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La riforma

La Cittadinanza Italiana: la nuova Legge e i tempi di attesa

Tutto quello che c'è da sapere sulla nuova Legge sulla Cittadinanza Italiana che faciliterà le domande di cittadinanza e tempi. Ma sarà davvero così?

La Cittadinanza Italiana: la nuova Legge e i tempi di attesa

Il tema della Cittadinanza Italiana è sempre stato, storicamente, un tema al centro della scena politica, dal momento che si parla del pieno riconoscimento di diritti civili e politici a persone emigrate nel nostro Paese. 


Di recente, il caso-scandalo relativo alla Cittadinanza Italiana del noto calciatore Suarez ha riacceso i riflettori sul tema dei Tempi di Attesa della Cittadinanza Italiana.

 

Ma già da mesi, a onor del vero, si parlava di una possibile riforma dei tempi di attesa sulla cittadinanza italiana e, come spesso accade, i mesi diventano poi anni. 

 

Certamente l’attuale situazione e la pandemia Covid-19 non ha aiutato, anzi, rinviando più volte i lavori parlamentari delle Commissioni preposte. Ma, finalmente, come un fulmine a ciel sereno, l’attuale Governo si è fatto carico di un clima di forte malessere e disagio, ormai dilagante da anni, in quella fetta di popolazione impossibilitata ad ottenere la Cittadinanza Italiana entro tempi congrui. 

 

La riforma della Cittadinanza italiana:

Tutto iniziò nell’ottobre del 2018, con i cosiddetti “Decreti Sicurezza” a firma dell’allora Ministro dell’Interno Matteo Salvini, che ha di fatto portato ad una Riforma della Cittadinanza Italiana, andando a raddoppiare i tempi di attesa della Cittadinanza Italiana da 2 anni a ben 4 anni.

Tempi, nella realtà dei fatti, ben lungi da essere limitati ad un massimo di 4 anni – non sono poche, infatti, le testimonianze di richiedenti che hanno atteso fino a 6 anni per avere una risposta dal Ministero.

 

Il nostro Studio, lo Studio Legale Bersani con sede a Verona, da anni in prima linea in materia di Diritto Immigrazione e Cittadinanza Italiana, ha toccato con mano queste problematiche, sempre più frequenti e senza soluzioni reali offerte dalle Autorità.  Dal 2018, infatti, il nostro Studio Legale ha analizzato molti casi di persone a cui – per i più svariati motivi – i diritti e le garanzie legali non venivano riconosciute.  Si può parlare di un totale disinteresse nei confronti dei richiedenti Cittadinanza Italiana.

 

Oggi, finalmente, qualcosa si è mosso in senso positivo per tutti i richiedenti la Cittadinanza Italiana.  Ma sarà davvero una soluzione definitiva al problema? 

 

Le novità introdotte dalla nuova legge sulla Cittadinanza Italiana:

Il 5 Ottobre 2020, il Governo ha emanato un Decreto Legge denominato “Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare”, andando così ad emendare (e ridurre) il precedente termine di durata massima dei procedimenti di Cittadinanza italiana, pari a 48 mesi, come previsto dalla legge 91/1992 modificata dai Decreti Sicurezza del 2018. 

 

Oggi dunque risulta (parzialmente) riscritta la norma. 

 

Ai sensi infatti dell’art. Art. 9-ter Legge 91/92 si dispone quanto segue:

1. Il termine di definizione dei procedimenti di cui agli articoli 5 e 9 è fissato in massimo trentasei mesi dalla data di presentazione della domanda. 

Il Decreto, quindi, riduce i tempi di attesa Cittadinanza Italiana a 36 Mesi (3 Anni), rispetto ai precedenti 48 mesi (4 anni). Ciò significa quindi che dal momento della presentazione della domanda, il Ministero avrà massimo 3 anni per emettere un provvedimento (positivo o negativo).

 

Attenzione che tale novità normativa non è (purtroppo) retroattiva: ciò significa che il beneficio del nuovo termine ridotto varrà solamente per le nuove domande, presentate al Ministero dell’Interno dal giorno successivo dall’entrata in vigore (22 Ottobre 2020). 
Sono quindi escluse tutte le domande presentate precedentemente, a cui rimane applicabile il termine di 4 anni.


Queste novità introdotte dal D.L. 130/2020 sono certamente positive, e rispecchiamo un clima sociale di forte malessere maturato negli ultimi anni, in particolare a seguito dei c.d. “Decreti Salvini”.

 

La novità sarà dunque la soluzione a tutti i problemi?

Ma questa novità sarà la soluzione definitiva agli attuali problemi relativi alle pratiche di Cittadinanza Italiana? 

Assolutamente no. Questa novità risulta un buon passo in avanti; ma certamente non sufficiente, dal momento che sarebbe stato auspicabile almeno un ritorno al precedente termine di 2 anni di attesa massima. Tale novità non risolve, in ogni caso, il grande problema di fondo relativo alle domande di Cittadinanza Italiana: il sistema amministrativo italiano non risulta assolutamente idoneo a garantire il rispetto dei termini massimi di attesa, previsti dalla legislazione vigente.

 

E il problema non è certo destinato a scomparire: quest’anno – in particolare – sia per la situazione pandemica in atto, sia per la Brexit, v’è stato certamente un incremento delle domande di Cittadinanza Italiana per Residenza e di Cittadinanza Italiana per Matrimonio.
Il sistema amministrativo Italiano non era già precedentemente in grado di far fronte a grandi mole di domande, e certamente non sarà in grado ora con un aumento esponenziale delle medesime. 

 

Nella realtà fattuale, i problemi sono destinati ad aumentare, così come aumenterà probabilmente il contenzioso contro il Ministero dell’Interno. Il tutto alle spese dei richiedenti e dei contribuenti.

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