Vaccini - Il punto

Vaccinazioni anche dai medici di base. Cambia il piano, le novità

Sì del ministro della Salute, Speranza. Forse dosi anche nei centri commerciali. Intanto Inail pensa al no ai risarcimenti infortuni per i non vaccinati

Vaccinazioni anche dai medici di base. Cambia il piano, le novità

Sono già 35mila i medici di base disponibili a somministrare le dosi di vaccini anti-Covid nei propri studi. Ad annunciarlo è la Federazione italiana dei medici di medicina generale, in pratica i medici di famiglia, dopo un accordo con Governo e Regioni, che definisce il nuovo corso del piano vaccinale: “Stimiamo che almeno 35mila medici di famiglia in tutta Italia sarebbero pronti ad effettuare le vaccinazioni anti-Covid nei propri studi partendo da subito: ciò, ovviamente, avendo a disposizione le dosi e sulla base di accordi regionali già presenti o che verranno a definiti a breve" ha spiegato il segretario nazionale della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti. Il via libera è stato confermato dal ministro della Salute, Roberto Speranza.

 

Ma preoccupa il nuovo ritardo nella fornitura di fiale comunicato da AstraZeneca, insieme alla diffusione delle varianti, soprattutto inglese. La parola d’ordine, per i virologi, è “fare presto”, per questo il Governo sta mettendo a punto un nuovo piano vaccinale, che prevede il ricorso anche ai parcheggi dei centri commerciali per la somministrazione delle dosi. Intanto Confindustria annuncia di essere pronta a mettere a disposizione anche le fabbriche, mentre l’Inail valuto il rifiuto dei risarcimenti agli infortunati che non si vaccinano.

 

Vaccini dai medici in famiglia

“Ritengo che in virtù dell'intesa nazionale, la totalità dei medici potrà effettuare le vaccinazioni. Una parte, però, dovrà magari effettuarle in luoghi individuati dalle Asl poiché non tutti gli studi medici sono adeguati. Tuttavia, stimiamo appunto che almeno 35mila medici di famiglia sarebbero pronti a partire con le vaccinazioni nei propri studi" ha spiegato il segretario nazionale della Fimmg, Scotti, aggiungendo: “Dipende molto dalle caratteristiche dei vaccini disponibili, ma con quello AstraZeneca o J&J quando sarà approvato, la vaccinazione in studio sarà concretamente fattibile perché questi vaccini non richiedono la catena del freddo”.

 

In campo anche le industrie

"Siamo disposti a mettere le fabbriche a disposizione delle comunità territoriali nell'ambito del piano nazionale delle vaccinazioni". Così il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, aggiungendo: “I dipendenti delle aziende aderenti a Confindustria sono circa 5,5 milioni, se consideriamo una media di 2,3 componenti per nucleo familiare potremmo vaccinare più di 12 milioni di persone”.

 

Inail, niente risarcimento ai non vaccinati

Attenzione per chi sceglie di rifiutare il vaccino: potrebbe non avere diritto al risarcimento Inail in caso di infortunio. La decisione potrebbe arrivare dopo il caso di Genova, dove all’ospedale San Martino quindici infermieri che si erano rifiutati di fare il vaccino e ora sono positivi al Covid, avevano chiesto il riconoscimento dello stato di malattia. L’istruttoria dell’Inail sul parere è ancora agli inizi. Ma su un punto l’orientamento sembra già consolidato: in questo caso il contagio non può essere considerato infortunio sul lavoro, quindi niente risarcimento.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA