Tra storia e leggenda

La Rotta di Enea, un itinerario affascinante tra natura e storia

La Rotta di Enea è diventato uno degli itinerari certificati dal Consiglio d’Europa: 21 tappe in 5 paesi, sulle orme dell’eroe traiano cantato da Virgilio

La Rotta di Enea, un itinerario affascinante tra natura e storia

La Rotta di Enea è un viaggio indimenticabile che racchiude bellezze naturalistiche, testimonianze archeologiche, religiose e artistiche, ma anche un’enorme ricchezza: la memoria condivisa di 5 paesi del Mediterraneo.

Questo percorso, che è stato recentemente inserito tra i 45 itinerari certificati dal Consiglio d’Europa, è il primo che parte dalla Turchia e arriva in Europa, seguendo la mappa descritta nel poema epico della letteratura latina: ossia l’Eneide di Virgilio.

 

La Rotta di Enea, le peculiarità

Un viaggio che richiama cultura e mito, alla scoperta di luoghi unici. La Rotta di Enea parte da Troia per arrivare fino alla Città Eterna, Roma, attraversando quindi 5 paesi: Turchia, Grecia, Albania, Tunisia e Italia.

L’itinerario include ben 21 tappe principali, che toccano 6 Siti Unesco (Troia, Delo, Butrinto, Monte Etna, Cartagine, Parco del Cilento e Vallo di Diano); 3 Parchi nazionali (Monte Ida in Turchia, Parco Nazionale di Butrinto in Albania e Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano in Italia), per concludersi nell’area metropolitana di Roma. In Italia tocca 5 regioni: Puglia, Sicilia, Calabria, Campania e Lazio.


I principali siti di questo itinerario di Enea sono: Troia, Antandros e il Parco Nazionale del Monte Ida, Ainos-Enez (Turchia); Delos, Creta e Lefkada (Grecia); Butrinto (Albania); Castro (Puglia), Crotone-Hera Lacinia (Calabria), Trapani-Erice-Segesta (Sicilia); Cartagine (Tunisia); Palinuro e Cuma-Pozzuoli, (Campania); Gaeta e Lavinium (Lazio), fino a Roma, dove Enea incontrò Evandro, il re del villaggio sul Palatino.

 

Le tappe della Rotta di Enea

Troia, città leggendaria, può vantare un sito archeologico divenuto Patrimonio Unesco nel 1998: secondo la tradizione letteraria, il principe troiano Enea riuscì a scappare dalla città, incendiata dai Greci dopo anni di assedio, dando così origine al suo viaggio verso l’Italia.

Lasciando la Turchia (che prevede anche le località di Antandros ed Eneade, l’odierna Enez) si prosegue verso la Grecia e più precisamente a Delos, piccola lingua di terra a poche miglia dalla bellissima Mykonos- un’“isola sacra” oggi disabitata- e poi a Creta. Infatti, secondo il racconto di Virgilio, i troiani, seguendo l’oracolo di Apollo, andarono in cerca “dell’antica madre” e pensarono di averla trovata nell’isola, patria del loro progenitore Teucro. Qui iniziarono a costruire una nuova città, Pergamea. Un’altra tappa fondamentale della Rotta di Enea è il promontorio di Azio, nella Grecia occidentale, luogo legato alla storia di Roma: qui si trova il sito archeologico di Nikopolis.


Dalla Grecia si passa all’Albania, a Butrinto- dove Enea incontrò Andromaca- un vero e proprio museo a cielo aperto. Ed ecco che la destinazione successiva è Castro, in Salento: il primo approdo dei troiani nel nostro Paese secondo il III libro dell’Eneide, dove degli scavi hanno individuato un santuario di Athena.


Dalla Puglia alla Tunisia, passando per l’isola dei Ciclopi, l’Etna e Drepanon, l’attuale Trapani, dove morì Anchise. Cartagine, la più importante delle colonie fondate dai Fenici in Occidente, fu teatro della folle passione tra Enea e la Regina Didone, che si uccise quando lui ripartì alla volta della Sicilia, seguendo il suo destino: tornò quindi a Drepanon, dove lasciò un gruppo di donne, anziani e bambini che non volevano proseguire il viaggio e che fondarono la città di Acesta (Sagesta).


La località successiva della Rotta di Enea è Palinuro, nel Cilento, che prende il nome dal fedele timoniere di Enea, che qui cadde in acqua vinto dal sonno. In quest'area è possibile visitare il suggestivo Parco del Cilento e Vallo di Diano. E poi ancora Cuma, dove Enea interrogò la Sibilla, il cui parco archeologico custodisce, tra gli altri, proprio l’Antro della Sibilla; per poi risalire a Pozzuoli e il Parco archeologico dei Campi Flegrei e raggiungere Gaeta (Caieta), nel Lazio, che avrebbe preso il nome della nutrice di Enea qui sepolta.

 

Le ultime due tappe della Rotta di Enea sono l'antica Lavinium (oggi Pratica di Mare), luogo delle origini del popolo romano, e Roma. Secondo Virgilio, la fuga di Enea non fu dettata solamente dalla necessità di salvarsi dalla distruzione dei greci, ma arrivò da un disegno divino, affinché potesse dare origine alla stirpe che avrebbe fondato una città diretta discendente della grandezza di Troia.

 

L'itinerario della Rotta di Enea per rilanciare il turismo del mare

L’itinerario è stato promosso nel 2018 dall’Associazione Rotta di Enea, in collaborazione con il Comune di Edremit (Turchia), con la fondazione Lavinium (Italia) e con altri enti e istituzioni a livello internazionale.

Viene considerato un progetto per il rilancio della cultura e dell’economia del mare, ma anche una strategia per valorizzare la costa dell’Italia meridionale, i suoi patrimoni archeologici e paesaggistici e tutte le sue produzioni di qualità.

Un’esperienza originale che senza dubbio lascia un segno profondo di conoscenza e bellezza.

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