Protesta operai agricoli

Bonus stagionali agricoli 2021, grido di aiuto: ingiustizia da sanare

I lavoratori stagionali agricoli lanciano un grido di allarme al governo Draghi dopo essere rimasti esclusi dai bonus stanziati con il decreto Sostegni

Bonus stagionali agricoli 2021, grido di aiuto: ingiustizia da sanare

Siamo stati dimenticati anche dal governo Draghi”, così i lavoratori stagionali agricoli rimasti a bocca asciutta dopo l’approvazione del decreto Sostegni. “Dopo i bonus di marzo e aprile 2020, di 600 e 500 euro, ci si è dimenticati degli operai agricoli, mentre agli altri stagionali sono state riconosciute diverse indennità in ogni decreto”, dichiara il Segretario Generale della Fai Cisl Onofrio Rota. “Si tratta di un'ingiustizia da sanare, come ha riconosciuto lo stesso Ministro Patuanelli nel confronto dopo la manifestazione unitaria a Roma”.

 

 

I lavoratori agricoli - ha spiegato Rota mostrando una busta paga da 615 euro - hanno perso nel 2020 reddito e oltre due milioni di giornate di lavoro: sono state stanziate risorse per le imprese del settore ma non per loro, che hanno continuato a garantire il cibo sulle tavole degli italiani. È un’ingiustizia da sanare, ha tuonato il sindacalista ricordando che il 10 aprile riprenderà la mobilitazione unitaria dei sindacati di categoria con presidi davanti tutte le prefetture d’Italia.

 

Stagionali agricoli sul piede di guerra: dimenticati anche da Draghi

Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, restano al fianco dei lavoratori stagionali agricoli, categoria esclusa dai bonus del decreto Sostegni che ha elargito 10 miliardi di euro per il lavoro, indennizzando lavoratori stagionali, autonomi, Partite Iva, intermittenti e incaricati di vendite a domicilio ma non i braccianti agricoli.

 

Stiamo parlando di circa un milione di lavoratori, indicati per tanti mesi come essenziali, che hanno assicurato cibo fresco sulle nostre tavole. I sindacati fanno un esempio tra tanti: quello delle lavoratrici e i lavoratori degli agriturismi e del settore del florovivaismo che nel 2020 non hanno potuto lavorare e nemmeno raggiungere i requisiti utili per accedere alla disoccupazione agricola senza ricevere dallo Stato alcun sostegno e ristoro. 

 

Protesta operai agricoli: le richieste dei sindacati a Draghi

Le principali sigle sindacali che tutelano gli interessi dei lavoratori agricoli chiedono al governo Draghi non solo bonus ma anche:

  • il conteggio per l’anno 2020 delle stesse giornate di lavoro del 2019;

  • l’introduzione del bonus per gli stagionali dell’agricoltura e la sua compatibilità con il reddito di emergenza;

  • il riconoscimento di una cassa integrazione stabile per i pescatori.

 

Inoltre, nella piattaforma rivendicativa Fai, Flai e Uila hanno posto quali punti essenziali anche:

  • la richiesta di riconoscere la “clausola sulla condizionalità sociale” nella Politica agricola comune (PAC), affinché i contributi europei vadano solo a chi rispetta i contratti di lavoro e le leggi sociali;

  • la contrarietà al tentativo di semplificare ancora di più l’uso dei voucher in agricoltura, con gravi ricadute sulle tutele e i diritti dei lavoratori;

  • l’esigenza di rinnovare rapidamente i contratti provinciali, le cui trattative sono ormai bloccate da troppi mesi.

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