803esimo giorno di guerra

La Pasqua di sangue in Ucraina e il timore di sabotaggi in Europa

La 3a Pasqua ortodossa in guerra testimonia un’escalation di violenza. Il Ft lancia una allerta all’Europa: la Russia sta preparando attacchi e sabotaggi

La Pasqua di sangue in Ucraina e il timore di sabotaggi in Europa

In un mondo che osserva con trepidazione, l’Ucraina affronta una Pasqua di dolore e distruzione. Mentre le famiglie cercano di celebrare la tradizione in mezzo al caos, i missili e i droni russi non concedono tregua, macchiando di sangue questa festività sacra. La speranza di pace sembra appesa a un filo di volontà politica, con la Bielorussia che si propone come possibile ponte per i negoziati.

 

La tragedia della Pasqua ortodossa

La festività pasquale in Ucraina è stata funestata da una serie di attacchi che hanno lasciato un segno indelebile sul paese. Nella regione orientale e nord-orientale, in particolare a Kharkiv, i raid russi hanno provocato la morte di almeno tre persone e ferito una quindicina di civili. Le autorità locali hanno confermato che gli attacchi sono coincisi con le celebrazioni pasquali, un momento che avrebbe dovuto essere di riflessione e rinnovamento spirituale. A Pokrovsk, due persone hanno perso la vita a causa di un attacco missilistico, mentre a Monachynivkan, una donna anziana è stata estratta senza vita dalle macerie della sua abitazione. Il governatore di Kharkiv, Oleg Synegoubov, ha rivelato che un’ulteriore offensiva ha causato decine di feriti nel cuore della città.

E mentre la violenza si intensifica, una nuova luce di speranza arriva dalla Bielorussia. Il ministro degli Esteri bielorusso, Sergei Aleinik, ha dichiarato la disponibilità del suo paese ad ospitare negoziati di pace tra Russia e Ucraina. In un’intervista rilasciata alla Ria Novosti, Aleinik ha espresso il desiderio di aprire le porte ai colloqui di pace, sottolineando però che il successo di tali negoziati dipenderà dalla volontà politica dei leader coinvolti. La popolazione ucraina anela alla pace e alla fine delle sofferenze, ma la risoluzione del conflitto è ora nelle mani dei politici, ha concluso il ministro.

 

Unità nella fede: l’appello di Zelensky

In un momento di riflessione e speranza, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rivolto un commovente appello all’unità nazionale. Di fronte alla storica cattedrale di Santa Sofia a Kiev, con le sue cupole dorate che brillano come fari di spiritualità, Zelensky ha esortato i suoi connazionali a unirsi in una preghiera collettiva per la nazione e per coloro che coraggiosamente difendono il paese nelle linee del fronte. Vestito con la tradizionale vyshyvanka, simbolo di orgoglio e patrimonio culturale, e pantaloni kaki, il presidente ha espresso una fede incrollabile: “Dio porta sulle spalle il gallone della bandiera ucraina, e con un alleato così divino, la vita trionferà inevitabilmente sulla morte”. Parole queste che risuonano in un paese profondamente radicato nella fede ortodossa, nonostante le divisioni ecclesiastiche. La maggior parte degli ucraini si identifica infatti con la Chiesa ortodossa indipendente dell’Ucraina, una comunità di fede che ha trovato nuova forza e autonomia dopo la dolorosa separazione dal Patriarcato di Mosca seguita all’invasione del 2022.

Dall’altra parte del confine, il presidente russo Vladimir Putin ha partecipato alla celebrazione pasquale a Mosca, presieduta dal Patriarca Kirill, leader spirituale della Chiesa ortodossa russa. Nel suo messaggio pasquale, Putin non ha fatto riferimento diretto al conflitto in corso. Ha invece lodato il Patriarca Kirill per il suo sostegno e la “proficua collaborazione” in questi tempi turbolenti, sottolineando l’importanza di unire gli sforzi per il benessere e la prosperità della nazione

 

Allerta europea: cresce il timore per sabotaggi russi

Il prestigioso quotidiano Financial Times ha lanciato un allarme inquietante: secondo quanto riportato, la Russia sarebbe in fase di preparazione di attacchi dinamitardi e incendiari mirati alle infrastrutture europee. Una rivelazione che arriva in un periodo di crescente tensione, mentre le forze russe proseguono la loro avanzata in Ucraina. Il giornale britannico ha evidenziato che diverse agenzie di intelligence del continente hanno allertato i governi nazionali riguardo a queste minacce imminenti, basandosi su indagini approfondite.

Le fonti interne al quotidiano hanno sottolineato che Mosca avrebbe già iniziato a pianificare segretamente questi atti di sabotaggio, apparentemente indifferenti al rischio di causare vittime civili. L’articolo del Financial Times mette in luce un crescente corpo di prove che suggerisce un’escalation nell’aggressività e nella coordinazione degli sforzi da parte russa. Esperti di intelligence di vari paesi europei, tra cui Germania, Regno Unito, Francia, Svezia, Repubblica Ceca ed Estonia, sono in stato di allerta.

Il capo dei servizi di sicurezza interna tedeschi, Thomas Haldenwang, ha recentemente espresso preoccupazione per l’aumento significativo del rischio di sabotaggi, affermando che la Russia sembra ormai agire con disinvoltura sul suolo europeo, con potenziali danni ingenti. Queste dichiarazioni seguono l’arresto di due cittadini russo-tedeschi in Baviera, accusati di cospirare contro obiettivi militari e logistici tedeschi per conto della Russia.

Anche nel Regno Unito e in Svezia si sono verificati episodi preoccupanti: due uomini sono stati accusati di incendio doloso a un deposito di aiuti per l’Ucraina in Gran Bretagna, mentre in Svezia si indaga su una serie di deragliamenti ferroviari sospetti. Inoltre, il ministero della Difesa francese ha emesso avvertimenti su possibili azioni di sabotaggio russe contro siti militari.

Keir Giles, consulente senior del think tank Chatham House, ha commentato che le evidenze indicano un incremento dell’attività russa. Un alto funzionario governativo europeo ha confermato al Financial Times che le informazioni condivise tramite i servizi di sicurezza della NATO rivelano una chiara e convincente campagna russa di azioni coordinate su larga scala

 

Macron e Crosetto: un cambiamento nella retorica russa

Il presidente francese Emmanuel Macron, in una recente intervista concessa a The Economist e ripresa da ‘Il Foglio’, ha espresso una visione allarmante della situazione geopolitica attuale. Macron ha sottolineato che la Russia ha abbandonato ogni precedente reticenza nel definire il proprio operato come “guerra”, segnando un ritorno alla logica della guerra totale. Secondo il presidente francese, la Russia si è trasformata in una potenza bellica iper-equipaggiata, che ignora il diritto internazionale e si impegna in azioni di aggressione territoriale, diventando così una minaccia diretta per la sicurezza europea. Nonostante gli sforzi diplomatici e militari di Francia, Germania e Stati Uniti, la Russia persiste nel suo comportamento aggressivo.

Macron ha ribadito l’importanza di mantenere una posizione credibile e di supporto all’Ucraina, fornendo i mezzi necessari per resistere all’aggressione russa. Ha enfatizzato la necessità di una capacità di dissuasione che non riveli completamente le future azioni, per non compromettere la forza della risposta europea.

 

Parallelamente, il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha espresso preoccupazione per le conseguenze destabilizzanti che l’avanzata delle truppe russe verso Kiev potrebbe avere per l’Europa e il mondo intero. In un’intervista al Messaggero, Crosetto ha messo in guardia contro l’espansione russa oltre l’Ucraina, suggerendo che ciò potrebbe portare a uno scontro diretto con altre nazioni. Ha sottolineato l’urgenza per l’Italia di aumentare la spesa militare per essere all’altezza della sfida posta dal conflitto ucraino e per assumere un ruolo significativo nel contesto internazionale. Crosetto ha evidenziato che, in confronto ad altri paesi NATO, l’Italia investe meno nella difesa, un aspetto che deve cambiare per garantire la sicurezza e il benessere del paese e dell’Europa.

 

"Più che rischi di attacchi dalla Russia, come dice il Financial Times, penso ad attacchi cibernetici. Abbiamo subito attacchi cibernetici ad esempio quando l'aereo di Zelensky atterrava a Ciampino e c'è stato un cyberattacco al sito del ministero degli Esteri. Ci sono sempre attacchi ma sono sempre respinti perché siamo in allerta e siamo attrezzati per difenderci. Un conto è l'attacco cibernetico, un conto quello militare". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani afferma a Mattino 5 che anche l'Italia è stata colpita da attacchi informatici da parte della Russia, come anche altri Paesi Ue. 

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