da recuperare, si sta avvicinando al Cagliari. I sardi tra tutti i club sono quelli che stanno perdendo più treni, visto che si sono portati a più otto, salvo poi farsi recuperare poco a poco.

 

La sconfitta con il Genoa lo scorso è turno ha congelato il sangue dei tifosi, che temono fortemente di rivivere un periodo buio, come è successo quattro anni fa. Il Venezia invece non si riprende più e ha addirittura cambiato direzione tecnica due giorni fa: cacciare Zanetti adesso non ha più senso e rischia di essere la mossa della distruzione definitiva. È indubbiamente la rosa meno competitiva, con un calendario tosto per poter pensare di ribaltare nuovamente le sorti, anche se da questo campionato è lecito aspettarsi qualsiasi cosa. Chi rimane allora a correre contro ogni destino oscuro? Le due genovesi, che in questa settimana, come detto delicata, si affrontano in un Derby della Lanterna che difficilmente può essere dimenticato dalle due tifoserie.

 

La posta in palio è gigantesca e doversela giocare nella stracittadina porta ulteriori motivazioni ad entrambi i gruppi. Arrivano da due periodi completamente diversi, seppur derivanti dalle stesse scelte: infatti hanno deciso entrambe di sostituire l’allenatore, ottenendo però risultati completamente diversi. Da una parte una Sampdoria distrutta, che non riesce a trovare risultato pieno da troppo tempo ormai. Dall’altra un Genoa combattivo, che con l’arrivo di Blessin si è rimesso in carreggiata. Forse con poco tempo per tentare una rimonta totale. Sicuramente però lo spettacolo non può mancare, entrambe necessitano di trovare i tre punti, che indirizzerebbe in un modo o nell’altro il campionato verso un nuovo destino

 

Le altre squadre in corsa sono pronte a godersi lo spettacolo, supportando ovviamente per un pareggio che metterebbe in grossa difficoltà le due realtà ligure. Un’arena di fuoco, con Marassi che può toccare i 36000 posti occupati. Quali sono stati dunque i momenti dei due team e come possono approcciare al meglio questa gara?

 

Sampdoria, cambia testa

Un anno pieno di situazioni altalenanti, che hanno portato ad una sorta di “scoppio” dentro allo spogliatoio. Tutto è iniziato con l’arresto del presidente Ferrero, che da un giorno all’altro ha lasciato la società in mezzo al mare, senza un condottiero che indicasse una direzione da seguire. Alcuni giocatori non hanno digerito al meglio l’addio di D’Aversa, che stava cominciando a portare dei frutti con il suo gioco, in cui si attacca in massa per non lasciare spazio per ripartire agli avversari. Da quando è tornato Giampaolo non è però mai venuta fuori nemmeno la sua idea per il gioco blucerchiato, che non assomiglia minimamente alla Doria che allenava qualche anno fa.

I risultati parlano chiaro: su undici partite, solo due vittorie e ben nove gare senza vittoria. Sono partiti dall’undicesimo posto scendendo poco a poco fino alla zona calda di classifica. L’ultimo pareggio con il Verona è stata l’ennesima occasione buttata al vento, visto che vantano ancora di cinque punti rispetto alla terzultima, che è proprio il Genoa. Questo significa che se riuscissero ad ottenere i tre punti, sarebbero praticamente salvi. Solo che le prestazioni sono così negative e l’ambiente spogliatoio così innervosito, come si è visto a fine partita tra Quagliarella e Yoshida, quasi alle mani, che ormai si fa fatica a pensare chi possa realmente trascinare in alto questo gruppo. Non conta più avere dei riferimenti tecnicamente più dotati rispetto alle altre rose poiché in questa fase della stagione contano le ambizioni, la fame e il coraggio di rischiare qualcosa, anche oltre le proprie potenzialità. Riportare fiducia ai giocatori, magari proponendo loro di tornare a muoversi nelle posizioni più adeguate alle loro potenzialità, considerando i tanti adattamenti, non riusciti, che ha richiesto il tecnico ex Milan e Torino.

 

A chi si affida dunque per questo delicato derby? Tra i pali ancora Audero, nonostante faccia diversi errori e non sia al massimo della fiducia. In difesa classica linea a quattro con Berezynski, Ferrari, Colley e Augello, che dovrebbe riuscire a recuperare dall’infortunio. In mezzo al campo sono in cinque, con Sabiri riferimento alto, Candreva e Sensi sulle corsie esterne, con Ekdal accompagnato da Thorsby, in cabina di regia. Unica punta l’infinito Caputo, che perlomeno non smette mai di segnare. 

 

Genoa, per la Gradinata Nord

Blessin ha portato qualcosa nella mente dei giocatori, che dal suo arrivo hanno imparato l’arte dell’equilibrio. Non doversi sempre perdere quando vengono attaccati, ma piuttosto rimanere puliti nel contenere gli avversari, riuscendo a non subire goal per sette partite di fila. La filosofia continua, anche se per vincere le partite servono le reti e in casa rossoblù, ne arrivano davvero poche. Davanti gli attaccanti non sono concreti e le vittorie passano da alcune individualità, capaci di dare qualcosa in più al gruppo, tipo il goal di Badelj lo scorso weekend. Il nuovo tecnico tedesco ha portato entusiasmo al tifo, visto che include i tifosi in prima persona a partecipare alla vittoria. Incita lo stadio ad essere piano e promette lottacuore o spirito fino alla fine. Sono partiti dal basso, forse con una consapevolezza eccessivamente prematura di dover finalmente retrocedere, dopo due anni in cui ci sono andati vicini. Alcuni nomi hanno sorpreso, come Amiri e Galdames, capaci di garantire passaggi precisi e giocate di nicchia, per sorprendere l’avversario.

 

Il calendario non è favorevole per loro, ma i tifosi genoani, specie dopo l’addio di Preziosi, si sentono comunque sicuramente rassicurati sul futuro della società, che anche dalla Serie B è pronta a scrivere un nuovo capitolo di storia. Ovviamente il sogno è iniziare subito dall’alto, ma la lotta con la passata società è stata così lunga, che alla fine dei conti, questo campionato è già stato vittorioso. Chissà però se Blessin può incrementare le speranze dei genoani, vincendo il suo primo derby. Tra i pali ovviamente Sirigu, leader dello spogliatoio. 

In difesa ci sono presenti Frandrup, Ostigard, Bani e Vasquez

In mezzo al campo l’eroe Badelj, con Sturaro e AmiriMelegoni e Portanova fanno da sostegno a Ekuban, che parte favorito su Destro.

 

Sampdoria-Genoa: le probabili formazioni 

Sampdoria (4-5-1): Audero, Berezynski, Ferrari, Colley, Augello, Sabiri, Ekdal, Sensi, Candreva, Thorsby, Caputo. 

Genoa (4-2-3-1): Sirigu, Frandrup, Ostigard, Bani, Vasquez, Badelj, Sturarom Amiri, Melegoni, Portanova, Ekuban.

 

Sampdoria-Genoa orario, stadio e dove guardarla:

Dallo stadio Marassi, il derby della Lanterna si gioca alle ore 18, ecco i canali TV dove guardare la partita: Dazn2.

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