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NASA, due missioni su Venere entro il 2030. Partecipa anche l’Italia

La NASA ha annunciato che studierà il pianeta Venere, il più vicino alla Terra e dalle caratteristiche simili: parteciperà anche l’Agenzia Spaziale Italiana

NASA, due missioni su Venere entro il 2030. Partecipa anche l’Italia

DAVINCI+ e VERITAS. Sono queste le due missioni del Discovery Program che la NASA ha annunciato per il biennio 2028-2030: avranno il compito di esplorare Venere, il pianeta più vicino al nostro e dalle caratteristiche simili.

 

L'ipotesi è che possa essere stato “il primo mondo abitabile nel sistema solare, completo di oceano e clima simile alla Terra” secondo quanto si legge sul comunicato dell'Agenzia.


Le missioni da oltre un miliardo di dollari serviranno per studiare l’atmosfera di Venere (gas nobili e altri elementi), ma anche per verificare se sia ancora “geologicamente attivo” e avere così anche maggiori dati sulla formazione del nostro pianeta.

 

La NASA alla (ri)scoperta di Venere

DAVINCI+ misurerà la composizione dell'atmosfera di Venere, per comprendere la sua evoluzione, oltre che per capire se abbia mai avuto un oceano.
Inoltre questa missione restituirà anche le prime immagini ad alta risoluzione delle sue caratteristiche geologiche uniche, note come "tessere", che potrebbero essere paragonabili ai continenti della Terra e suggeriscono una “tettonica a placche”. Una sfida anche di carattere tecnologico, dato che l’attrezzatura dovrà resistere alle temperature infuocate del pianeta.


VERITAS-Venus Emissivity, Radio Science, InSAR, Topography, and Spectroscopy- la missione a cui contribuirà anche l’Agenzia Spaziale Italiana, mapperà la superficie di Venere per determinare la sua storia geologica e scoprire perché si sia formata in modo differente rispetto alla Terra. Verranno quindi realizzate delle ricostruzioni in 3D per indagare su processi proprio come la tettonica a placche e il vulcanismo e avere la conferma se siano ancora attivi o meno.


“Utilizzando tecnologie all'avanguardia, che la NASA ha sviluppato e perfezionato in molti anni di missioni e programmi tecnologici, stiamo inaugurando un nuovo decennio per capire come un pianeta simile alla Terra possa diventare una serra” ha spiegato Thomas Zurbuchen, amministratore della NASA per la scienza. “Abbiamo precisi obiettivi: non si tratta solo di comprendere l'evoluzione dei pianeti e dell'abitabilità nel nostro sistema solare, ma di estendere i nostri confini fino gli esopianeti, un'area di ricerca entusiasmante ed emergente per la NASA”.

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