Crisi di governo

Sì al super ministero della transizione ecologica nel governo Draghi

La notizia potrebbe sbloccare il voto on line dei 5S alle prese con i dissensi interni. Il Pd riunisce il comitato politico. Attesa per i nomi dei ministri

Sì al super ministero della transizione ecologica nel governo Draghi

Il super ministero della transizione ecologica ci sarà. L’annuncio del presidente incaricato, Mario Draghi, sarebbe stato fatto nel corso dell’incontro di questo pomeriggio a Montecitorio con le associazioni ambientaliste. A darne la notizia, infatti, la presidente del Wwf Italia, Donatella Bianchi. In attesa di conoscere l’esito del voto on line degli iscritti del M5S la costituzione di un ministero ad hoc per svolta green, energia, infrastrutture e trasporti senza dubbio apre un varco rispetto alle richieste dei pentastellati. Che forse già stasera potrebbero sbloccare le procedure di voto sulla piattaforma Rousseau e permettere a militanti e attivisti di esprimersi sull’esecutivo che sta per nascere. Alcuni organi di stampa riferiscono anche di una telefonata tra Draghi e Grillo che avrebbe consentito l’uscita dei 5S dall’impasse.   

 

La giornata dell’ex governatore della Banca d’Italia è stata lunga e fitta di incontri. Dopo Regioni, Comuni, Confindustria e sindacati nel pomeriggio i colloqui con ecologisti e terzo settore. Draghi “ha ascoltato” e non “si è sbilanciato”, né “ha preso impegni”, sostengono alcuni partecipanti. Dopo il super ministero solo un’altra eccezione con l’accenno al turismo come “industria su cui investire”. Per il resto, il professore non esce allo scoperto su suoi piani. Nulla filtra su programma e men che mai sulla squadra di governo. Anche la voce circolata ad un certo punto del pomeriggio di un possibile intervento pubblico al termine delle consultazioni viene smentito. Draghi non rilascia dichiarazioni. 

 

I partiti, intanto, restano in attesa delle prossime mosse dell’ex presidente della Bce e molti fanno già i conti con inevitabili cambiamenti interni. Sui tormenti dei cinquestelle interviene il premier uscente Giuseppe Conte. “Se fossi iscritto a Rousseau voterei sì perché ci sono tali urgenze che comunque è bene che ci sia un governo”, dice intercettato dai cronisti nei pressi di Palazzo Chigi. Ai parlamentari grillini arriva però una missiva di circa 170 attivisti che chiedono di schierarsi contro l’esecutivo Draghi. I vertici si sono rimessi al voto on line e prima di quello non prenderanno posizioni ufficiali. I tempi restano da definire ma se come da statuto le votazioni devono svolgersi per almeno 24 ore c’è ancora da attendere.

 

Nel Pd riunito il comitato politico che ha espresso sostegno unanime alla proposta di Zingaretti di proseguire sulla strada del progetto di governo con Draghi. Che, come chiesto nell'appello di Mattarella, “affronti le grandi emergenze. Dalla pandemia alla campagna vaccinale, all'emergenza sanitaria, sociale ed economica in corso. Con il massimo impegno per attuare il Next Generation Eu in tempi rapidi e aprire una stagione di investimenti per il lavoro e l'economia”. Pieno sostegno ribadito anche da Lega e Forza Italia. L’ampiezza dello schieramento delle forze politiche e parlamentari pronte a votare la fiducia al governo è tale da lasciar presumere che Draghi potrebbe giurare entro sabato. O almeno si lavora per questo obiettivo. Attesa per la lista dei ministri.  Certamente è insieme al capo dello Stato, Sergio Mattarella, che Draghi concorderà ogni scelta sulle personalità da porre ai vertici dei dicasteri.  Nelle sedi dei partiti c’è fibrillazione ma è probabile che per loro di spazio ce ne sarà più per vice ministri e sottosegretari.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA