
E’ record vittime in India, dove la pandemia continua a rendere drammatica la situazione. Sono 4.329 i morti nelle ultime 24 ore, anche se le autorità spiegano che il numero non tiene conto di un rallentamento nei contagi. Il tasso di positività dei tamponi effettuati nel paese è pari a circa il 20%, ben al di sopra della soglia del 5% indicata dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) come soglia per tornare alla normalità.
In Italia, invece, nonostante un lieve rialzo nel tasso di positività (al 2,9%) la tendenza è verso una riduzione dei contagi e un miglioramento generale, che ha già portato al piano di riaperture con il nuovo decreto approvato dal CdM nelle ultime ore. L’obiettivo è accelerare con le vaccinazioni agli over 40, mentre le Regioni pensano alla possibilità di somministrare la seconda dose nei luoghi di vacanza. Resta, però, l’invito alla cautela, mentre il sottosegretario alla Salute, Piepaolo Sileri, esorta a estendere il Green Pass a un anno.
Sileri: “Green pass a un anno”
Il green pass “per i vaccinati dovrebbe essere esteso a un anno, è molto verosimile che la protezione duri per quel periodo” ha sottolineato Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, ospite di “Radio anch'io”. Sileri ha anche aggiunto: “L'estensione però dovrebbe essere limitata a chi ha fatto le due dosi di vaccino”.
Garattini: “Aperture sono rischi calcolati”
Torna alla definizione di rischio calcolato, invece, Silvio Garattini, fondatore e presidente dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs. Secondo Garattini le riaperture annunciate dal Governo rappresentano "naturalmente una responsabilità politica". Ma “dal punto di vista scientifico, sarei un po' meno entusiasta e un po' meno tendente a considerare che tutto sta andando bene”. L’esperto ha ricordato che “il pericolo non è passato”.
Richiami Pfizer: i risultati a tre mesi
Intanto si torna a parlare dei tempi per la somministrazione della seconda dose del vaccino Pfizer, con un possibile allungamento ulteriore da 35 a 42 giorni, ipotizzato ieri da fonti di Governo. Sulla base di nuovi dati scientifici attualmente in via di pubblicazione su una autorevole rivista scientifica, a circa tre mesi dalla prima somministrazione (12 settimane) si ha una risposta immunologica tripla rispetto all'intervallo di 21 giorni previsto inizialmente per il richiamo, soprattutto nei soggetti più anziani.