Le nuove indicazioni

Covid, il vademecum dei medici di famiglia per curarsi a casa

A un anno dall’inizio della pandemia, oggi ci sono più informazioni su come trattare l’infezione a domicilio: aspirina, antibiotici, eparina: cosa fare

Covid, il vademecum dei medici di famiglia per curarsi a casa

Prima di andare in ospedale e se non è strettamente necessario, ci si può curare a casa, seguendo le indicazioni di primo intervento e in collaborazione con il proprio medico di famiglia. Proprio dalla Società italiana di medicina generale (Simg), arrivano i consigli, in collaborazione con la Simit, Società italiana di malattie infettive e tropicali.

 

Chi può essere curato a casa

Le cure domiciliari, secondo la Simg, sono indicate per i pazienti asintomatici o quelli con malattia lieve o moderata “senza fattori di rischio per evoluzione sfavorevole” (inclusi età superiore a 60 anni, fumo, obesità, malattie cardiovascolari, diabete mellito, malattia polmonare cronica, malattia renale cronica, immunosoppressione e cancro).

 

Cosa fare se si ha la febbre?

Richiamando le indicazioni dell’Oms, viene consigliato il paracetamolo come antipiretico e antidolorifico. “I farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans), inclusi l’acido acetilsalicilico (aspirina, NdR) e l’ibuprofene, sono risultati efficaci" e "dimostrano un potenziale beneficio nel contrastare la tempesta citochinica”, cioè la reazione eccessiva del sistema immunitario che, invece che contrastare il virus, può creare “danni” agli organi. Esiste però, un gruppo di medici anti-Covid volontari che ha presentato ricorso, vincendolo, contro l'uso del paracetamolo e “la vigile attesa” come primo tipo di intervento, consigliando la sola aspirina, poi seguita dagli antinfiammatori.

 

Il saturimetro

Per controllare la saturazione del sangue e dunque la corretta ossigenazione, viene suggerito l’uso del pulsossimetro o saturimetro, “a riposo e dopo sforzo (test del cammino o della sedia)”.

 

Quando andare in ospedale

“Il ricovero è necessario quando i segni vitali diventano instabili”, ma anche quando l’ossigenazione “diminuisce rapidamente, cioè entro 2 ore”.

 

Antivirali, idrossiclorochina e antitrombotici: sì o no

La somministrazione di terapia antivirale non è raccomandata a domicilio. Data l’evidenza di inefficacia lopinavir/ritonavir non è raccomandato" per i pazienti Covid. Quanto all’idrossiclorochina o clorochina, prima sospesa da Aifa poi riammessa, la Simg scrive che “in una recente revisione sistematica e meta-analisi di studi randomizzati controllati, non è stata trovata alcuna prova dell’efficacia”. Sull’uso di eparina, i medici di medicina generale spiegano che “i pazienti Covid-19 costretti a letto con sintomi respiratori acuti potrebbero essere trattati con Ebpm a casa per prevenire il tromboembolismo polmonare”.

 

Quando usare cortisone e antibiotici

“L’Oms raccomanda l’uso di steroidi nel Covid-19 solo per malattia severa ed è contraria al suo utilizzo su pazienti Covid-19 non gravi. La maggior parte dei pazienti Covid-19 a casa non è grave, quindi l’uso di steroidi a domicilio è limitato”. Quanto agli antibiotici, “non dovrebbero essere prescritti a casa a meno che non vi sia un forte sospetto clinico di una superinfezione batterica” come nel caso di ricomparsa di febbre, o in presenza di polmonite o infezione batterica.

 

Integratori alimentari: la Vitamina D serve?

Per la Simg “in uno studio prospettico osservazionale, la carenza di vitamina D è stata riscontrata essere più frequente nelle forme severe di Covid-19 tali da richiedere il ricovero in terapia intensiva. Pertanto, alcuni autori hanno suggerito l’uso della vitamina D con l’obiettivo di prevenire o trattare il Covid-19, ma sono necessari ulteriori studi” per valutare l’efficacia di un’integrazione.

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