La tragedia

Scoppio a Ravanusa, crolla un edificio: vittime, dispersi, soccorsi

La Procura di Agrigento indaga per disastro colposo contro ignoti. A causare l’esplosione sarebbe stata una fuga di gas metano, non avvertita dagli abitanti

Scoppio a Ravanusa, crolla un edificio: vittime, dispersi, soccorsi

È sotto shock il paese di Ravanusa, ma quanto accaduto riguarda non solo il piccolo centro in provincia di Agrigento. Dopo una notte passata a scavare al buio, con il solo aiuto dei generatori, dall’alba sono riprese le ricerche dei da parte dei Vigili del Fuoco.

Soccorsi, mezzi e volontari sono giunti anche da altre province della Sicilia. Si indaga sulle cause del crollo della palazzina, quasi certamente dovuto a una fuga di gas metano, non avvertito dagli abitanti perché avvenuto nei piani sottostanti, forse negli scantinati.

Il boato seguito all’esplosione, innescata molto probabilmente da un ascensore, il motore di avviamento di un frigorifero o una bombola di gas, è stato avvertito in tutta Ravanusa mentre l’onda d’urto ha causato crollo anche negli edifici circostanti, in un raggio di 100 metri.

 

I soccorritori alla ricerca dei dispersi

La tragedia è avvenuta sabato sera a Ravanusa, nell'Agrigentino. A causarla, secondo i primi rilievi, sarebbe stata una perdita di gas nella rete di metano, che ha causato un'esplosione. A sua volta questa ha provocato il crollo di almeno sette palazzine.

Due donne sono estratte subito vive dalle macerie, Giuseppa Montana e Rosa Carmina, mentre un uomo è morto. Ma si cercano altri dispersi, tra cui una giovane incinta, pronta a partorire mercoledì.

Diversamente da quanto ipotizzato in un primo momento, non ci sarebbero minori coinvolti: "Per fortuna non ci sono bambini tra i dispersi. La notizia secondo la quale ci sarebbero stati due minorenni tra le macerie della palazzina crollata ora è stata smentita" ha dichiarato stamattina il sindaco di Ravanusa, Carmelo D'Angelo.

 

Le cause dell’esplosione

Secondo quanto si è potuto ricostruire nelle prime ore dopo l’esplosione, avvenuta alle 20.30 di sabato sera, a causarla potrebbe essere stato un guasto con perdita di gas. La rete di fornitura ha “qualche decina di anni”, come spiegato dai Vigili del Fuoco, risalirebbe agli anni ’80, ma nessuno aveva segnalato problemi o guasti.

Questo farebbe pensare che la dispersione sia avvenuta nei piani inferiori o persino sottostanti terra, negli scantinati, quindi non sarebbe stata avvertita dagli abitanti. Solo una volta accumulata in discreta quantità, sarebbe bastato un innesco a causare l’esplosione, poi avvertita in tutto il paese, che conta oltre 10mila abitanti. Nel centro, che si trova a 50 minuti di auto da Agrigento e a più di due ore da Palermo, la gente è subito scesa in strada impaurita.

Gli allarmi delle auto e di alcune abitazioni hanno cominciato a suonare. Fiamme alte si sono levate in cielo e chi ha potuto si è messo in salvo da amici e parenti, dove ha trascorso la notte.

L'energia elettrica è stata tolta in tutta la zona per precauzione, fino a che non è stato possibile “tagliare” la linea di fornitura del gas all’altezza delle palazzine crollate, per poi riattivarla in seguito per il resto delle abitazioni.

 

Le indagini

La Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti, ipotizzando il reato di disastro colposo. Anche a distanza di ore, nel paese è rimasto l’odore acre di bruciato, mentre nella zona dello scoppio si è creata una voragine, con intorno auto e palazzine distrutte, vetro e macerie ovunque. I Vigili del Fuoco, impegnati tutta la notte con generatori elettrici, hanno sospeso i soccorsi ogni mezz’ora, per individuare quella che è sembrata una richiesta di aiuto che proveniva dai cumuli di detriti.

COPYRIGHT THEITALIANTIMES.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA