La conferenza stampa

Dal vertice a Vilnius Meloni rivendica il ruolo dell’Italia nella Nato

In conferenza stampa la premier ha parlato delle importanti conclusioni del summit e di questioni interne al Paese: magistratura, Pnrr e i casi in FdI

Dal vertice a Vilnius Meloni rivendica il ruolo dell’Italia nella Nato

La due giorni di vertice Nato a Vilnius, capitale lituana che si trova a circa 200 km dal confine russo, si è conclusa all’insegna dell’unità e della forza dell’Alleanza, con  il via libera della Turchia alla Svezia come 32° paese ad aderire alla Nato e con la promessa all’”aspirante” 33° Paese, l’Ucraina, di entrarne a far parte non appena ci sarà l’ok di tutti gli alleati (cosa che già sembrebbe risolta anche da parte dell’Ungheria) e finirà la guerra con la Russia.

 

Torna quindi a casa soddisfatto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Parla di un «buon risultato» ma escludendo la possibilità di qualsiasi compromesso sulla futura adesione di Kiev alla Nato nell’ambito di possibili negoziati con la Russia sui territori. Lo riporta Ukrainska Pravda. «Non scambieremo mai alcuno status per nessuno dei nostri territori, anche se si tratta di un villaggio in cui vive un nonno - ha detto Zelensky ieri al termine del vertice della Nato di Vilnius -. Non rinunceremo ai nostri territori e non li scambieremo mai con un conflitto congelato. Questo non accadrà mai. La mia posizione è chiaramente nota ai nostri partner», ha aggiunto.

 

I lavori in Lituania e le iniziative prese dai leader dell’Alleanza non sono piaciuti alla Russia. L’Occidente, con le sue azioni, crea una «minaccia esistenziale» per Mosca, che si difenderà con tutti i mezzi «disponibili». Ha affermato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in un’intervista al giornale online «Lenta.ru». Dopo il lancio dell’operazione militare speciale, «gli Stati Uniti e altri Paesi della Nato e dell’Ue hanno intensificato fortemente la guerra ibrida contro la Russia lanciata nel 2014. I passi aggressivi di questi Stati ostili creano una minaccia esistenziale per la Russia. Su questo non c’è dubbio», ha sottolineato il capo della diplomazia russa.

 

La conferenza stampa di Meloni sulle conclusioni del vertice

A Vilnius, con l’Italia ha partecipato con la sua delegazione presenti anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro della Difesa Guido Crosetto, la premier Giorgia Meloni ha concluso il summit Nato con una conferenza stampa. “Il vertice si tiene in un momento storico eccezionale, i suoi risultati non potevano che essere all’altezza. L’Italia sostiene gli adattamenti in corso, con i contributi che offre nel Mediterraneo e sul fianco orientale” ha detto Meloni. Aggiungendo: “L’Italia rivendica il suo ruolo nell’Alleanza. Siamo determinati nella difesa del diritto internazionale. Abbiamo chiesto più attenzione sul fianco sud della Nato”.

 

“Voglio congratularmi con il primo ministro lituano e con il segretario Stoltenberg, anche per la proroga del suo mandato” dice ancora la premier. “Una nazione” aggiunge parlando dell'Italia, “che è il principale contributore nelle missioni dell’Alleanza all’estero, con quasi tremila uomini. Abbiamo parlato molto di Ucraina, abbiamo inaugurato questo nuovo Consiglio Nato-Ucraina, continuiamo a lavorare per un progetto negoziale che porti a una pace giusta e duratura” precisa Meloni, ribadendo il sostegno dell'Italia all'ingresso di Kiev nella Nato. La premier specifica che sono stati fatti “passi in avanti importanti per il futuro accesso dell'Ucraina nella Nato. È stato snellito il percorso di adesione, pur ribadendo che l'Ucraina entrerà nella Nato quando le condizioni lo permetteranno” ha chiarito Meloni.

 

La nostra libertà ha un costo. Quello che si investe in difesa torna dieci volte tanto in termini di difesa dei nostri interessi nazionali. Chi dice che dobbiamo smobilitare e denuncia certe ingerenze, deve capire che le due cose non stanno insieme” precisa la presidente del Consiglio, aggiungendo di credere “nell'impegno sul 2% di spesa dedicata alla difesa in rapporto al Pil” e che “si debba tenere conto della progressione, della sostenibilità, della responsabilità e della partecipazione al funzionamento dell'Alleanza che ogni alleato assume”.

Nel corso della conferenza stampa, Giorgia Meloni ha parlato anche del suo incontro con il presidente Usa Biden e ha detto di aver ricevuto un invito per recarsi alla Casa Bianca il prossimo 27 luglio.

 

Vilnius, Meloni risponde sulle vicende interne: 

Magistratura:

Sulle questioni interne all’Italia la prima domanda che i giornalisti presenti hanno sottoposto alla premier è stata sullo scontro politica-magistratura. “Non me l'aspettavo questa...”: ha detto Meloni aggiungendo anche che non ci sarà alcuna guerra con i giudici: “Approfitto per fare chiarezza. Ci sono state molte polemiche, ho letto cose curiose. Non c'è dal mio punto di vista alcun conflitto con la magistratura. Chi confida nel ritorno dello scontro tra politica e magistratura, credo che rimarrà deluso” puntualizza la premier. 

“Noi abbiamo un programma chiaro, un mandato che ci è stato dato dai cittadini, lo realizzeremo perché siamo persone che mantengono gli impegni e conveniamo che in Italia la giustizia ha bisogno di correttivi, va resa più veloce, efficiente, deve essere e apparire imparziale”.

“Mi ha sorpreso - ha proseguito Giorgia Meloni - che in queste ore alcune dichiarazioni dell'Anm si siano collegate a questi obiettivi storicamente nel nostro programma sulla giustizia, a uno scontro fra governo e magistratura, quasi come se queste nostre posizioni avessero un sorta di intento punitivo da parte del governo alla magistratura”. La premier mette in chiaro: “La separazione delle carriere è nel nostro programma, con quali tempi dipende, ogni giorno c'è un'emergenza, ma è sicuramente uno degli obiettivi”.

“In base a polemiche su fatti specifici: qual è il nesso tra una polemica che nasce su un fatto specifico e la separazione delle carriere? Le due cose non sono legate. Si rischia di scivolare su un dibattito che non aiuta. Consiglio prudenza. Sono due materie completamente diverse” chiosa Meloni.

 

Sul caso Delmastro

“Mi sono limitata a prendere atto di quelle che mi sono sembrate delle anomalie, ma sono tre casi diversi e vanno valutati ciascuno a sé. La questione di Delmastro mi ha obiettivamente molto colpita, è una questione politica, riguarda un esponente del governo in esercizio del suo mandato” spiega la titolare dell'esecutivo. Poi precisa: “Per come la vedo io, il processo di parti e la terzietà del giudice significa che il giudice non dovrebbe sostituirsi al pm. Lo dico perché credo che queste siano il senso delle dichiarazioni del Ministero della giustizia”. Sulla riforma dell'imputazione coattiva, Giorgia Meloni infine anticipa: "Ne parlerò con Nordio, credo sia giusto confrontarsi”.

 

Caso Santanchè

La questione Santanchè è extrapolitica, non riguarda la sua attività di ministro, che sta facendo molto bene. È una questione molto complessa, va vista nel merito quando il merito sarà completamente conosciuto, ma credo che questo competa alle aule di tribunali e non alle trasmissioni tv. L'anomalia è che al ministro non viene notificata l'indaginema viene notificata a un quotidiano il giorno stesso in cui lei va in Aula per l'informativa. Io segnalo un problema di procedura”.

 

Caso La Russa

“Per quello che riguarda il caso di Leonardo la Russa, comprendo da madre la sofferenza del presidente del Senato, anche se non sarei intervenuta nel merito della vicenda” scandisce la premier. “Tendo a sodalizzare per natura con una ragazza che denuncia e non mi pongo il problema dei tempi” aggiunge poi Meloni. “Come governo, abbiamo approvato qualche settimana fa un ddl sulla violenza sulle donne, questo è da sempre il lavoro che parla per noi. Spero di aver chiarito il mio punto di vista su questa materia” conclude la premier.

 

Pnrr: “Vedo più allarmismo in Italia che in Ue”

“Ho parlato con Von der Leyen. La Commissione ha dichiarato che il lavoro col governo va avanti e sta dando frutti. Vedo molto più allarmismo sul fronte italiano che in Ue. Non so questa polemica dell'opposizione quanto aiuti. Bisogna ricordare che lavoriamo su un piano che non abbiamo scritto noi. Stiamo facendo il nostro meglio e ci piacerebbe vedere qualcuno dare una mano al posto di fare allarmismo”.

 

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