Calciomercato

Il Derby d’Italia sul mercato è bianconero: Bremer al posto di De Ligt

Alla fine sono i bianconeri a portarsi a casa il miglior difensore della scorsa stagione. Ricostruiamo la trattativa per capire perché l’Inter lo ha perso

Il Derby d’Italia sul mercato è bianconero: Bremer al posto di De Ligt

Ancora una volta perde il romanticismo, lasciando la scena al potere del denaro. Forse giustamente, visto che viviamo in un calcio che necessita di ottime solidità economiche, per subire un’evoluzione netta e positiva. Nelle ultime ore abbiamo assistito alla chiusura dell’ennesimo tormentone di mercato estivo, che ha visto coinvolte due squadre di primissima fascia in Serie Al’Inter di Inzaghi e la Juventus di Allegri. Un vero e proprio Derby d’Italia per uno dei pezzi pregiati della scorsa annata, per cui tutte e due hanno voluto spingere sino alla fine. O quasi. Parliamo infatti di Gleison Bremer, ex centrale del Torino, che ha incredibilmente firmato per i bianconeri, annullando di fatto l’accordo verbale già decretato con i nerazzurri.

 

Una mossa a sorpresa, che ha scosso tre tifoserie in un colpo solo. Da una parte la tifoseria interista, che si è sentita delusa e ferita per questa mancata operazione di calciomercato. Anche i tifosi del Torino non hanno digerito benissimo la scelta di cambiare sponda da parte del brasiliano, che ha firmato per gli storici rivali. E infine gli juventini, che sono esplosi per un mercato vincente e dalle ottime prospettive. In quarantott’ore tutte le strategie e gli accordi passati sono del tutto saltati, lasciando spazio ad una realtà inimmaginabile. Un colpo da novanta, che mette in pole i bianconeri per la lotta scudetto. Ricostruiamo però le ultime ore, per capire cosa sia andato storto per la società di Zhang, in un affare che è sembrato chiuso per più di un mese.

 

Juventus, concretezza difensiva 

Poco da dire sulla mossa bianconera: un colpo incredibile, che rimette in sesto una difesa orfana da pochi giorni di De Ligt. Un sostituto più che all’altezza, con grandi margini di crescita e costanza. Quella, forse, mancata al giovane olandese in diversi periodi delle passate stagioni, in cui ha messo in mostra un talento, senza però renderlo del tutto concreto. Aver ceduto a quasi ottanta milioni di euro il suo cartellino, ha fatto la differenza nella trattativa con il Torino, vista l'ampia disponibilità economica da parte di Andrea Agnelli. Con i soldi ricavati dal Bayern Monaco dovrebbe arrivare anche un altro colpo, in avanti (che sia Zaniolo?), rendendo ancora più chiaro il perché Arrivabene si sia comportato da maestro, durante questa sessione.

 

Il giocatore è già stato ufficializzato sui canali social della squadra, con le prime immagini durante le visite mediche di rito. Un’operazione che si chiude a 41 milioni di euro, più 9 di bonus per un complessivo di 50 milioni di euro. Al brasiliano andranno invece 4 milioni di euro più uno di bonus. Adesso il mercato non si ferma e dopo aver beffato l’Inter, possono concentrarsi per gli ultimi colpi, prima di iniziare il campionato.

 

Inter, ennesima beffa di mercato

Un mercato difficile da analizzare, visto che le ultime ore hanno completamente gelato l’ottimo lavoro messo a punto nel mese di giugno. Dopo diversi colpi di grande livello, sono arrivate due beffe importanti, prima con Dybala, che ha dovuto aspettare troppo per ricevere un’offerta ufficiale e poi per Bremer, in cui si sono appoggiati ad un accordo verbale che per, difronte al denaro, non ha più avuto valore.

 

L’offerta di 30 milioni di euro più il cartellino di Casadei è stata effettivamente molto distante rispetto alla cifra finale spesa dalla Vecchia Signora, ma con un piccolo sforzo in più, probabilmente si sarebbero potuti accaparrarsi il difensore. La valutazione del giovane della primavera pari a 10 milioni di euro è stata esagerata: buon talento, ma mai un minuto in Serie A.

 

Un rischio che Cairo non ha voluto prendere, specie dopo gli attacchi di Juric per la mancanza di acquisti concreti. Adesso la tifoseria è arrabbiata e lo striscione esposto davanti alla sede nerazzurra è un vero grido di battaglia “Skriniar non si tocca”. Attenzione, l’ambiente nerazzurro sta superando forse la prima crisi, dopo tanto tempo. 

 

Lettera di addio

"Cari tifosi del Torino, è arrivato il momento di salutarci. Sono stati 4 anni molto intensi, fatti inizialmente di momenti difficili, pianti e tanto lavoro per arrivare a conquistarmi il mio spazio lavorando e combattendo. Sono arrivato a Torino come un ragazzo e questa squadra mi ha accompagnato rendendomi ciò che sono oggi. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno fatto parte della mia crescita non solo come giocatore ma soprattutto come uomo. Vi terrò tutti nel mio cuore. E una cosa è certa, ovunque io andrò avrete sempre un tifoso in più. #Torino #SFT”. (riportata dal profilo ufficiale Instagram di Bremer).

 

Difficile non definirlo un tradimento, ma al contrario di molti, il brasiliano ha voluto subito mettere in chiaro che il suo cuore, in grande parte, rimane granata. Una scelta professionale, più rispettabile rispetto ad altri “tradimenti calcistici” del passato, in cui veramente è mancata la coerenza sportiva. Il centrale brasiliano si è visto lievitare il proprio contratto con una somma tre volte più alta rispetto a ciò che ha guadagnato in maglia granata.

 

Ha preferito rimanere a vivere con la sua famiglia in una città che ama e che lo ha visto crescere nel giro di tre anni. Ringraziare, magari al contrario di alcuni suoi nuovi compagni (guarda Vlahovic con la Fiorentina) fa di lui ancora un cuore toro, pronto a lottare per le nuove ambizioni, ma senza mai mancare di rispetto a chi lo ha accudito.

 

Un Torino pronto a scoppiare:

Esiste anche la terza faccia della medaglia. Ambiguo da immaginare, ma reale, visto che tra tutti, il vero affare lo ha fatto la società di Cairo. Vendere a quasi cinquanta milioni di euro un elemento che tra un anno va in scadenza e che tra sei mesi, avrebbe avuto una clausola da 15 milioni di euro è un grande colpo di mercato in uscita.

 

La mossa che non ti aspetti, da un Torino che ha speso tendenzialmente poco in questa prima parte di stagione. I granata però, seppur molto criticati, sono stati intelligenti e strateghi ad aspettare che si creasse un’asta, a cui di fatto poi l’Inter non ha partecipato. Non sarebbe stato giusto accettare quasi venti milioni di meno, più un giocatore giovane che non ha mai dimostrato nulla, arrivando comunque ad una valutazione alta, senza nessuna vera giustificazione. Poter incassare tanto da questa trattativa ha già sbloccato nel giro di poche ore il mercato granata, che in un mese ha registrato solamente gli arrivi di Bayeye e Radonjic. Non basta, sicuramente Juric ne vuole almeno altri sei, di livello, per poter sopperire alle tante perdite dei giocatori in prestito, come Brekalo o Pobega. Sembrerebbero ormai vicini sia Maggiore dallo Spezia, seguito a lungo e Denayer da svincolato, come sostituto di Bremer.

 

Due elementi importanti, che alzerebbero notevolmente le prospettive sui granata, che sono alla ricerca del giusto accordo anche per riportare Praet in Piemonte. Intanto però, i tifosi dell’Inter si scagliano contro Vagnati e compagnia per non aver mantenuto l’accordo: non è un caso che l’ex direttore sportivo della SPAL, ancora una volta, abbia dato un insegnamento importante a chi è troppo sicuro di trattare con i gioielli granata. Le cose importanti, bisogna pagarle a caro prezzo!

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