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Il sogno continua: le pagelle dell’Argentina, trascinata da Messi

La prima finalista di questo Mondiale in Qatar è la squadra di Scaloni, che ha asfaltato per 3-0 Modric e compagni. Doppietta di Alvarez, giocate di Messi.

Il sogno continua: le pagelle dell’Argentina, trascinata da Messi

Messi e l’Argentina volano in finale, asfaltando con un solenne tris la Croazia. Protagonista assoluto, oltre al leggendario numero dieci, Alvarez del Manchester City, che con una doppietta decreta la sua titolarità anche nella finalissima. Esordisce Dybala, mentre per Lautaro, panchina novanta minuti. Le gerarchie stanno cambiando, la squadra ha assorbito al meglio le nuove scelte del tecnico, rispondendo così con una prestazione sontuosa. Manca ancora uno scalino per il grande sogno, che adesso però potrebbe veramente diventare realtà. 

 

I voti dell’Argentina:

Emiliano Martinez voto 6: A livello di leadership meriterebbe un voto elevatissimo, visto che partecipa con continuità alla manovra, richiamando i compagni all’ordine. Gestisce la difesa come se fosse un allenatore aggiunto, alzando la voce quando si sono abbassati i ritmi. A livello di parate, non si è mai trovato particolarmente in pericolo, se non una volta nella prima frazione. Da lì, solamente uscite su calci piazzati. In ogni caso, la sua presenza fa dormire sonni tranquilli alla retroguardia.

 

Nahuel Molina voto 6,5: Un giocatore in crescita, che non si è mai limitato di fronte alle critiche, mantenendo stabile la sua identità tattica. Sicuramente tende a tratti, a portarsi eccessivamente in avanti, lasciando la squadra leggermente scoperta, ma la sua presenza offensiva è una soluzione di cui la squadra non può fare a meno. Si allinea con gli attaccanti, percorrendo tutta la fascia come un treno e sfruttando spesso l’uno contro uno. Cresce nel tocco, prediligendo in particolare modo i traversoni orizzontali. Dagli inizi ad Udine, alla finale di un Mondiale. 

 

Nicolas Otamendi voto 7: Finalmente una gara di grande livello per la retroguardia di Scaloni. Il centrale del Benfica ha messo in luce tutta la sia esperienza, diventando di fatto una torre per Martinez. Tutti i palloni in area sono stati respinti al mittente, obbligando così Kramaric ad arretrare fino alla metà campo. Non è sempre eccellente a livello tecnico, ma la sua presenza dà garanzie mentali ai compagni: un leader in campo e soprattutto, fuori. 

 

Cristian Romero voto 6,5: Il giallo ha rovinato leggermente la sua performance, visto che da metà secondo tempo è diventato più cauto negli interventi. Questo però non toglie che sia il compagno ideale per Otamendi, che ha meno responsabilità tecniche da quando l’ex Atalanta ha mandato Martinez in panchina. Infatti, non si limita solamente ad essere un difensore roccioso e coraggioso, ma anche un ottimo riferimento da cui far partire l’azione, vista la discreta qualità di cui vanta. Un tassello che nelle ultime gare sta facendo la differenza. 

 

Nicolas Tagliafico voto 6: Particolarmente difensivo. Se da una parte, Molina, si porta costantemente in avanti, partecipando attivamente alle azioni da gol, il terzino del Lione ha preferito limitarsi alla copertura della retroguardia, impedendo così pericolosi inserimenti. Una pedina che negli anni ha subito un’involuzione, diventando meno partecipativo nella manovra, nonostante disponesse di caratteristiche tecniche veramente interessanti. L’acquisire una nuova identità tattica lo sta comunque aiutando nella maturità.  

 

Leandro Paredes voto 6: Forse tra i centrocampisti argentini è stato quello meno notevole. Sicuramente, a livello di caratteristiche, predilige un ruolo meno da protagonista, rispetto ai compagni, visto che si occupa perlopiù di coprire la difesa, evitando le incursioni dei croati. Sostiene la retroguardia quando arrivano gli attacchi in massa, permettendo così ai terzini di rimanere avanzati in caso di ripartenza. Un silenzioso, che fa il suo, seppur potrebbe benissimo portarsi maggiormente in avanti. 

 

Rodrigo De Paul voto 6: Bisogna iniziare ad accettare che non sia più un dieci di ruolo. Ha cambiato tutto a livello di caratteristiche, diventando una mezzala più precisa difensivamente. Palleggia con rapidità, spesso di prima, permettendo ai compagni di inserirsi con continuità in avanti. Sicuramente è un peccato che non si porti spesso in avanti, visto che tutti noi siamo a conoscenza delle doti spettacolari da mago di cui è dotato. In un certo senso sembrerebbe essere più limitato, seppur anche con il Cholo, ormai, occupi una zona del genere. 

 

Enzo Fernandez voto 7: Partita sontuosa del giovane talento, scoppiato definitivamente durante questa edizione in Qatar: un elemento essenziale per Scaloni, visto che può occupare diverse zone di campo, rivelandosi sempre molto duttile. La sua forza nel recupero palla è devastante, aggredisce gli avversari, pressando di continuo. In occasione del rigore di Messi, serve un pallone al bacio per Alvarez, mostrando così anche ottime doti tecniche. Una sorpresa stupefacente. 

 

Alexis Mac Allister voto 6,5: Anche lui può essere categorizzato tra le sorprese di questo Mondiale, seppur sin da subito Scaloni abbia puntato su di lui. Ha iniziato questo torneo da mezzala bassa, impostando il gioco, occupando la zona più bassa della regia. Con il tempo però, si è dimostrato non solo un incursore di livello (ha fallito un’occasione incredibile), ma anche un tiratore geometrico. Un pericolo in più per gli argentini, che hanno un jolly aggiuntivo, capace di equilibrare le due fasi di gioco. 

 

Leo Messi voto 9: Un giocatore infinitamente leggendario, che è riuscito ancora una volta a stupire il mondo intero. Senza dubbio il miglior Mondiale della sua carriera: carisma, numeri da record e giocate fuori dal normale. Sblocca la gara su calcio di rigore, facendo definitivamente svanire la paura dei compagni. La squadra si è sbloccata, seguendolo in tutto e per tutto. La giocata sul terzo goal è da alieno, la forma fisica eccellente con cui scappa agli avversari non ha eguali. Una finale che ha cercato e meritato. È ora però, di fare la storia.  

 

Julian Alvarez voto 8,5: Se nelle prime giornate è mancata la concretezza di un bomber d’area, Scaloni può finalmente puntare concretamente su un attaccante di primissima classe. L’età è un inganno, il talento del Manchester City non ha paura delle grandi sfide, rendendosi protagonista assoluto della semifinale. Prima si inserisce con furbizia in area, acciuffando il rigore del vantaggio. Poi, mette a segno la prima doppietta in questo Mondiale (raggiungendo quota quattro): un coast to coast prepotente, favorito da una difesa fragile dei croati e poi, un tap-in su invito delizioso di Messi. Il posto da titolare è ormai suo a tutti gli effetti. 

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