Pre-Recovery in cifre

Gentiloni su crescita e recovery: previsioni economiche inverno 2021

Il Commissario Ue all’Economia, nelle nuove Previsioni per l’Eurozona indica trend di ripresa graduale +3,8% per il 2021 e 2022. E guarda a PIL e Recovery

Gentiloni su crescita e recovery: previsioni economiche inverno 2021

Sarà un inverno impegnativo, ma porterà alla “fine del tunnel”. Lo suggeriscono le Previsioni economiche d’inverno 2021 della Commissione europea presentate questa mattina da Paolo Gentiloni a Bruxelles.

 

I numeri della ripresa

Segnalano che l’economia dei Paesi appartenenti all’area dell’Euro crescerà in media del 3,8% sia nel 2021 che nel 2022. Si legge anche che per l’intera Unione a 27, la crescita si attesterebbe al 3,7% nel 2021 e al 3,9% nel 2022.

Questi dati suggeriscono che saranno raggiunti i livelli di produzione pre-crisi prima di quanto previsto rispetto alle previsioni economiche diffuse nell’autunno 2020, in gran parte a causa del ritmo di crescita più forte di quanto stimato nella seconda metà del 2021 e nel 2022.

 

Dopo la forte crescita nel terzo trimestre del 2020, l’attività economica si è nuovamente contratta nel quarto trimestre poiché una seconda ondata della pandemia ha innescato nuove misure di contenimento. Con tali misure ancora in vigore, le economie dell’Ue e dell’Eurozona dovrebbero contrarsi nel primo trimestre del 2021. La crescita riprenderebbe in primavera per acquisire slancio nei mesi estivi, di pari passo con l’avanzamento dei programmi di vaccinazione ed il graduale allentamento delle misure di contenimento. Anche le “migliorate” prospettive che emergono dai numeri dell’economia globale contribuiranno  sostenere la ripresa. Riguardo agli altri indicatori, si legge che l’aumento della disoccupazione è stato contenuto in proporzione al calo dell’attività economica.

 

Italia, crollo PIL moderato sotto media Ue

Gli andamenti del PIL riportati dalla Commissione Ue nelle Previsioni economiche d'inverno tagliano il rimbalzo stimato in autunno alla luce delle cifre più positive del 2020 rispetto a quanto stimato. Il PIL italiano è sceso, anche se meno di quanto previsto, a -8,8% nel 2020.

Gentiloni guarda ad una crescita (sempre per l’Italia) del 3,4% nel 2021, a causa del riporto negativo del quarto trimestre 2020 e la partenza debole dell’anno in corso. Bruxelles si aspetta di assistere trend di crescita simili a quelli attuali  anche nel 2022 (3,5%) in virtù della spinta economica della seconda metà del 2021 e della ripresa – senza interruzioni – della regolare attività del settore dei servizi. Le previsioni non considerano, tuttavia, l’impatto dei piani di Recovery e le misure in seno al NextGenerationEU che dovrebbero puntare gli indici verso un rialzo.

 

Spinta Recovery con Piano italiano e Governo Draghi

La partita del Recovery Fund apre per l’Italia un’irrepetibile stagione ad alto potenziale di crescita. Lo ha ribadito Gentiloni durante la conferenza stampa odierna nel rispondere alle domande dei giornalisti italiani. “Quindi, è molto importante che il Governo che si formeràse avrà la fiducia del Parlamento - vada nella direzione giusta”, ha affermato con ottimismo sul fatto che l’esperienza, le idee e le capacità di Mario Draghi “possano dare un contributo” ad una gestione “efficiente ed europeista”. Il Commissario ha parlato chiaro: “la decisione sul Piano italiano (Recovery)” spetta alle autorità italiane” e al nuovo Esecutivo “quando si sarà insidiato (...). Abbiamo già detto che la bozza presentata” è in linea con quanto auspicato.

 

Sempre sul maxi-fondo Ue per la ripresa, ha spiegato che “in autunno avevamo previsto (...) un impatto sul PIL del 2% negli anni in cui sarà operativo. Gli Stati che hanno un PIL pro-capite sotto la media Ue avranno la spinta più forte (riferimento all’Italia con cui ha risposto ai dubbi emersi in sala stampa) Considerando uno stimolo di sei anni, il livello del Pil 2021-2026 potrebbe essere più alto del 3%-3,5% rispetto a uno scenario senza Recovery”. E ha concluso avvertendo che, ad ogni modo, in questa fase critica, le misure anti-pandemia non devono essere ritirate in modo prematuro. Qui, il richiamo specifico è stato a strumenti temporanei come lo “chomage partiel” (sussidio parziale di disoccupazione) o la cassa integrazione.

 

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