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Futuro del 5G: reti mobili e sfide globali? Le riposte degli esperti

Questioni di tecnologia, dazi, sicurezza e strategia geopolitica. Intervista esclusiva agli esperti ExportUSA, NATO e SESC sulle reti di quinta generazione.

Futuro del 5G: reti mobili e sfide globali? Le riposte degli esperti

La scorsa settimana, oltre che di Recovery Fund e piano per la ripresa, i media internazionali si sono giocati anche grandi titoli a tema 5G. Un dossier ‘caldo’, interconnesso a tante questioni (che spaziano dalla sicurezza allo Stato di diritto) e animato dai recenti dibattiti scaturisti dal caso Huawei, colosso leader nello sviluppo della tecnologia di quinta generazione.

 

Senza dubbio, il 5G è il futuro delle telecomunicazioni. Offre miglioramenti rispetto alle reti usate nelle versioni precedenti. Si punta alla svolta in termini di velocità, meno latenza e nessuna perdita di prestazioni, consentendo di collegare più dispositivi alla stessa antenna della linea telefonica. Possiamo chiedere di più? In questa intervista esclusiva con The Italian Times, gli esperti affrontano problematiche, sfide e opportunità –e alcuni dettagli esclusivi - sulla tecnologia 5G… ormai alle porte delle economie moderne.

 

Partiamo dal Q&A tra la nostra corrispondente da Bruxelles e Lucio Miranda, Presidente di ExportUSA New York Corp e Fatmir Mediu, già Ministro per la Difesa in Albania e capo del Southeastern Europe Security Center (SESC). Ci hanno parlato anche della stretta collaborazione avviata con il Partito Conservatore (ECR) e il Partito Popolare Europeo (PPE), nell’ambito dell’high-level Web conference intitolata “Il futuro del 5G: competizione internazionale senza dazi”. Un incontro che, l’8 luglio, ha dato spazio anche a ospiti speciali: il Generale James Jones (già Comandante Supremo della NATO e consulente per la sicurezza del Governo di Washington), Robert Aderholt (Congresso americano) e il Maggiore Generale Robert E. Wheeler (Vicepresidente responsabile per le funzioni di comando, comunicazione e infrastrutture informatiche del Segretario alla Difesa USA). Un'occasione importante per avviare nuovi dibattiti – che coprono diverse prospettive, dalla sicurezza geopolitica alla politica commerciale – su una rete 5G che sta promettendo, trasversalmente a tutte le industrie, un forte impulso economico alla crescita globale.

Da un lato, si continua a investire, stimando che il 5G accorcerebbe la roadmap di sviluppo di tecnologie all’avanguardia. Dall’altro, si teme invece una potenziale vulnerabilità del sistema che dipende da come verrebbe gestito, per quali applicazioni e finalità e, in primis, da quali “mani”, che toccherebbero da vicino la sfera complessa dell’Internet of Things (IoT).

 

Rete 5 G, intervista a Lucio Miranda

Qual è la portata commerciale del 5G rispetto ai nuovi scenari normativi che si stanno delineando per questo particolare servizio? Qual è l’impatto degli investimenti degli Stati Uniti sullo sviluppo della tecnologia 5G?

 

Lucio Miranda. “Il mercato del 5G nel 2020 vale oltre 5 miliardi di dollari per la parte hardware e software. A cui si aggiungono oltre 40 miliardi di dollari per la parte servizi. Questo è solo l’inizio. Con previsioni nei tassi di crescita a tre cifre per i prossimi anni. Con i nuovi scenari che si stanno delineando per tutta la supply chainrelativa al settore 5G, è necessario sviluppare e disseminare al più presto tutti i requisiti per il procurement, l’appalto, in modo che le aziende abbiano il tempo e col modo per strutturarsi. Le implicazioni commerciali che scaturiranno dal nuovo corso politico che gli Stati Uniti stanno imprimendo allo sviluppo della tecnologia 5G, come alla messa in opera delle nuove reti, sono impressionanti.

Stiamo parlando di centinaia di miliardi di dollari tra infrastrutture di rete, software e servizi collegati. Investimenti che partono da zero, perché di fatto stiamo assistendo a un totale rovesciamento della supply chain dove il leader di mercato viene estromesso a favore di un nuovo ecosistema che parte dallo sviluppo di standard alternativi.

Si comprende quindi l'ordine di grandezza degli investimenti necessari. Non si tratta di acquisire una quota di vendite in un mercato avviato, bensì di partecipare alla costruzione di un mercato ex novo.”

 

 

Perché un ruolo cruciale è svolto del procurement, l’appalto pubblico?


Lucio Miranda. “Il nuovo corso imposto allo sviluppo e all’implementazione della tecnologia e delle reti 5G parte dal presupposto della sicurezza: difesa nazionale, privacy e sicurezza dei dati dei cittadini, e, infine, sicurezza per ciò che riguarda le comunicazioni commerciali e dell’intellectual property. Si tratta, quindi di un presupposto di tipo politico che nega la neutralità all’attuale concorrente cinese rispetto ai tre principi appena enunciati.

È naturale che ci saranno dei parametri di screening per la selezione delle imprese che potranno partecipare allo sviluppo della tecnologia e alla messa in opera delle reti. Ossia, le regole del procurement.

Le domande immediate di operatori e aziende sono:

  • quali caratteristiche deve avere un'impresa per poter partecipare e operare in questo nuovo eco-sistema?

  • E: quali sono i limiti che è un'azienda che partecipa all’architettura delle reti 5G non potrebbe valicare?

Tutto questo deve essere considerato e incluso in quelle regole di procurement sull’assegnazione di appalti e lavori. È urgente che queste regole siano emanate il prima possibile, disseminandole in modo capillare a tutti gli attori interessati, per dare il tempo necessario alle aziende di prepararsi a partecipare a questo nuovo mercato. È altresì fondamentale che le regole siano trasparenti, neutrali, in modo da non favorire questo o quell’altro prestatore o i soliti gruppi di potere.

 

 

Come si evolveranno i rapporti transatlantici tra l’Unione europea e Washington?


Lucio Miranda. “Unione europea e Stati Uniti devono costituire un blocco solido e compatto, comune, su questo fronte. Per la natura tecnica insita in questo tipo di reti di comunicazione, basta che un solo attore non condivida al 100% parametri regole e strutture per assistere alla caduta di tutta l’infrastruttura di sicurezza. Bisogna evitare le tentazioni di favorire l’uno l’altro gruppo o di a quella tendenza ad accentrare tecnologia e sviluppo in pochi Paesi dominanti: questa deve essere un’occasione di sviluppo economico condiviso. Solo così, l’interesse di tutti assicurerà la condivisione anche degli obiettivi globali.

Le implicazioni per i rapporti commerciali tra Ue e Stati Uniti sono elevate. Il commercio, per secoli, è stato un connubio tra quote e dazi. Attualmente, lo sviluppo della tecnologia ha portato ad una nuova complessità nel commercio. Non si tratta più solo di dazi, che sicuramente influenzano prezzi e quote; È diventato anche una questione di sicurezza nazionale. La tecnologia 5G è al centro di questa problematica”.

 

Rete 5G, intervista a Fatmir Mediu

Come Miranda, anche Fatmir Mediu è stato moderatore della conferenza sul 5G. L’ex-Ministro albanese ha illustrato altri elementi sul “perché” la rete 5G sia così importante dal punto di vista geopolitico”.

 

 

Quali sono i rischi generati dalla Cina e Huawei? Qual é la potenziale soluzione?


Fatmir Mediu. “La sicurezza non è in vendita, è giunto il momento di agire e realizzare una rete 5G occidentale. Risulta concreto, quindi, supportare un dialogo transatlantico positivo, che abiliti Governi e imprese a fornire la giusta componentistica e generare una rete sicura e competitiva.

Come si può organizzare il traffico, se non abbiamo certezza di quali siano le strade da percorrere né dove queste ci condurranno? In Europa, stiamo ancora discutendo su quali siano i materiali da utilizzare per realizzare ‘la strada’. Siamo sopraffatti dall’attuale eco-sistema (politico, economico e culturale). Abbiamo bisogno di investimenti massicci in ricerca e sviluppo e i Governi devono garantire il loro supporto, sia in termini di incentivi agli investimenti che sotto l’aspetto normativo, regolamentare.

Cito un esempio di cui abbiamo discusso con l’esperto Tim Brauckmueller durante la Web conference. L’anno scorso, il Governo tedesco ha presentato la strategia per la rete mobile, all’interno della quale viene illustrato anche il 5G. Nessun operatore è stato escluso: Berlino, però, ha studiato e proposto protocolli per la sicurezzaparticolarmente rigidi. Per il Generale James Jones, questa è una gara in cui è vitale che prevalgano le società attente alla privacy, ai diritti individuali e alla sovranità dei dati, mantenendo la propria autonomia e indipendenza rispetto alla competizione internazionale tra Stati Uniti e Cina. Nel contesto dell’evento, i relatori hanno incoraggiato la presenza fornitori di tecnologie e servizi affidabili per la fornitura di una rete 5G più sicura, con l’obiettivo di proteggere la rete 5G da interferenze non autorizzate a livello militare o industriale.

Dovremmo iniziare a lavorare assieme a una strategia che favorisca il commercio con tecnologie per la telecomunicazione più sicure. Possiamo partire, assieme, da Bruxelles. Ecco perché abbiamo aperto confronti costruttivi con il Partito Conservatore, ExportUSA, e il PPE. Ma senza escludere rappresentanti del Governo americano.

Quando parlavamo di 2G, 3G e 4G, era più per sottolineare le esigenze del consumatore. Il 5G riguarda, invece, i Governi, il settore militare e, ultimo ma non di importanza, il business che supporterà le grandi industrie. Innovazione, Stato di Diritto e privacy sono elementi fondanti dei Paesi democratici. È importante identificare in maniera precisa che tipo di hardware e che tipo di software sarà messo a disposizione. Negli USA, si è passati dall’1.5 % al 3% del PIL generato da R&I. Questo è un dato significativo che dovremmo prendere in seria considerazione, come ha sottolineato il Genrale Wheeler durante i nostri talk.”

 

 

Perché il 5G è così importante dal punto di vista geopolitico? Come si sta muovendo e posizionando la rete di quinta generazione nel mondo?


Fatmir Mediu. Abbiamo avuto un ospite d’eccezione alla conferenza “Il futuro del 5G”. Mi riferisco a Jim Jones, ex-Comandate supremo della NATO. Ha servito come Consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Anche grazie al suo prezioso intervento, abbiamo cercato di far passare un messaggio: il 5G entrerà nella 4a rivoluzione industriale, che promette di ridurre l’impatto di ogni progresso precedente. Tutto ciò che ha a che fare con la nostra vita quotidiana, tecnologia, dati confidenziali e personali, libertà, economia di scala, industria automobilistica, città intelligenti, sistema sanitario. Tutto ciò comporterà un’enorme crescita economica e il ruolo dei cittadini e dei loro diritti.

Il ruolo del partenariato transatlantico è proteggere le reti 5G in tutte queste sfide. I Paesi membri della NATO (nello specifico: USA, Canada, Regno Unito e Europa) dovranno continuare a monitorare e fermare potenziali boomerang a impatto negativo o i pericoli di una dubbia affidabilità nella condotta delle big Corporate: da Huawei a Ericsson, da Nokia a Samsung.

La Commissione europea ha fornito una leadership fondamentale nella sicurezza del 5G attraverso la sua valutazione del rischio e la sua “cassetta degli attrezzi”, la 5G toolbox. Gli Stati membri dovrebbero quindi prendere sul serio gli orientamenti e linee dell’Ue in materia e applicarli nel sistema nazionale.

 

Si possono replicare o rafforzare le soluzioni da mettere in campo a livello politico. La NATO potrebbe seguire l’esempio dell’Unione europea conducendo a una valutazione del rischio della dipendenza dei suoi Stati membri da Huawei. In un’era in cui i dati saranno alla base delle tecnologie militari del futuro, non possiamo permettere alla nostra principale alleanza militare di comunicare sulle reti Huawei.

Il Canada, ad esempio, sta sviluppando il 5G senza Huawei. E, abbiamo visto, proprio la scorsa settimana, come Londra abbia tagliato fuori Huawei dalle reti 5G del Regno Unito. E abbiamo anche assistito alla reazione del colosso cinese, che ha chiesto subito alle autorità britanniche di ripensarci.

Anche in Albania, ci stiamo dando da fare per garantire la migliore gestione del 5G. A questo proposito, è già in ballo un Memorandum di cooperazione con gli Stati Uniti.

L’India sembra allontanarsi da Huawei dopo la collisione militare delle ultime settimane. Un numero crescente di Stati membri dell’Ue sta vietando o scoraggiando l'uso di Huawei nei loro build-out 5G.

Richard Milsom (Direttore Esecutivo del Partito Repubblicano) e Lukas Mandl (deputato al Parlamento europeo) hanno approfondito molti elementi sui benefici. Ma avvertendo, come già detto, sugli sforzi da compiere per arginare i rischi di uno scenario in cui ci sia un ‘misuse’ (utilizzo scorretto) da soggetti che violano le regole.

5G non significa solo sviluppo evolutivo, ma anche sviluppo rivoluzionario. Ci sono già 100 miliardi di dispositivi connessi. Non possiamo ignorarlo.”

 

Infine, secondo quanto riportato da Robert Aderholt, “il Congresso americano e il Governo americano hanno approvato leggi che garantiranno la presenza di aziende che non mineranno la sicurezza nazionale. Anche Regno Unito e altri partner europei stanno approvando leggi che non consentiranno il trasferimento della tecnologia ad aziende controllate da governi autoritari e non trasparenti, come nel caso di Huawei in Cina”.

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