Misure a sostegno lavoro

Cassa integrazione e licenziamenti, cosa cambia dal 1° luglio 2021

La cassa integrazione Covid finirà il 30 giugno 2021. Dal 1 luglio solo cig ordinaria, straordinaria e in deroga. Cosa accadrà con i licenziamenti?

Cassa integrazione e licenziamenti, cosa cambia dal 1° luglio 2021

La cassa integrazione Covid, che ha salvato milioni di lavoratori dipendenti durante la pandemia nonostante i ritardi Inps, finirà il 30 giugno 2021.

 

Cosa succederà dal 1 luglio 2021 in poi? Come funzionerà la cassa integrazione e cosa cambierà per i licenziamenti?

 

Cassa integrazione Covid, cosa cambia da luglio

Tra il 2020 e il 2021 le imprese hanno potuto usufruire di 67 settimane di cassa integrazione Covid grazie ai vari provvedimenti varati in emergenza per il lavoro dal governo Conte bis causa pandemia.

 

Dal 1 luglio 2021 finirà la cig con causale Covid, le ulteriori 13 settimane approvate dal Decreto Sostegni sono fruibili al massimo fino al 30 giugno 2021, ma si potrà continuare ad accedere agli ammortizzatori “classici” del Decreto legislativo n. 148/2015 per ridurre o sospendere l’attività produttiva che prevede:

  • 52 settimane nel biennio mobile per la cig ordinaria;

  • 24 mesi nel quinquennio per la cig straordinaria.

C’è poi la nuova cassa integrazione in deroga riservata alle aziende che hanno subito un calo di fatturato di almeno il 50% nel primo semestre 2021, pari a 26 settimane fino al 31 dicembre 2021.

 

Grazie al pacchetto lavoro del ministro Orlando inserito all’interno del Decreto Sostegni bis è previsto per le imprese che scelgono di ricorrere alla cassa integrazione ordinaria o straordinaria l’esonero dal pagamento del contributo addizionale fino al 31 dicembre 2021 ma ad una condizione: che non vengano effettuati licenziamenti individuali e collettivi.

 

Questi i principali cambiamenti che interverranno dal 1 luglio 2021 sulla cassa integrazione e sui licenziamenti, bloccati da fine febbraio 2020.

 

Blocco licenziamenti per chi usa CIG fino al 31 dicembre 2021

Le imprese che dal 1 luglio 2021 si troveranno costrette a ridurre o sospendere l’attività potranno accedere solamente alla cassa integrazione ordinaria o straordinaria vista la fine della cig Covid-19.

 

Previsto però l’esonero dal pagamento del contributo addizionale all’Inps, con un risparmio che va dal 9%, al 12% ed al 15% della retribuzione dovuta al lavoratore per le ore integrate, la cui entità è correlata alla fruizione, nel tempo, di ammortizzatori entro il quinquennio mobile.

 

Di contro le aziende che beneficiano della cassa integrazione non potranno effettuare licenziamenti fino al 31 dicembre 2021, sia individuali per motivi economici che collettivi.

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