Rivoluzione Fisco

Riforma Fisco 2021: patrimoniale e flat tax dividono la maggioranza

Maggioranza coesa sul taglio delle tasse al ceto medio per la Riforma del Fisco mentre si divide su patrimoniale e flat tax. Proposte commissione bicamerale

Riforma Fisco 2021: patrimoniale e flat tax dividono la maggioranza

La Riforma del Fisco sta prendendo forma in vista della legge delega che il governo approverà entro la fine di luglio.

 

Molti i nodi che dividono l’ampia maggioranza di governo, dalla patrimoniale alla mini flat tax per le Partite Iva mentre sembra esserci convergenza sulla riduzione delle tasse al ceto medio.

 

Fisco: le proposte della commissione bicamerale per la Riforma

Si procede verso un’ampia Riforma del Fisco, caratterizzata non solo dalla Riforma Irpef ma anche da quella della Riscossione, con una particolare attenzione alla lotta all’evasione fiscale.

 

La commissione bicamerale sulla Riforma fiscale ha prodotto un documento di 21 pagine dopo circa 60 audizioni in quattro mesi alla presenza dei presidenti D’Alfonso e Marattin, con il testo che molto probabilmente verrà licenziato il 30 giugno 2021.

 

Il premier, Mario Draghi, e il ministro dell’Economia, Daniele Franco, hanno assicurato che la Riforma del Fisco partirà dal lavoro del Parlamento, quindi questo prezioso documento fungerà da base per la legge delega che l’esecutivo si appresta a varare entro la fine di luglio.  

 

“La struttura dell'Irpef - si legge nella bozza dell’indagine conoscitiva Irpef delle commissioni Finanze di Camera e Senato - va sostanzialmente ridefinita, in accordo con i richiamati obiettivi generali di semplificazione e stimolo alla crescita, adottando in particolare i seguenti obiettivi specifici: l'abbassamento dell'aliquota media effettiva con particolare riferimento ai contribuenti nella fascia di reddito 28mila-55mila euro e la modifica della dinamica delle aliquote marginali effettive, eliminando le discontinuità più brusche”.

 

Come raggiungere gli obiettivi? Le commissioni parlamentari suggeriscono “un deciso intervento semplificatore sul combinato disposto di scaglioni, aliquote e detrazioni per tipologia di reddito, incluso l'assorbimento degli interventi del 2014 e del 2020 riguardanti il lavoro dipendente” o “tramite un sistema ad aliquota continua limitato alle fasce di reddito medie”, sulla base del modello tedesco.

“Inoltre dovrebbe essere prevista l'introduzione di un minimo esente senza obbligo di dichiarazione per i contribuenti che si collochino sotto la relativa soglia. Tale minimo esente dovrebbe preferenzialmente essere inteso come una maxi-deduzione a valere su tutta la distribuzione dei redditi (o su parte di essa) adeguando corrispondentemente il livello delle aliquote; in subordine, qualora il costo di questo intervento dovesse risultare incompatibile con gli equilibri di finanza pubblica, dovrebbe essere introdotto con la sola finalità di ridurre il carico burocratico sui contribuenti”.

 

Riforma Fisco: tanti ancora i nodi da sciogliere

Sul taglio delle tasse al ceto medio e sull’abolizione Irap la maggioranza sembra essere coesa mentre si divide quando s’inizia a parlare di flat tax per le Partite Iva e di patrimoniale. In particolare Lega, M5s e Iv sono a favore dell’estensione dell'attuale sistema forfettario mentre Pd e Leu tentennano.

 

La patrimoniale sui beni mobiliari e immobiliari posseduti piace solo a Leu mentre il Pd continua a battersi per l’aumento della tassa di successione sui più ricchi. Lega e Forza Italia, invece, chiedono la totale eliminazione delle tasse di successione e donazione mostrandosi nettamente contrari anche alla tassazione dei capitali privati.

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