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In Marina arriva la divisa pre-maman: “È l’evoluzione dei tempi”

Sarà su richiesta e su misura, in modo da permettere a marinaie e ufficiali donne di restare in servizio fino all’ultimo giorno pre parto, in uniforme

In Marina arriva la divisa pre-maman: “È l’evoluzione dei tempi”

L’idea è nata dalle donne in divisa della Marina Militare e non poteva che essere così.

Molte di loro, che in tutto sono 3.240, hanno già vissuto l’esperienza della maternità e soprattutto della gravidanza, cimentandosi con le difficoltà (anche) legate al fatto di non poter più indossare l’uniforme per oggettivi motivi. Da qui la proposta di una divisa ad hoc, pensata appositamente per il periodo pre-maman. Una proposta che ora è diventata realtà tanto da rendere la Marina militare la prima e unica Forza Armata in Italia ad aver pensato a un capo di vestiario specifico per il personale femminile in dolce attesa.

L’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, fino a pochi giorni fa Capo di Stato Maggiore della Marina e ora nominato Capo di Stato Maggiore della Difesa, ha approvato il progetto, dicendosi “prima sorpreso, poi inorgoglito”, almeno secondo quanto trapelato.

Tra coloro che hanno accolto con grande entusiasmo l’arrivo della nuova tenuta, composta da giacca e pantaloni che consentano di essere indossati anche con “il pancione” c’è il Tenente di Vascello Carolina Richiedei, 41 anni, in servizio presso l’UPICOM, l’Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione della Marina, nonché madre di tre figli di 12, 5 e 3 anni.

 

Come è nata l’idea di una divisa appositamente pensata per le donne in gravidanza? Ci sono state richieste o avete pensato di venire incontro direttamente a un’esigenza già sentita dalle prime donne entrate in Marina?

T.V. Carolina Richiedei: «L’idea di inserire nella dotazione una divisa da utilizzare durante il periodo della gravidanza risponde ad un’esigenza sorta in questi anni. Il personale femminile, infatti, ha avuto accesso alle Forze Armate nel 2000. Con il passare del tempo, è capitato a diverse donne di diventare mamme, pur mantenendo il proprio ruolo lavorativo. È nata così l’esigenza di poter avere un’uniforme da indossare anche con il progredire della gravidanza».

 

Finora, infatti, alle donne nel periodo pre-maman era consentito indossare abiti civili. Perché cambiare?

T.V. Carolina Richiedei: «Vestire la divisa per un militare è fonte di orgoglio, di appartenenza alla Forza Armata e a tutto il bagaglio di valori e tradizioni che si decide di condividere. Per questo è sempre stato naturale che il personale femminile desiderasse l’uniforme anche per un periodo, sì delicato, ma comunque in servizio attivo».

 

All’estero uno dei primi Paesi europei a introdurre uniformi pre-maman è stata la Germania, nel 2018, dal momento che su 20mila donne militari il 2% ogni anno risulta in gravidanza. In Italia, invece, la Marina è la prima Forza Armata a pensare alle future mamme militari con un abbigliamento apposito…

T.V. Carolina Richiedei: «Sì, l’idea in Marina è nata da una proposta del personale femminile che ha pensato che fosse il momento di chiedere l’introduzione di questo capo di vestiario; la proposta è stata accolta con favore e questo dimostra l’attenzione verso le esigenze del personale, in questo caso femminile. È un passo che segna la naturale evoluzione dei tempi. Allo stesso modo, infatti, in questo processo di rinnovamento vengono introdotte continue migliorie a tutto il vestiario, sia maschile che femminile, della Forza Armata».

 

In effetti sono stati introdotti anche nuovi capi per i sommergibili. Ma da quando saranno disponibili le divise e per quante donne stimate che saranno prodotte?

T.V. Caterina Richiedei: «Entro la fine dell'anno le uniformi saranno disponibili su richiesta e su misura, questo anche per evitare di produrre divise non necessarie. Non possiamo prevedere quanto personale avrà necessità di usufruirne, ma verranno prodotte in modo da gestire qualsiasi esigenza, sia per il periodo estivo che quello invernale. Le divise sono a carico dell’Amministrazione e potranno coprire tutto il periodo della gravidanza: la struttura della giacca e della camicia, infatti, accompagnano gradualmente l’aumento del pancione. Allo stesso modo i pantaloni prevedono un sistema di bottoni ed elastici che garantiscono l’utilizzo fino al termine della gravidanza».

 

Quante sono oggi le donne marinaie e ufficiali di Marina? 

T.V. Carolina Richiedei: «Io sono stata tra le prime donne a entrare in Marina, dopo aver frequentato l’Accademia Navale di Livorno. Oggi ci sono circa 680 ufficiali, 270 sottufficiali, 2.110 donne in ruolo truppa e altre 180 nel personale in formazione (allievi di vari ordini e grado), per un totale di 3.240».

 

A provare per prima la nuova divisa è stata la sua collega, Comandante Cristina Peluso, che ha appena partorito. Anche a lei sarebbe piaciuta la nuova uniforme, durante la gravidanza?

T.V. Carolina Richiedei: «Assolutamente sì, ho 3 figli per cui ho vissuto l’esperienza della gravidanza lavorando in tre contesti diversi. Ho spesso sentito personalmente l’esigenza di avere un’uniforme che potessi indossare fino all’ultimo giorno lavorativo, considerando la possibilità, qualora le condizioni mediche lo permano, di essere in servizio anche fino al parto».

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