Gli Europei di calcio

L’Italia batte il Galles e va a Wembley per fare sul serio agli ottavi

Il gol di Pessina basta agli azzurri di Mancini per infilare l’undicesima vittoria consecutiva. Bene il ritorno di Verratti, Bastoni ferma Gareth Bale

L’Italia batte il Galles e va a Wembley per fare sul serio agli ottavi

L’Italia di Roberto Mancini vince anche la terza partita del proprio girone e va a Wembley dove il 26 giugno nella prima sfida ad eliminazione diretta degli Europei incontrerà molto probabilmente l’Ucraina di Andrev Skevchenko.

Allo stadio Olimpico clima quasi da notti magiche di Italia 90, nonostante gli spettatori ridotti causa pandemia. Funziona bene anche l’ avvicendamento di molti titolari deciso dal Ct.

 

Il Galles ha fatto una partita di contenimento, è stato pericoloso appena due volte e per oltre mezz’ora del secondo tempo è rimasto in dieci, dedicandosi a difendere la sconfitta che gli consente di chiudere al secondo posto nel girone. Le buone notizie di oggi riguardano Pessina, che ha sbloccato la partita e ha giocato a tutto campo. Ha avuto anche l’occasione del raddoppio per emulare Locatelli.

 

Con la vittoria di oggi sono 30 le partite utili consecutive e 11 le vittorie di fila della Nazionale, record che non si ripeteva dagli anni 30 del secolo scorso. Roberto Mancini ha offerto alla platea romana anche un colpo di tacco.

 

Le pagelle di Italia-Galles

Ecco le pagelle di Italia-Galles, a partire dai voti più alti con un sette e mezzo collettivo alla squadra per spirito e compattezza.

 

Marco Verratti, otto. Uno dei due italiani in campo avvezzi alle finali di Champions torna e lascia il segno: assist su punizione a Pessina e capacità di far girare la palla intorno a sè eludendo gli avversari. Quando esce Bonucci diventa capitano, e se lo merita.

 

Matteo Pessina, otto. Non fa rimpiangere Locatelli, segna con grande eleganza indirizzando la palla di destro nell’angolo lontano, manca il raddoppio ancora su assist di Verratti e si fa vedere a tutti campo. Un altro atalantino sugli scudi dopo il Gosens che ha consentito alla Germania di stendere la Francia.

 

Alessandro Bastoni, sette. Il terzino dell’Inter aveva il compito più delicato, quello di marcare Gareth Bale, capitano e bandiera del Galles. Lo ha fatto anche ricorrendo al confronto fisico e ai falli (uno molto evidente anche all’inizio del secondo tempo per fargli capire che la musica era la stessa). Se lo è perso una sola volta, in corresponsabilità con Acerbi e con Cristante appena entrato e 

avrebbe potuto scapparci il pareggio.

 

Jorge Luis Frello Fillo, detto Jorginho, sette. Lavoro un filo più oscuro del solito ma prezioso, a copertura di Verratti e della difesa. Chiude provvidenzialmente su un errore di Acerbi nella nostra area, ed è un intervento decisivo.

 

Federico Bernardeschi, sette. In Nazionale, partita con San Marino a parte che non fa testo, rende meglio che nella Juve: presente in molte azioni ha fatto il suo e qualcosa di più sulla fascia. Prende il palo su punizione e al 57esimo fa espellere Ambadu, uno dei migliori del Galles nel primo tempo. 

 

Federico Chiesa, sette. Prova alcune accelerate rabbiose sulla fascia nel primo tempo, nel secondo è un problema continui per i difensori ma non riesce quasi mai a far passare la palla. Tuttavia per volontà e movimento merita più della sufficienza.

 

Andrea Belotti, sette. Nel primo tempo arriva con pochi centimetri di ritardo su due lanci di quelli che a lui piacciono. Nel secondo ottiene la punizione da cui nasce il palo di Bernardeschi, fa un aggancio delizioso in area e poi prova a tirare in porta. Molto lavoro contro i rudi difensori del Galles.

 

Leonardo Bonucci, sei e mezzo. Regista difensivo come al solito, prova lanci appena più lunghi del necessario. Deve spazzare una volta in calcio d’angolo quando Donnarumma non esce. 

 

Francesco Acerbi, sei. Sostituisce Bonucci, il che non è facile, e svaria tra Bale e Moore senza brillare più di tanto e senza grandi problemi, salvo quando insieme a Bastoni e Cristante si perde il capitano del Galles che a volo tira alto.

 

Rafael Toloi, sei. Diligente sulla fascia ha qualche difficoltà nel primo tempo a servire Chiesa sulla corsa. Attento in difesa.

 

Emerson Palmieri, sei. Buono nelle coperture, si fa vedere alcune volte in attacco senza riuscire a mordere.

 

Bryan Cristante, sei di stima. Entra in tempo per partecipare alla latitanza su Bale, poi mette i muscoli.

 

Gigio Donnarumma, sei di stima. Mai impegnato, non esce nel primo tempo nonostante l’invito di Bonucci e nel secondo copre la porta sul pasticcio di Acerbi recuperato dai centrocampisti. 

 

Giacomo Raspadori e Gaetano Castrovilli, sei di stima. Entrano e partecipano all’ammucchiata nella metà campo del Galles senza trovare sbocchi.

 

Salvatore Sirigu, senza voto. Sei minuti di omaggio da parte di Mancini al portiere che in tanti anni si è sempre fatto trovare pronto quando è stato chiamato in causa.

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