Caos in Medio Oriente

Medio Oriente, Francia propone una risoluzione Onu: sì da Hamas

Mentre proseguono gli scontri tra Israele e Hamas, Egitto e Giordania mettono a punto una proposta con Parigi, per un cessate-il-fuoco. Silenzio da Israele

Medio Oriente, Francia propone una risoluzione Onu: sì da Hamas

Dopo il nono giorno di scontri, aumentano gli sforzi della comunità internazionale per arrivare a una tregua tra Israele e Hamas. La proposta principale è stata presentata dalla Francia, con una bozza di risoluzione alle Nazioni Unite, e dall’Egitto che da sempre è l’attore principale nella mediazione tra palestinesi e israeliani. Insieme ai due Paesi ha collaborato la Giordania. Hamas avrebbe dato il proprio assenso all’iniziativa di Parigi, mentre si attende una risposta da Tel Aviv.

Ecco su cosa si discute.

 

Nuova bozza all'Onu

La Francia ha depositato una risoluzione al Consiglio di sicurezza delle nazioni Unite, dopo consultazioni con l'Egitto e la Giordania. Vi si chiede cessate-il-fuoco nelle ostilità armate fra Israele e Hamas. A confermarlo è stato l’Eliseo, dopo un incontro fra il presidente francese Emmanuel Macron, l'egiziano Abdel Fatah Al-Sisi (entrambi a Parigi) e in videoconferenza il re Abdallah II di Giordania. "I tre Paesi si sono messi d'accordo su tre elementi: i lanci di razzi devono cessare, è giunto il momento di un cessate il fuoco e il Consiglio di sicurezza Onu deve prendere in mano la questione" ha fatto sapere lo staff di Macron. Successivamente, Parigi ha deciso di depositare la risoluzione, in accordo con i due Paesi arabi.

 

Le altre mediazioni in campo

La proposta di Francia, Egitto e Giordania, dunque, è arrivata al Consiglio di sicurezza ONU, dove però gli Usa hanno bloccato nuovamente una dichiarazione sul conflitto israelo-palestinese. D’accordo per una risoluzione, invece, la Cina che tramite l’ambasciatore cinese all’Onu, Zhang Jun, ha fatto sapere che “la Cina sostiene senz’altro” il tentativo per porre fine alla crisi. Anche Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell, ha definito una priorità un cessate-il-fuoco. Secondo quanto riferisce l’agenzia AP, il presidente Joe Biden e i funzionari dell’amministrazione hanno incoraggiato il primo ministro Benjamin Netanyahu e altri alti funzionari israeliani a sospendere i raid su Gaza, che però sono proseguiti nelle scorse ore.

 

Proseguono gli scontri

Nella notte l'esercito israeliano (Idf) ha colpito la rete di tunnel di Hamas nella Striscia di Gaza. Secondo quanto riferito dal portavoce, Hidai Zilberman, i caccia dello Stato ebraico hanno sganciato 122 bombe in 25 minuti su circa 40 obiettivi sotterranei della rete di 12 chilometri di tunnel, tra cui depositi di armi e un centro di comando. Secondo il portavoce, "almeno 10 membri dei gruppi terroristici di Hamas e della Jihad islamica palestinese sono stati uccisi". Gli attacchi si sono concentrati a Khan Younis e Rafah, nel Sud della Striscia, da dove è stata lanciata la maggior parte dei razzi contro le città israeliane.

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