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Gennaio è un mese difficile per molti. Dopo le feste natalizie, si torna alla routine quotidiana, si affrontano le basse temperature e la scarsa luce, si fanno i conti con i buoni propositi falliti e le spese eccessive. In questo contesto, il terzo lunedì di gennaio, quest'anno il 15, è considerato il giorno più triste dell'anno, il Blue Monday. Si tratta di un termine coniato nel 2005 dallo psicologo Cliff Arnall, che ha elaborato una formula matematica per calcolare il livello di infelicità delle persone in base a vari fattori. Il Blue Monday, infatti, significa il lunedì triste, depresso, malinconico.
Il Blue Monday? Solo un fenomeno psicologico
Tuttavia, il Blue Monday non ha alcun fondamento scientifico, ma è solo un fenomeno psicologico e mediatico. Lo stesso Arnall ha poi ammesso di aver inventato il concetto per una campagna pubblicitaria e di averlo poi rimpianto, perché voleva incoraggiare le persone a migliorare la loro vita, non a deprimersi. Inoltre, la felicità e la tristezza non dipendono solo da una data, ma da molteplici fattori personali, sociali e ambientali.
Un'occasione per cambiare in meglio
Nonostante ciò, il Blue Monday può essere un'occasione per riflettere sul proprio stato d'animo e per cercare di cambiare in meglio. Alcuni studi hanno mostrato che nella settimana del Blue Monday c'è un aumento delle richieste di aiuto psicologico, soprattutto tra i giovani tra i 19 e i 25 anni (la cosiddetta Gen Z), che sono più sensibili alla salute mentale e meno pregiudicati verso lo psicologo. Questo significa che le persone sono consapevoli dei loro problemi e vogliono risolverli.
Come combattere la tristezza del Blue Monday
Ci sono dei modi semplici ed efficaci per combattere la tristezza del Blue Monday e per ritrovare il sorriso. Ecco alcuni consigli:
Fare attività fisica: lo sport aiuta a rilasciare endorfine, gli ormoni del benessere, e a ridurre lo stress e l'ansia.
Coltivare le relazioni sociali: stare in compagnia di amici, familiari o colleghi fa bene al morale e al senso di appartenenza.
Prendersi cura di sé: dedicare del tempo a se stessi, alle proprie passioni, ai propri hobby, ai propri interessi, fa sentire più soddisfatti e realizzati.
Essere positivi: cercare di vedere il lato buono delle cose, di apprezzare i piccoli piaceri della vita, di essere grati per ciò che si ha, aiuta a essere più ottimisti e felici.
Chiedere aiuto: se la tristezza persiste o diventa troppo forte, non bisogna vergognarsi di chiedere aiuto a un professionista, che può offrire un sostegno psicologico adeguato.
Il Blue Monday, quindi, non è una condanna, ma una sfida. Una sfida a essere più forti, più resilienti, più felici. Una sfida che possiamo vincere insieme.