Meno garanzie meno prestiti

Beffa Sostegni bis, prorogata ma ridotta garanzia statale su prestiti

Unimpresa lancia l’allarme sul decreto Sostegni bis: prolungata ma ridotta garanzia statale sui prestiti. Si rischia contrazione domande di finanziamento

Beffa Sostegni bis, prorogata ma ridotta garanzia statale su prestiti

Prevista per mercoledì 19 o giovedì 20 maggio l’approvazione del decreto Sostegni bis, il provvedimento da 40 miliardi di euro per sostenere imprese, lavoratori e famiglie colpite dal Covid.

 

Per le Partite Iva nuovi contributi a fondo perduto e sostegno alla liquidità, con una proroga della moratoria di mutui e prestiti e l’estensione dei prestiti garantiti dallo Stato.

 

Preoccupata Unimpresa, soprattutto per le piccole e medie imprese visto che il decreto Sostegni bis ridurrebbe la garanzia statale per i prestiti bancari: si rischia una contrazione dei prestiti.

 

Decreto Sostegni bis: come cambiano i prestiti garantiti dallo Stato

Dopo il via libera al nuovo decreto 17 maggio 2021 sulle riaperture e il coprifuoco, il governo Draghi sposta l’attenzione sul decreto Sostegni bis. Il provvedimento da 40 miliardi di euro è quasi pronto, si stanno facendo le ultime limature prima dell’approvazione del Consiglio dei Ministri prevista in settimana, domani o al massimo dopodomani.

 

Il decreto Sostegni bis approverà nuovi contributi a fondo perduto per le Partite Iva con un meccanismo di saldo e acconto ma anche nuove importanti misure per sostenere la liquidità aziendale.

 

Prevista la proroga della moratoria su mutui e prestiti e l’estensione dei prestiti garantiti dallo Stato. A tal proposito Unimpresa lancia un allarme parlando di rischio contrazione prestiti.

 

Unimpresa lancia allarme su prestiti: con Sostegni bis meno garanzie

Secondo l’associazione delle piccole e medie imprese il decreto Sostegni bis che approderà sul tavolo del Consiglio dei Ministri in questi giorni ha intenzione di ridurre le garanzie statali sui prestiti, nonostante l’impegno di estenderli nel tempo.

 

Scendendo nel dettaglio, sembra che nella fascia di crediti fino a 30 mila euro, la copertura del Tesoro calerà dal 100% al 90%, per arrivare sino al 60% per gli importi più alti. Secondo Unimpresa stiamo parlando di circa il 70% delle richieste totali, che in totale ammontano a 1,62 milioni, e del 14% delle somme garantite dal Fondo del Mediocredito centrale pari a circa 22 miliardi di euro.

 

Per i finanziamenti superiori ai 30 mila euro il piano di rimborso passa da 6 a 10 anni ma con la garanzia statale che si riduce dal 90% fino al 60%.

 

L’associazione sottolinea che la misura andrebbe a colpire soprattutto le piccole imprese, ossia le aziende risultate più fragili in tempi di pandemia. “Queste misure hanno l'effetto di ridurre la liquidità alle Pmi e alle Partite Iva, che continuano a fare i conti con perdite di fatturato drammatiche – ha dichiarato Giuseppe Spadafora, vicepresidente di Unimpresa -. Siamo ancora in piena emergenza economica, il governo dovrebbe assicurare sostegni fino al termine della pandemia, anche per consentire una pianificazione più serena agli operatori economici. Con questo provvedimento si va invece verso una secca riduzione del credito, perché la minore garanzia pubblica imporrà alle banche una diminuzione dei finanziamenti erogati”.

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