Strategia vaccini Ue

Von der Leyen, BioNTech-Pfizer: 4 mln di dosi in arrivo in Ue a marzo

L’annuncio arriva mentre diventa “intrigo” internazionale il caso dell’accordo tra Russia e Adienne Pharma&Biotech per produrre vaccino Spuntik V in Italia.

Von der Leyen, BioNTech-Pfizer: 4 mln di dosi in arrivo in Ue a marzo

La presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ha rilasciato in mattinata alcune dichiarazioni ai giornalisti di Bruxelles per aggiornare sulla strategia e il piano vaccini dell’Unione, con particolare riferimento alle consegne aggiuntive concordate per il farmaco prodotto dalla partnership tra BioNTech e la big pharma statunitense Pfizer.

 

L’annuncio

Per affrontare le varianti aggressive del virus e migliorare le criticità della situazione, è necessaria un’azione rapida e decisa. (...) L’accordo con BioNTech-Pfizer offrirà un totale di 4 milioni di dosi di vaccini entro la fine di marzo da fornire in aggiunta alle consegne già previste”. Con questo messaggio il capo dell’Esecutivo Ue ha voluto spiegare come questa decisione di intensificare l'azione Ue sarà fondamentale per sostenere i Governi europei “nei loro sforzi per tenere sotto controllo la diffusione” dei contagi e la minaccia delle nuove mutazioni del coronavirus.

Regioni come il Tirolo in Austria, Nizza e Mosella in Francia, Bolzano in Italia e alcune parti della Baviera e della Sassonia in Germania hanno visto aumentare vertiginosamente il numero di infezioni e ricoveri nelle ultime settimane, portando a strette e misure rigorose, tra cui quelle che impongono nuovi controlli alle frontiere. Ecco perchè Bruxelles punta ad accelerare sulla tabella di marcia per tornare alla libera circolazione di persone e merci nel Mercato Unico.

Stando a quanto riportato dall’ANSA, fonti di Palazzo Chigi hanno fatto sapere che le consegne annunciate oggi equivalgono ad una quota aggiuntiva di 532.000 dosi che arriveranno in Italia nelle ultime due settimane di marzo, confermando il timing indicato dalla Commissione Ue.

 

Il caso “Sputnik V” in Italia

Il comunicato della Von der Leyen ha raggiunto i reporter ed i sistemi sanitari nazionali in concomitanza dell’intensificarsi del “dibattito”, affrontato sia a Roma che in Europa, sul nuovo hub di produzione del vaccino Sputnik V in Italia. Il caso sta “agitando” velocemente anche i media che parlano già di vero e proprio intrigo internazionale” che ha visto il Premier Mario Draghi “gelare” la posizione di Matteo Salvini a riguardo.

 

Il produttore firmatario dell’accordo della “discordia” è l’azienda svizzera Adienne Pharma & Biotech (nello stabilmento della Lombardia) che porteranno il vaccino russo anti-coronavirus nel portafoglio di soluzioni (“legittime” secondo il MISE, guidato dal Ministro Giorgetti / Lega) disponibili per immunizzare gli italiani. Come si evince dal comunicato di Palazzo Chigi, quindi, Roma non si prenderebbe la responsabilità della decisione -  unilaterale come ha fatto il Governo ungherse di Orban, uno dei first mover - di dare luce verde al farmaco russo.

 

 

Mario Draghi con l’Europa, le reazioni da Bruxelles

L'intesa con i russi sconfina da Roma nel momento in cui Bruxelles si è espressa criticamente verso questa “mossa” contro cui anche il Governo Draghi sembra essersi schierato (allineato con l’Ue) a fronte delle richieste di Salvini che suggerisce di considerare i benefici della nuova intesa che aumenterebbe lo stock di dosi accelerando sulla campagna vaccinale. Sembrerebbe, tuttavia, stando a quanto riportato da alcuni media nazionali, che Sputnik V non sarebbe comunque usato in Italia, ma destinato ad altri sistemi sanitari.

Insomma, “l’intesa” sarebbe “irrilevante per la strategia Ue”, dato che ci vogliono ancora mesi prima che il vaccino russo sia approvato, prodotto e distribuito. Bruxelles, infatti, stima che per fine 2021 l'Unione avrà raggiunto una capacità produttiva di dosi tra i 2 e 3 miliardi l’anno.

Sentenzioso anche Charles Michel nell’affermare che “non dovremmo lasciarci ingannare dalla Cina e dalla Russia, regimi con valori meno desiderabili dei nostri, che organizzano operazioni molto limitate ma ampiamente pubblicizzate per fornire vaccini ad altri”.

 

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