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Dl Rilancio: 6 motivi di ritardo e 5 buone notizie dagli emendamenti

Va stipulata la convenzione tra Mef e Cdp per pagare i debiti della PA. Per l’Irap il Mef deve ripartire tra le regioni le compensazioni per mancati incassi

Dl Rilancio: 6 motivi di ritardo e 5 buone notizie dagli emendamenti

Siamo pronti per la messa a terra del decreto Rilancio?

 

Ovviamente non ancora, considerato che il provvedimento si porta dietro il fardello di 98 provvedimenti attuativi, prima dei quali non saranno operative molte delle misure previste dal decreto 34/2020.

 

Decreto Rilancio, i sei motivi di ritardo:

Qualche esempio:

  • entro 10 giorni va stipulata una convenzione tra il ministero dell’Economia e Cdp per rendere operativo il fondo da 12 miliardi di euro per garantire i pagamenti dei debiti commerciali della Pa;

  • la misura relativa al rafforzamento patrimoniale delle medie imprese (da 5 a 50 milioni di fatturato) necessita di due decreti del ministero dell’Economia, di cui uno relativo alle modalità del credito d’imposta per gli aumenti di capitale da emanarsi entro trenta giorni dall’entrata in vigore del D.L.

  • per il contributo a fondo perduto per le aziende con ricavi sino a 5 milioni di euro, le modalità attuative saranno definite con un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate.

  • Per il credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili destinati allo svolgimento dell’’attività, canoni di affitto di azienda e cessione del credito, occorre un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, da emanarsi entro venti giorni dall’entrata in vigore del D.L.

  • Il Fondo Nuove Competenze, che dovrà finanziare la formazione come alternativa agli ammortizzatori sociali, alleggerendo il carico del datore di lavoro nelle ore di formazione, è subordinato ad un decreto del ministro del Lavoro di concerto con quello dell’Economia.

 

L’elenco potrebbe continuare.... In ogni caso l’auspicio è che i lavori procedano velocemente in modo da poter assicurare il prima possibile la piena operatività delle misure.

 

Le 5 buone notizie del Decreto Rilancio:

Buone notizie, invece, sul fronte dei lavori parlamentari in corso, per la conversione del decreto liquidità. Ce ne sono, per ora, cinque:

 

1) Responsabilità imprese per contagio covid: via libera alla norma di tutela delle imprese da eventuali responsabilità civili o penali nei casi di riconoscimento di infezioni da Covid-19. Infatti è stato votato un emendamento al dl Liquidità messo a punto dal ministero del Lavoro. Questo il testo votato in commissione «Ai fini della tutela contro il rischio di contagio da SARS-CoV-2, i datori di lavoro pubblici e privati adempiono all’obbligo di cui all’articolo 2087 del Codice civile mediante l’applicazione delle prescrizioni contenute nel protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, sottoscritto il 24 aprile 2020 fra il Governo e le parti sociali e successive modificazioni e integrazioni, e negli altri protocolli e linee guida di cui all’articolo 1, comma 14, del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, nonché mediante l’adozione e il mantenimento delle misure ivi previste. Qualora non trovino applicazione le predette prescrizioni, rilevano le misure contenute nei protocolli o accordi di settore stipulati dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale». La nuova norma, attesa nella conversione in legge del decreto liquidità, insieme alla circolare Inail n.22 dovrebbe concludere finalmente ed in modo positivo una questione molto importante per le aziende

 

2) Autocertificazione per i finanziamenti: via libera all’emendamento che permetterà di ottenere i prestiti garantiti dallo Stato presentando l’autocertificazione sui dati aziendali e sulla propria lealtà fiscale e antimafia. Pertanto si privilegiano ex ante i meccanismi di auto certificazione e si rafforzano ex post i sistemi di controllo per verificare i requisiti di accesso ed in tal senso le aziende dovranno far confluire il finanziamento su un conto dedicato, proprio per facilitare i controlli successivi.

 

3) Centrale rischi, stop alle segnalazioni: le commissioni Finanze e Attività produttive della Camera hanno approvato un emendamento che sospende fino al 30 settembre 2020 le segnalazioni alla Centrale dei Rischi e nei Sistemi di informazioni creditizie (Sic) da parte delle banche e degli intermediari finanziari.

 

4) Si allarga la platea dei soggetti che possono chiedere la sospensione dei mutui prima casa: anche per gli artigiani, ditte individuali e piccoli imprenditori, artigiani, piccoli commercianti e chi esercita un’attività professionale in proprio, fino al 31 dicembre 2020, a fronte delle domande di sospensione dei mutui, la banca avvierà la sospensione dalla prima rata in scadenza successiva.

 

5) Arriva una misura a favore dell’imprese per le fiere all’estero annullate: sarà previsto un credito d’imposta del 30% sulle spese sostenute dalle imprese quest’anno per la partecipazione a eventi all’estero annullati per l’emergenza Covid-19.

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