Chi ha vinto

Oscar 2023, Everything Everywhere All At Once è il miglior film

“I Daniels” fanno incetta di statuette e Michelle Yeoh è la prima attrice asiatica a vincere il premio come miglior attrice protagonista nella storia

Oscar 2023, Everything Everywhere All At Once è il miglior film

Everything Everywhere All At Once, come da pronostici, vince il premio più ambito, l'Oscar come miglior film.

Ma non solo. Perché “I Daniels”, Daniel Kwan e Daniel Scheinert, con la stessa pellicola vincono in totale sette statuette, di cui sei nelle categorie principali: miglior film, miglior regia, migliore attrice protagonista, migliori attori non protagonisti, oltre alla sceneggiatura originale. 

 

Spezza la lunga fila dei premi Brendan Fraser premiato come miglior attore protagonista per la sua toccante interpretazione in “The Whale”. E commoventi sono state anche le sue parole sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles: "Ringrazio l'Academy per aver creduto in questo film coraggioso, e Darren Aronofsky per avermi dato la possibilità di salvarmi con 'The Whale'. È un onore essere qui con voi. Ho cominciato 30 anni fa a lavorare nel cinema e le cose non sono state sempre facili per me", dice commosso, spiegando che "come le balene, risalire non è facile, tornare in superficie non è facile e ringrazio tutti quelli che me lo hanno permesso".

 

A dominare la scena è dunque 'Everything Everywhere All at Once', con Michelle Yeoh, favorita della vigilia, che vince come migliore attrice, e i due premi ai non protagonisti Ke Hui Quan e una commossa Jamie Lee Curtis, che arriva all'Oscar dopo una carriera straordinaria e ricorda i genitori, Tony Curtis e Janet Leigh. 

 

Niente di nuovo sul fronte occidentale” vince quattro premi tra cui miglior film straniero, poi fotografia, scenografia e colonna sonora. Due le statuette per “The Whale”, oltre all'attore anche il trucco. 

 

L'Italia resta a bocca asciutta: l'Oscar per il miglior cortometraggio va a “An Irish Goodbye” di Tom Berkeley e Ross White, che batte “Le pupille”, di Alice Rohrwacher, favorito della vigilia. Anche Aldo Signoretti, candidato per il trucco di “Elvis”, non la spunta contro Adrien Morot, Judy Chin e Annemarie Bradley di “The Whale”. 

 

Nessun premio per "Gli spiriti dell'isola", nonostante diverse candidature. Delusione anche per Steven Spielberg, rimasto all'asciutto con il suo “The Fabelmans”.

 

I due film che hanno riportato il pubblico al cinema dopo la pandemia, “Avatar: la Via dell'Acqua” e “Top Gun: Maverick” vengono sostanzialmente ignorati dall'Academy che assegna loro due premi “tecnici”: il primo conquista una statuetta per gli effetti speciali, il film di Tom Cruise vince quella per il sonoro. 

 

La cerimonia

La Notte degli Oscar 2023 è stata una 95^ edizione fitta di cose scontate, lampi di luce e di momenti emozionanti, come ad esempio la performance a sorpresa di Lady Gaga che sul palco si è presentata acqua e sapone e vestita con una maglietta e dei jeans strappati e cantando un’interpretazione da brividi della sua "Hold my Hand" in gara con Maverick. Come toccante è stata anche l’esibizione al piano di Lenny Kravitz con cui ha voluto onorare le star scomparse con un omaggio anche alla nostra Gina Lollobrigida.

E a un anno di distanza dallo schiaffo più chiacchierato della storia del cinema, nonostante sia stato bandito dall'Academy Awards per i prossimi nove anni, Will Smith è stat comunque uno dei protagonisti della serata, anche se solo nelle battute ironiche del comico-presentatore, Jimmy Kimmel.   

"Vogliamo che vi divertiate, che vi sentiate al sicuro. Soprattutto vogliamo che io mi senta al sicuro, quindi abbiamo messo in campo politiche rigorose: se qualcuno in questo teatro commette un atto di violenza in qualsiasi momento durante lo spettacolo, riceverà l'Oscar come miglior attore e gli sarà permesso di tenere un discorso di 19 minuti", ha ironizzato Kimmel. Una chiara frecciatina dell'Academy, che lo scorso anno non seppe reagire tempestivamente a quanto accaduto.   

Delusione per l'Italia agli Oscar. Torna senza statuette la regista Alice Rohrwacher, data a lungo per favorita, candidata all'Oscar per il corto Le Pupille, battuta da An Irish Goodbye di Tom Berkeley e Ross White. Niente da fare anche per il veterano Aldo Signoretti nel team make up e hairstyling di Elvis: il premio è andato a trucco e acconciatura di Adrien Morot, Judy Chin e Annemarie Bradley per The Whale di Darren Aronofsky.

 

Nella serata la stessa Academy che ha rifiutato per il secondo anno consecutivo il messaggio del presidente ucraino Zelensky, dà voce ad Alexey Navalny, oppositore del presidente russo Vladimir Putin. Il documentario a lui dedicato vince infatti l'Oscar, e la moglie dal palco fa sentire il grido degli oppositori del governo di Mosca: "Mio marito è in carcere solo perché ha difeso la libertà e la democrazia. Io sogno il giorno in cui lui sarà libero, sogno il giorno in cui sarà libero il mio Paese

 

Oscar 2023, tutti i premi e vincitori

Miglior film: “Everything Everywhere All at Once”.

La pellicola ha vinto sette Oscar tra cui miglior film, migliore attrice e migliori non protagonisti su 11 candidature. E' un film di avventura, azione, fantascienza, dramma familiare con tematiche Lgbt, comedy e romance tutto insieme e con lo sfondo di grandissima attrazione del metaverso, con protagonista una donna cinese americana (Michelle Yeoh). 

 

Miglior attrice protagonista:

Michelle Yeoh per «Everything Everywhere All at Once».

È la prima attrice asiatica a vincere l'Oscar nella storia del cinema come migliore attrice protagonista. 

 

Miglior attore protagonista:

Brendan Fraser, per «The Whale».

 

Miglior regista:

Daniel Kwan e Daniel Scheinert per «Everything Everywhere All at Once».


Miglior montaggio:

Paul Rogers per «Everything Everywhere All at Once».

 

Migliore canzone originale:

«Naatu Naatu», musiche di M. M. Keeravani; testo di Chandrabose, per il film «RRR».

 

Miglior sonoro:

«Top Gun: Maverick», statuetta a Mark Weingarten, James H. Mather, Al Nelson, Chris Burdon e Mark Taylor.

 

Migliore sceneggiatura non originale:

Sarah Polley per «Women Talking».

 

Miglior sceneggiatura originale:

Daniel Kwan e Daniel Scheinert per «Everything Everywhere All at Once».

 

Migliori effetti speciali:

«Avatar - La via dell’acqua».


Migliore colonna sonora originale:

Volker Bertelmann per «Niente di nuovo sul fronte occidentale». 

 

Miglior scenografia:

Christian M. Goldbeck ed Ernestine Hipper per «Niente di nuovo sul fronte occidentale».

 

Miglior cortometraggio d’animazione:

«Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo», regia di Charlie Mackesy e Matthew Freud. 

 

Miglior cortometraggio documentario:

«Raghu, il piccolo elefante», di Kartiki Gonsalves e Guneet Monga.

 

Miglior film internazionale:

«Niente di nuovo sul fronte occidentale» di Edward Berger.

 

Migliori costumi:

«Black Panther: Wakanda Forever», premio alla costumista Ruth E. Carter. 

 

Miglior trucco e acconciatura:

«The Whale», premio ai makeup artist Adrien Morot, Judy Chin e Anne Marie Bradley. 

 

Miglior fotografia:

«Niente di nuovo sul fronte occidentale» premio a James Friend.


Miglior cortometraggio:

«An Irish Goodbye», di Tom Berkely e Ross White.

 

Miglior documentario:

«Navalny», di Daniel Roher, Odessa Rae, Diane Becker, Melanie Miller e Shane Boris.

Sul palco la moglie del dissidente russo accompagnata dai figli ha detto a: “Sogno il giorno in cui sarai libero e sarà libero il nostro Paese. Ti amo”.

 

Miglior attrice non protagonista:

Jamie Lee Curtis per «Everything Everywhere All at Once».

 

Miglior attore non protagonista:

Ke Huy Quan per «Everything Everywhere All at Once».

 

Miglior film d’animazione:

«Pinocchio di Guillermo del Toro», regia di Guillermo del Toro e Mark Gustafson.

 

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