Il punto

Decreto covid firmato ma è caos nella scuola. Calcio a porte chiuse?

Braccio di ferro sul ritorno in classe, polemiche per la multa da 100 euro. Il capo dello Stato, Mattarella, firma il decreto anti-Covid del 5 dicembre

Decreto covid firmato ma è caos nella scuola. Calcio a porte chiuse?

È convocato per oggi alle 10 un vertice con i sindacati della scuola, per discutere del ritorno in classe dopo le festività. I presidi hanno chiesto, anche tramite un appello firmato da oltre 1.500 dirigenti scolastici, di posticipare la ripresa delle lezioni in presenza di 2 o 3 settimane, iniziando con la Dad, per permettere di adeguarsi alle nuove norme e gestire in modo meno caotico il ritorno in classe. Il ministro dell’Istruzione per ora ha respinto la proposta.

Intanto è braccio di ferro tra il governatore campano, De Luca, e il Governo. Il presidente regionale ha firmato un’ordinanza che prevede di tenere chiusi asili nido, elementari e medie fino al 29 gennaio. L’'esecutivo è pronto a impugnare l'ordinanza.

Ma non si tratta dell’unico fronte aperto.

 

Verso la chiusura degli stadi?

L’altro tema che tiene banco è l’ipotesi di giocare le partite di calcio a porte chiuse. L’assemblea di serie A ha deciso di proseguire con il campionato, nonostante l'aumento dei contagi da coronavirus nelle squadre, che ha già portato a sospendere alcuni match. Ma nelle scorse ore il premier, Mario Draghi, ha telefonato al presidente della Figc, Gabriele Gravina, chiedendo di valutare una sospensione del campionato o la possibilità di svolgere le partite a porte chiuse. I club, invece, auspicano che "nella riunione governativa di mercoledì prossimo si possano individuare in modo chiaro degli strumenti di coordinamento delle Asl territoriali per assicurare una gestione uniforme delle situazioni da Covid-19 nelle squadre".

Il 6 gennaio, nella prima giornata di ritorno, 4 partite non sono state disputate perché alcune squadre sono state fermate proprio dalle Asl per casi di positività.

 

Polemiche per la multa da 100 euro

Intanto è polemica per la multa (una tantum) da 100 euro per chi non rispetta l’obbligo vaccinale per gli over 50 deciso dal decreto del 5 gennaio e che entrerà in vigore dal 15 febbraio. La sanzione, che sarà elevata grazie a controlli incrociati da parte dell’Agenzia delle Entrate con i registri del Servizio Sanitario Nazionale, è ritenuta troppo esigua, anche considerando che potrebbe scattare una sola volta per soggetto.

 

Le Regioni che entrano in zona gialla

Infine, da lunedì 10 gennaio saranno 15 le Regioni in zona gialla. Di fronte ai dati del monitoraggio settimanale del ministero della Salute-Istituto superiore di sanità (Iss), altre quattro abbandonano la zona bianca: Toscana, Emilia-Romagna, Abruzzo e Valle d'Aosta. Si aggiungono, dunque, a Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Marche, Veneto, Lombardia, Piemonte, Lazio e Sicilia.

Nessun passaggio, invece, in arancione, come temuto per la Liguria. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 764 ricoveri ordinari in più, 32 nelle terapie intensive. I nuovi contagi sono 108.304, con 223 morti e tasso di positività al 22%, dovuto al basso numero di test analizzati, 492.172 in 24 ore.

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