Vaccini - Il punto

Caos vaccinazioni, task Force Draghi per “aiutare” le Regioni

Il governo “suggerisce” il cambio di piattaforme di prenotazione, specie in Lombardia. Pressing sull’UE per le dosi, ma Breton ferma Sputnik: “Non ci serve”

Caos vaccinazioni, task Force Draghi per “aiutare” le Regioni

L’idea del governo è chiara: intervenire a sostegno delle Regioni in difficoltà, con Protezione civile e Difesa, nei casi critici come quello della Lombardia, dove ieri si sono registrati nuovi problemi in particolare a Cremona.

Qui sono stati pochissimi gli anziani che si sono presentati per la vaccinazione. Colpa del mancato invio di sms a chi avrebbe dovuto ricevere il vaccino.

Il Governo Draghi, dunque, corre ai ripari, ma deve fare i conti con l'autonomia regionale in tema di sanità. Alla Regione Lombardia, ad esempio, ha "suggerito" il cambio della piattaforma di prenotazione dei vaccini.

 

L'obiettivo resta il rispetto del piano vaccinale del Commissario straordinario, il generale Paolo Francesco Figliuolo, che prevede di arrivare a 500mila somministrazioni al giorno. Un obiettivo ancora lontano, dal momento che ora si viaggia con una media di 200mila.

Oggi è previsto un vertice per mettere a punto una task force per supportare le aree in crisi, sempre che queste ne facciano richiesta.

 

La task force per le Regioni in difficoltà

Il Governo Draghi mette a disposizione la Protezione civile e la Difesa per i Governatori regionali che ne faranno richiesta. Il nodo, però, resta quello della “volontarietà”: la domanda di supporto, infatti, spetta alle Amministrazioni regionali, ma finora nessuno ne ha fatto richiesta. Neppure in quelle zone dove le vaccinazioni stanno andando a rilento o dove si sono verificati problemi, come in Lombardia. Essendo la Sanità competenza regionale, infatti, lo Stato non può intervenire in modo autonomo, ma può limitarsi a “suggerire”, come accaduto proprio con l’amministrazione lombarda, alla quale il Governo ha consigliato di un cambio della piattaforma informatica “Aria”, che ancora ieri ha registrato problemi, con quella di Poste italiane, che invece sembra funzionare nelle cinque Regioni che l’hanno adottata.

 

Ritardi nelle somministrazioni agli over 80

Oltre al caos a Cremona, che ieri si è ripetuto, resta un ritardo generalizzato nelle somministrazioni agli over 80: solo il 15% ha avuto tutte e due le dosi. Sono molte, inoltre, le differenze tra Regione e Regione. In mancanza di un’accelerazione, però, si rischia di non rilanciare la campagna vaccinale, che nel piano del Commissario Figliuolo, dovrebbe arrivare a 500mila dosi al giorno entro aprile. L’altra condizione, però, è che arrivino anche rifornimenti adeguati di vaccini.

 

Il Governo in pressing sull’UE

Per questo il premier, Mario Draghi, è pronto a rinnovare il pressing sull’Ue, oggi stesso, affinché arrivino nuove dosi di vaccini, in particolare di Pfizer, il siero destinato ai più anziani. Il tutto in attesa che il siero di Johnson & Johnson arrivi in Italia, ad aprile. Resta, invece, più problematico il percorso di Sputnik, soprattutto dopo le parole del commissario europeo Thierry Breton, incaricato per i vaccini: “Priorità ai vaccini prodotti sul territorio europeo. Non abbiamo assolutamente bisogno dello Sputnik V".

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