Il fisco secondo Draghi

Al via l’era Draghi, tasse, Irpef e Fisco: come cambieranno nel 2021

Il premier Draghi scarta la flat tax e punta su rimodulazione dell’Irpef per alleggerire carico fiscale su ceto medio. Nessuna patrimoniale all’orizzonte

Al via l’era Draghi, tasse, Irpef e Fisco: come cambieranno nel 2021

Il futuro del Fisco italiano è nelle mani di Mario Draghi. Il premier ha anticipato durante le consultazioni cosa intende fare per rivoluzionare il sistema fiscale italiano, dicendo no ad una flat tax e sì ad una rimodulazione dell’Irpef per alleggerire il carico fiscale sul ceto medio e stimolare la voglia di fare impresa al fine di creare nuova occupazione.

 

La complessità dell’attuale sistema fiscale, inoltre, a causa delle innumerevoli norme e delle agevolazioni fiscali, richiede una semplificazione e una razionalizzazione delle norme.

 

Come cambierà il Fisco con l’arrivo di Draghi a Palazzo Chigi

Il presidente del Consiglio ha già fornito alcuni indizi che portano a scartare la flat tax sognata dal centrodestra per orientarsi su una rimodulazione dell’Irpef nella sua accezione più ampia, ossia rivolta ai lavoratori dipendenti, autonomi e alle imprese basandosi sul criterio della progressività, ossia chi più guadagna più paga.

 

Draghi, però, sembra voler alleggerire il carico fiscale sul ceto medio, sia lavoratori sia imprese, per stimolare il Paese a guadagnare creando al contempo nuove opportunità di lavoro in vista della fine del blocco dei licenziamenti che porterà inevitabilmente alla perdita di numerosi posti di lavoro a causa della crisi Covid.  Si parla di un possibile taglio delle tasse per i redditi fino a 50 mila euro l’anno.

 

Non si hanno indizi invece sul regime forfettario per le Partite Iva, con i liberi professionisti che temono modifiche visto che il sistema in vigore viene considerato da alcuni come una detassazione.  

 

La Riforma del Fisco di Draghi passa per la semplificazione

Allo studio anche una semplificazione del Fisco, con una riduzione dei bonus e delle agevolazioni che nel corso degli anni hanno distorto e ingolfato il sistema italiano, per renderlo più semplice ed equo.

 

Ad oggi si contano oltre 600 agevolazioni, una loro riorganizzazione potrebbe importanti miglioramenti anche nell’elaborazione del 730 precompilato per i lavoratori dipendenti e le Partite Iva.

 

Guardando alle tasse, Draghi avrebbe promesso che non ci saranno aumenti e che non ci sarà nemmeno una patrimoniale. Il settore immobiliare, però, teme che come suggerito proprio recentemente da Bankitalia, il premier possa cedere all’idea di reintrodurre alcune imposte sulla casa, mossa che affosserebbe ancora di più un settore già duramente colpito dalla crisi Covid.

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