La svolta

Voli aerei, impegno di 16 compagnie: rimborsi entro 7 giorni

La Commissione europea aveva chiesto maggiori garanzie e tutele per i passeggeri rimasti a terra per la cancellazione dei voli. Ora varranno le norme Ue

Voli aerei, impegno di 16 compagnie: rimborsi entro 7 giorni

Passata la fase più critica dell’emergenza, è ora di voltare pagina, ma anche di tornare a volare, possibilmente senza restrizioni né ritardi o cancellazioni. Se proprio questo dovesse accadere, però, che dall’Europa è arrivato un monito: i rimborsi ai viaggiatori dovranno avvenire a breve.

È così che anche le compagnie aeree, desiderose di riprendere i collegamenti regolari e tornare (possibilmente) a riempire i propri voli, sono corse ai ripari. In 16 hanno assicurato un rimborso entro una settimana a chi fosse rimasto a terra per motivi indipendenti dalla sua volontà.

 

I rimborsi in 7 giorni

Secondo i dati Enac, durante la pandemia il comparto aereo ha subito un duro colpo, con un calo di passeggeri del -72,5%. In quei mesi migliaia di viaggiatori sono rimasti a terra a causa delle chiusure tra Stati e non si sono visti rimborsare il costo del biglietto, perché nella maggior parte dei casi sono stati emessi voucher della validità di 12/18 mesi.

Ora il tentativo è di tornare alla normalità. A spingere in questa direzione è stata la Commissione europea, che ha esortato le compagnie a provvedere. In 16 hanno risposto accettando di provvedere entro sette giorni, come previsto dalla normativa europea, al rimborso dei passeggeri che non erano riusciti a partire. Le compagnie aeree si sono prese anche l’impegno di informare i viaggiatori dei loro diritti in caso di cancellazione, a presentare su un piano di parità le diverse opzioni offerte e a rimborsare i voucher non utilizzati che i viaggiatori hanno dovuto accettare nelle prime fasi della pandemia.

 

Le 16 compagnie che rimborseranno

Si tratta di aziende big del comparto aeroportuale: Alitalia, Aegean Airlines, Air France, Austrian Airlines, British Airways, Brussels Airlines, Easyjet, Eurowings, Iberia, KLM, Lufthansa, Norwegian, Ryanair, TAP, Vueling e Wizz Air. Tutte si sono impegnate a risarcire i viaggiatori il cui volo era stato cancellato a causa della pandemia di Covid-19 e che avevano ricevuto un voucher.

La decisione è stata accolta con favore dalle associazioni dei consumatori, che avevano protestato per il fatto che non era stata data la possibilità di ottenere un rimborso economico immediato, ma solo un buono per poter riprogrammare il viaggio.

Questo tipo di soluzione, però, è considerata illegittima ai sensi delle norme Ue, come denunciato in particolare dalla Beuc, l'organizzazione europea dei consumatori.

 

L'intervento della Commissione

La Commissione europea, quindi, è intervenuta, prima con un richiamo alle autorità nazionali per il rispetto delle norme comunitarie sui diritti dei passeggeri, poi coinvolgendo l’organismo della Cooperazione per la protezione dei consumatori (Cpc). Queste ultime, insieme alla stessa Commissione, hanno dunque avviato un dialogo con le compagnie aeree, iniziato lo scorso febbraio e che adesso ha portato al risultato dei rimborsi rapidi.

“La maggior parte delle compagnie aeree - si legge nella nota diffusa dalla Commissione europea - ha convenuto che i voucher non utilizzati che i passeggeri nelle prime fasi della pandemia dovevano accettare, possono essere rimborsati in denaro se il passeggero lo desidera”.

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