sole e salute

Più tumori della pelle tra chi vive in montagna: UV sono più intensi

Diversamente da quanto non si creda generalmente, il sole al mare è meno “pericoloso” rispetto a quello in quota. “Colpa” dei raggi ultravioletti in vetta

Più tumori della pelle tra chi vive in montagna: UV sono più intensi

Quello che si registra in montagna, in particolare in alcune zone del nord est, è un vero record di melanomi, i tumori della pelle più aggressivi e pericolosi. Colpa del sole che, diversamente da quanto si possa pensare, in vetta può creare più danni alla pelle.

 

L’aumento di melanomi sulle montagne venete

Il numero di tumori della pelle è in crescita a livello generale, ma a preoccupare è soprattutto l’incidenza nelle zone di montagna. Per questo, fin da inizio estate la Ulss 1 di Belluno e l’università di Padova hanno lanciato un progetto di informazione su larga scala. Secondo i dati epidemiologici presentati dall'ateneo, nell'Ulss 1 Dolomiti c’è un'incidenza di melanomi superiore alla media regionale.

Tra i motivi c’è sicuramente, secondo gli esperti, una minor percezione del rischio legato all'esposizione solare. Ma a influire è anche l’intensità dei raggi ultravioletti, che è più intensa in quota.

 

Lo studio dell’Istituto Oncologico Veneto

I ricercatori dell'Istituto Oncologico Veneto (Iov) hanno raccolto i dati di oltre 2.700 pazienti, presi in cura tra il 1998 e il 2014, valutando la provenienza dei soggetti e le caratteristiche della malattia, insieme alle percentuali di sopravvivenza. Proprio la provenienza dei pazienti è risultata fondamentale: nel complesso, infatti, l'incidenza del melanoma è risultata crescere all'aumento dell'altitudine.

Non solo: anche il tumore stesso ha avuto caratteristiche differenti in base alla quota di altitudine della residenza dei pazienti. Il principale fattore di rischio per il melanoma, infatti, è rappresentato dall'esposizione ai raggi ultravioletti, che colpiscono maggiormente quanto più si vive in alta quota.

 

Dove si riscontrano i melanomi più frequenti

La maggior parte dei melanomi riscontrati è stata localizzata al volto, il che è facilmente giustificato dal fatto che si tratta di una parte del corpo più esposta al sole, sia durante le passeggiate estive che in occasione delle sciate invernali. Da un sondaggio telefonico fatto, per ora, su un piccolo campione di residenti nella zona di competenza della Ulss 1 Dolomiti, è emerso che oltre il 50% dei bellunesi non usa creme protettive prima di esporsi al sole.

Oltre al viso, sono interessati dai melanomi anche testa, collo e distretti acrali, cioè palmo delle mani e dei piedi, mucosa orale e parte inferiore delle unghie. Tronco e arti i distretti più colpiti tra i cittadini residenti sulla costa, che quindi si espongono al sole prevalentemente al mare.

 

La sopravvivenza non cambia

La buona notizia è che "I pazienti provenienti da località collinari e montuose presentavano inoltre alcuni fattori prognostici negativi: come un maggiore spessore di Breslow, la presenza di ulcerazioni e il numero più elevato di replicazioni cellulari - afferma Simone Mocellin, direttore dell'unità operativa complessa di chirurgia oncologica dei tessuti molli, del peritoneo e dei melanomi dello Iov e coordinatore della ricerca -. Più che all'esposizione ai raggi ultravioletti, questo riscontro può essere dovuto anche a una più tardiva presa in carico dei pazienti che vivono in queste aree: lontani dai centri urbani".

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