Il vademecum

Le regole per viaggiare all’estero: mascherine, tamponi, green pass

Cosa serve per imbarcarsi su un aereo con destinazione un paese estero: dove serve ancora la vaccinazione, dove invece basta la mascherina. Il punto

Le regole per viaggiare all’estero: mascherine, tamponi, green pass

Niente più Green Pass in Italia, sempre meno i luoghi nei quali è richiesta la mascherina, anche al chiuso. La svolta è arrivata solo da poche ore, esattamente dal 1° maggio, ma rimangono alcune regole ferree per chi vuole viaggiare, a partire dall’obbligo di indossare le Ffp2 sui mezzi di trasporti, che siano treni o aerei, in Italia.

Il punto su quanto previsto per i passeggeri e turisti in ingresso o chi vuole recarsi all’estero, sia in Europa che negli Usa.

 

Le regole per entrare in Italia

Cosa cambia dal 1° maggio per chi vuole entrare in Italia? Che si tratti di turisti o viaggiatori stranieri, oppure di italiani che rientrano nel Paese d’origine, è anche obbligatorio esibire il Green Pass “base”, ossia da vaccinazione, guarigione o in alternativa a fronte di un tampone negativo. Per chi viene proviene da un Paese Ue o dagli altri 37 paesi affiliati al sistema del Digital Covid Certificate, basta lo stesso Green pass. I turisti e viaggiatori in arrivo da Australia, Canada e Usa possono scegliere fra certificato vaccinale (durata di 9 mesi), documento di guarigione (tampone molecolare eseguito almeno 14 giorni prima, per una durata complessiva di 180 giorni) o test con esito negativo (eseguito entro tre giorni nel caso dei molecolari, entro uno per gli antigenici). Chi volesse entrare provenendo da qualsiasi altro paese dovrà esibire un test Covid gli stessi tempi di esecuzione, anche se vaccinato o guarito.

Non serve più, invece, Passenger locator form (Plf), cioè il modulo utilizzato dalle Autorità Sanitarie per i viaggi. L’Italia si allinea così alla scelta della Grecia, tra le prime a rimuovere l’obbligo, ma anticipa sui tempi altri paesi come Francia e, in parte, la Spagna.

 

Regole per viaggiare all’estero

Sulle modalità di ingresso negli altri Paesi europei, infatti, rimangono differenze. Il Governo di Parigi, per esempio, ha deciso che i viaggiatori vaccinati possono entrare nel Paese senza limitazioni o l’obbligo di sottoporsi a test prima della partenza, mentre per i non vaccinati rimane necessario eseguire un tampone, antigenico o molecolare.

Per chi proviene da una zona “verde”, ossia da un paese a ridotta circolazione del virus, basta l'esito negativo del test prima dell'arrivo; in caso di zona “arancione” e dunque con rischio più elevato, serve anche un test anche al momento dell'ingresso in Francia. Se risultasse positivo, è previsto l'auto-isolamento. In ogni caso occorre compilare il Passenger location form, che invece è sospeso dal 1° maggio in Italia.

Per la Spagna è sempre previsto il Green Pass “base”, tramite lo Eu Digital Covid Certificate, l’equivalente del certificato vaccinale italiano, o l’SpTH (Spain Travel Health) Health Control Form, un modulo che permette di inserire manualmente i dati sul proprio ciclo vaccinale, la guarigione dal Covid o il risultato - negativo - del proprio tampone.

In Austria rimane in vigore la regola delle cosiddette 3G: i viaggiatori in arrivo devono dimostrare di essere “geimpft, genesen, getestet”, ovvero vaccinati, guariti o devono avere effettuato un test Covid con esito negativo. Per chi fosse sprovvisto di Pass, è prevista la compilazione di un modulo di pre-autorizzazione. Restrizioni maggiori scattano per chi arriva da paesi ad alto rischio: gli ingressi devono essere motivati da circostanze particolari e il criterio richiesto diviene quello del 2G+ (certificato di vaccinazione o guarigione in aggiunta a un tampone molecolare con esito negativo, sempre entro le 72 ore dall’arrivo).

Criteri analoghi per la Germania, dove il certificato vaccinale può essere rappresentato dallo stesso Digital Covid Certificate (Green pass europeo) o un qualsiasi documento sull’inoculazione, purché avvenuta con un farmaco approvato nella Ue. La guarigione viene documentata sempre con un tampone molecolare dall’esito negativo, eseguito in un lasso di tempo che vai dai 28 ai 90 giorni; il tampone molecolare deve essere stato eseguito 72 ore prima dell’arrivo, ma si scende a 48 per i viaggiatori che provengono da aree ad alto rischio e a 24 per quelli che si sono trattenuti in regioni sensibili alla proliferazione di varianti. In questi ultimi due casi, è obbligatorio compilare un modulo di registrazione online.

Sempre rimanendo in ambito europeo, la Grecia è stata la prima a sospendere dal 15 marzo 2022 l’obbligo di compilazione del Passenger location form, che però rimane opzionale, con una procedura più snella e utile soprattutto all’invio del Digital Covid Certificate, dei documenti di guarigione o dei risultati del test Covid.

 

Per andare negli Usa

Infine, per chi vuole entrare negli Usa rimane necessaria la vaccinazione con ciclo completo (“Full vaccinated”), oppure in alternativa la guarigione da non oltre 180 giorni. Occorre anche e per tutti essere sottoposti a test (molecolare o antigenico) negativo. Non è richiesta la vaccinazione solo a particolari categorie, indicate dai CDC, i Centers for Disease Control, come per esempio di minori di 18 anni.

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