Il Nuovo decreto

Super Green Pass, cosa propongono le Regioni: da oggi il confronto

Via alla terza dose per gli over 40. Intanto l’Austria entra in lockdown totale per tre settimane, ancora proteste in Europa, soprattutto in Olanda

Super Green Pass, cosa propongono le Regioni: da oggi il confronto

Inizia oggi il confronto tra i Governatori regionali e l’esecutivo in vista del nuovo decreto, atteso in settimana, che porterà a nuove misure anti-Covid. I presidenti arrivano con un pacchetto di proposte, che riguarda soprattutto il cosidetto 'Super Green Pass' per vaccinati con regole differenziare a seconda che si sia vaccinati o meno.

L’obiettivo è scongiurare il rischio di chiusure generali - in zona rossa o arancione - per l'aumento di contagi, specie in vista del Natale.

A indicare la posizione dei governatori regionali è stato, alla vigilia dei primi confronti, il presidente della Conferenza delle Regioni stesse, Massimiliano Fedriga, che guida anche il Friuli Venezia Giulia, una delle zone più a rischio.

 

Fedriga: “Evitare chiusure”

"Dobbiamo evitare che ci sia un aumento importante di richieste di ospedalizzazione. Dobbiamo anche dare certezze al sistema economico e imprenditoriale di questo paese" ha detto Fedriga, spiegando: "Proporremo al governo di scegliere il più presto possibile misure che possano favorire le vaccinazioni, garantendo in caso di passaggio di zona la possibilità di superare le restrizioni per le persone vaccinate o per coloro che hanno superato la malattia. Questo potrebbe spingere indecisi a partecipare alla campagna di vaccinazione e dare certezze a imprese, ristoratori, albergatori, negozianti".

"E’ una sfida difficile, ma dobbiamo tenere insieme questi due fattori. Se non interveniamo, oggi in una regione in zona arancione o rossa si chiude per tutti. Si chiude per tutti a prescindere, nella fotografia attuale. Parliamo di far fare un po’ più di cose a chi ha meno rischi di ospedalizzazione: non si tratta di chiudere qualcuno, si tratta di aprire un po’ di più per qualcun altro" ha spiegato il governatore.

Insomma, l’idea resta quella di un lasciapassare a due velocità, per chi è immunizzato e chi no.

 

Zaia, dubbi sull’obbligo di vaccinazione

È d’accordo a prevedere misure che “premino” i vaccinati e soprattutto evitino chiusure anche il Governatore del Veneto, Luca Zaia, che invece “frena” sull’obbligo vaccinale. "Non possiamo chiudere, si punterà su questo green pass rafforzato. Immagino andrà a finire così: i vaccinati potranno accedere ai ristoranti in zona arancione o rossa, chi non è vaccinato avrà limitazioni": così Zaia a Che tempo che fa su Rai3.

"La preoccupazione c'è, i contagi aumentano. Noi in Veneto ne abbiamo 1500-2000 al giorno, abbiamo circa 400 persone ricoverate. Di queste, 71 sono in terapia intensiva e l’80% di queste persone non sono vaccinate. L’anno scorso avevamo circa 2000 persone in ospedale, lo scenario è cambiato: il vaccino ha creato un muro davanti al contagio. Dobbiamo dialogare con i cittadini che non hanno ancora deciso di vaccinarci, rischiamo di perdere la partita" ha detto ancora Zaia.

Zaia non nasconde perplessità quando si ipotizza l'obbligo di vaccinazione. "In generale nessuna campagna vaccinale arriva al 100%. Cosa sarebbe l'obbligo vaccinale? L'accompagnamento coatto alla vaccinazione, l’ammanettamento e l’arresto fino alla vaccinazione? Qualcuno ce lo dica…" ha concluso.

 

Austria, da oggi il lockdown totale

Intanto sarà l’Austria il primo Paese europeo a far scattare da febbraio l’obbligo vaccinale. Da oggi, invece, entra in vigore il lockdown totale per tutta la popolazione, per tre settimane. Dopo il 12 dicembre, invece, potrebbe rimanere solo per i non vaccinati. Ma non mancano gli scontri e le proteste di piazza, anche da parte dei vaccinati che non approvato la chiusura indiscriminata.

A Vienna sono scesi in strada in 30mila nelle scorse ore, scontri invece in Olanda, con oltre 40 arresti.

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