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Green pass Ue e Certificati Covid, come si ottengono e come funzionano

Per viaggiare e spostarsi da metà maggio, cosa sapere su certificato vaccinale italiano e quello europeo attivo da giugno. Quando e come saranno rilasciati.

Green pass Ue e Certificati Covid, come si ottengono e come funzionano

In arrivo in Italia il Certificato Covid-19, un documento per viaggiare e tornare gradualmente alla normalità godendosi le riaperture. È stato impropriamente chiamato passaporto vaccinale, ma per togliere dubbi e evitare di confondere i documenti, diamo alcuni aggiornamenti da sapere per tempo.

In attesa che il Green Pass dell’Unione europea venga ufficialmente attivato in tutti gli Stati membri a partire da giugno, “il Governo italiano ha introdotto un Pass Verde nazionale che sarà in vigore dalla seconda metà maggio”. È quanto annunciato dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi, nell’ambito delle recenti comunicazioni sulle nuove regole e le misure anti-coronavirus.

 

Quest’anno quindi non si scappa dal lasseiz-passer proposto da Bruxelles su input della Grecia, quel pass “salva-estate” che faciliterà gli spostamenti e che, assieme all’avanzare delle campagne vaccinali, potrebbe accelerare il graduale allentamento delle restrizioni di viaggio, sia per i turisti “domestici” che per per gli stranieri. Ma non dimentichiamo che è competenza esclusivamente nazionale (di ogni Stato membro) stabilire i requisiti per concedere l’ingresso nel proprio territorio.  L’Ue, quindi, non può imporre regole sue sull’introduzione e l’uso dei certificati, ma solo emettere raccomandazioni. E proporre l’opzione, quando sarà realtà, del pass europeo.

Che il Governo di Roma punti alla ripresa anche attraverso il sostegno ai flussi turistici è emerso anche nel messaggio di Draghi e del Ministro Massimo Garavaglia alla conferenza stampa di chiusura della riunione ministeriale del G20 sul Turismo, settore chiave dell’economia del Bel Paese. “Tutto il mondo vuole venire qui, ma la pandemia ci ha costretti a chiudere temporaneamente. Siamo pronti a ospitare di nuovo il mondo”, ha detto il Premier.

 

Da metà maggio: cosa aspettarsi dal Certificato italiano

Il pass italiano arriva prima dei quello dell’Ue. Sarà finalizzato, autorizzato e rilasciato già a partire dalla seconda settimana di maggio. Il documento è stato studiato per permettere di muoversi liberamente tra le Regioni e le Province autonome in zona arancione o zona rossa.

Per non fasciarsi troppo la testa sul “come usarlo” o cercare di risolvere il rebus su verrà gestito questo nuovo strumento, anticipiamo che non sarà complicato rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare. Lo stesso Draghi ha parlato di  “regole chiare e semplici“ per aprire ai flussi turistici “in sicurezza”.

 

I requisiti nelle FAQ

Il funzionamento della versione nazionale del green pass europeo è riassunto nelle FAQ del Ministero della Salute e quelle che verranno aggiornate anche nei siti delle Sanità regionali. Il documento si presenta nel format cartaceo o digitale. Il titolare lo deve esibire o fornire per dimostrare il possesso di uno dei seguenti requisiti: aver ricevuto entrambe le dosi di vaccino contro il coronavirus, registrare un risultato negativo ad un tampone molecolare o ad un test rapido effettuato nelle 48 ore precedenti lo spostamento o il viaggio oppure certificare di aver già contratto il covid19 ma essere guariti. Per il momento, non sono validi i test-fai-da-te eseguiti direttamente dalle persone (ad esempio a casa) attraverso il kit disponibile nelle farmacie. Luce verde, invece, a quelli eseguiti dal proprio medico (compreso il pediatra visto che si applica anche ai bambini) o in un ambulatorio clinico.

 

Per non confondersi con Certificato Vaccinale

Citiamo l’esempio della Regione Lazio allo scopo di spiegarvi come non confondere il Certificato Covid nazionale con il Certificato vaccinale di avvenuta vaccinazione con validità per gli spostamenti tra Regioni (che tecnicamente è un “attestato”). Infatti, chi è già stato vaccinato può già ricevere il certificato dal Portale Salute della Regione Lazio tramite inserimento delle credenziali SPID per accedere al proprio Fascicolo Sanitario Elettronico personale.

Nella piattaforma del Lazio sono stati finora caricati circa 500.000 attestati vaccinali per quanti hanno completato il ciclo di immunizzazione, di cui il 30% sono già stati consultati e scaricati. I download dell’app SaluteLazio sono stati quasi 200.000. è in quell’app che si può verificare l’autenticità del certificato scansionando il codice QR.

 

Come funziona il Green Pass europeo in arrivo a giugno

Conto alla rovescia anche per l’attivazione e condivisione del pass europeo da tutte le 27 autorità preposte ed i sistemi sanitari nazionali degli Stati membri. Sarà “tecnicamente operativodall’1 giugno prossimo, come anticipato da un Portavoce Ue. Con il Green Covid Pass dell’Ue si potrà viaggiare da frontiera a frontiera del Mercato Unico by-passando la quarantena che sembra scoraggiare ancora troppi vacanzieri.

Viene inviato il lascia-passare solo a chi dimostra di essere già stato completamente vaccinato, di essere già stato contagiato e guarito dal virus oppure aver eseguito il tampone molecolare (o il test PCR) con esito negativo, oppure la presenza di anticorpi (verificati dai specifici test) nei 6 mesi precedenti alla richiesta del pass. Per tutte le informazioni su come ottenerlo, ci si può rivolgere all’Asl più vicina oppure al medico.

 

App e Codice QR

Oltre al documento cartaceo, il certificato sarà digitalizzato attraverso l’apposita app e il codice QR per poterlo aggiornare, scaricare, esibire e scannerizzare al bisogno. Per concedere maggiori libertà, ma senza compromettere la sicurezza sanitaria, Bruxelles sta aggiornando, di settimana in settimana, le liste dei Paesi extra-europei a cui si applica il sistema e che riconosceranno la validità del certificato dell’Ue in virtù di accordi  e regole comuni di reciprocità stabilite con i Governi nazionali.

 

Regolamento Ue ancora in itere

Manca però un ultimo step per completare il processo di implementazione del green pass a livello legislativo: la conclusione dei negoziati tra Europarlamento e Consiglio per l’entrata in vigore del relativo Regolamento entro fine di giugno che, una volta adottato dai 27, darà il via definitivo all’uso del certificato in tutta l’Ue.

 

Settimana “spartiacque” del 10 maggio

Oltre all’Italia, sono ben 15 i Governi che hanno deciso di iniziare a usare il certificato nazionale prima che arrivi quello comune di Bruxelles. Si tratta di Grecia, Francia, Malta, Olanda, Lussemburgo, Estonia, Svezia, Croazia, Bulgaria, Spagna, Lituania, Germania, Repubblica Ceca, Austria e Islanda (extra-Ue). Sempre da metà maggio, inoltre, saranno avviati i test (sperimentazioni sull’uso) in Lettonia, Romania, Cipro, Irlanda, Portogallo, Polonia, Danimarca e Slovenia.

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