E’ morto Giuseppe Rotunno, tra i più grandi maestri della fotografia

E’ morto, a Roma, Giuseppe Rotunno, tra i più grandi maestri della fotografia, collaboratore di Luchino Visconti e Federico Fellini, ha diretto la fotografia di capolavori come “Amarcord”, “Il Gattopardo”, “Senso”,  e “Rocco e i suoi fratelli”. Giuseppe Rotunno, detto Peppino, aveva 97 anni. Nella sua incredibile carriera ha avuto due nomination all’Oscar: nel 1976 per il Casanova di Federico Fellini,  e nel 1980  per la migliore fotografia per “Al That-Jazz- Lo spettacolo continua” di Bob Fosse (vincitore del  premio Bafta),  il maestro ha vinto sette Nastri d’argento e due Davide di Donatello. 

Giuseppe Rotunno era nato a Roma il 19 marzo 1923. Le sue prime esperienze fotografiche le ha realizzate a Cinecittà negli anni '40, collaborando con registi come Vàclav Vich, Renato Del Frate e Rodolfo Lombardi. Giovanissimo, fu chiamato da Roberto Rossellini per "L'uomo della croce". Aveva solo 20 anni.

Firmò dei reportage dalla Grecia durante la seconda guerra mondiale, con il documentario “Cristo non si è fermato a Eboli” conquistò il Leone d’Oro alla Mostra di Venezia del 1952.   

Nella sua carriera Peppino ha lavorato con i grandi del cinema italiano: da Vittorio De Sica a Pier Paolo Pasolini, da Mario Monicelli a Valerio Zurlini. Ma anche Mario Soldati, Antonio Pietrangeli, Lina Wertmuller, Massimo Troisi,  Roberto Benigni, Roberto Faenza, Dario Argento. L'ultimo film al quale aveva collaborato fu "Mi ricordo, sì, io mi ricordo" per la regia di Anna Maria Tatò, nel 1997. 

Chiamato anche a Hollywood ha lavorato con Stanley Kramer, Sydney Pollack, John Huston, Robert Altman , Fred Zinnemann. Tra i film noti anche "Wolf – La belva è fuori" con Jack Nicholson e Michelle Pfeiffer per la regia di Mike Nichols e "A proposito di Henry" con Harrison Ford.

Fino al 2013, è stato responsabile del corso di Fotografia presso il Centro Sperimentale.